Le mafie hanno dimostrato una straordinaria capacità di adattamento, infiltrandosi nell’economia legale per consolidare il proprio potere economico e sociale. Durante un incontro di Don Luigi Ciotti all’Università di Catania, si è analizzato il fenomeno e la stretta connessione tra criminalità organizzata e settori strategici come edilizia, energia e commercio. Per contrastare questa piaga, secondo Ciotti, è necessario un impegno collettivo basato su cultura, legalità e giustizia sociale per portare avanti una sempre più necessaria lotta alla mafia.
Le nuove strategie della criminalità organizzata
In un incontro di Don Luigi Ciotti all’Università di Catania, studenti e docenti si sono riuniti nell’aula magna del dipartimento di Economia e Impresa per parlare della lotta alla mafia e alla criminalità in generale e, sopratutto, di come questa si insinua nelle istituzioni nel più infimo dei modi. L’evento infatti rientra in un ciclo di seminari dal titolo i “Economia, Politica e Società: in cammino sulle orme dell’Economa di Francesco”, promossa dal DEI, in collaborazione con un altro ciclo di seminari dell’Università siciliana.
“Gli studi e i risultati delle inchieste giudiziarie ci dicono che le mafie hanno una grande capacità di rigenerarsi, una capacità strategica adattiva: esse oggi si inseriscono in settori economici legali per accrescere il proprio potere economico e mantenere il controllo sociale nel loro territorio”
Ha affermato Don Luigi Ciotti nel suo discorso.
Le mafie hanno sempre dimostrato una straordinaria capacità di adattamento ai cambiamenti economici e normativi. Oggi non si limitano più ad infiltrarsi nell’economia legale, ma vi si integrano pienamente, investendo capitali illeciti in settori strategici come edilizia, appalti pubblici, gestione dei rifiuti ed energia.
Questo fenomeno, evidenziato da numerose inchieste giudiziarie, dimostra come le organizzazioni criminali abbiano trasformato il loro modus operandi, privilegiando il controllo del territorio attraverso la gestione di imprese e servizi apparentemente leciti.
Il ruolo della crisi economica e il coinvolgimento degli imprenditori
Un aspetto allarmante di questa evoluzione riguarda la crescente collaborazione tra imprenditori e mafiosi. In tempi di crisi economica, molti commercianti e imprenditori, impossibilitati ad accedere a finanziamenti bancari, si rivolgono direttamente alla criminalità organizzata per ottenere capitali.
Questo non solo rafforza il potere delle mafie, ma crea una dipendenza pericolosa che altera le dinamiche del mercato, generando una concorrenza sleale e ostacolando lo sviluppo di un’economia sana e trasparente.
L’importanza della legalità come motore di sviluppo e lotta alla mafia
Durante un incontro presso l’Università di Catania, il rettore Francesco Priolo ha sottolineato come la cultura e l’istruzione siano strumenti fondamentali nella lotta contro la criminalità organizzata. L’ateneo si è impegnato a sostenere iniziative volte a contrastare la dispersione scolastica e a promuovere la legalità, riconoscendo il ruolo cruciale dell’università come ascensore sociale.
Anche il direttore del Dipartimento di Economia, Roberto Cellini, ha ribadito che la legalità non è solo una questione etica, ma un fattore produttivo essenziale per garantire la crescita e la competitività del mercato.
Le sfide della lotta alla mafia: un impegno collettivo
Nell’incontro di Don Luigi Ciotti all’Università di Catania, il fondatore di “Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, ha evidenziato la necessità di un’azione congiunta per contrastare il potere mafioso.
Secondo Ciotti, la lotta alle mafie non può limitarsi alla repressione giudiziaria, ma deve passare attraverso un cambiamento culturale e sociale che investa in istruzione, lavoro e giustizia sociale. Ricordando le leggi che hanno consentito l’uso sociale dei beni confiscati ai boss mafiosi, il sacerdote ha sottolineato l’importanza di un impegno collettivo e costante.
Le nuove minacce: gioco d’azzardo e reati ambientali
Un altro aspetto preoccupante evidenziato da don Ciotti riguarda l’impatto del gioco d’azzardo e dei reati ambientali. Il gioco d’azzardo rappresenta una delle principali fonti di guadagno per le organizzazioni criminali, causando danni devastanti a migliaia di famiglie e adolescenti.
Allo stesso modo, gli eco-eccidi e lo sfruttamento delle risorse naturali da parte delle mafie minacciano l’ambiente e il benessere delle comunità. Questi fenomeni dimostrano come la criminalità organizzata sia in grado di adattarsi a nuove opportunità di profitto, ampliando costantemente il proprio raggio d’azione.
Nell’incontro di Don Luigi Ciotti all’Università di Catania, si è poi affrontato e sottolineato il tema di come la crisi economica non possa essere affrontata esclusivamente con misure economiche, ma richieda una profonda trasformazione culturale ed etica. La politica e l’economia, nate per garantire il bene comune, devono riscoprire la loro funzione originaria, contrastando privilegi, disuguaglianze e ingiustizie e affrontando così la lotta alla mafia .
“La ricchezza è tale solo se condivisa equamente”, ha affermato don Ciotti, invitando a un impegno quotidiano per la giustizia sociale. Solo attraverso un’azione collettiva e costante sarà possibile costruire un futuro in cui le persone contino più delle cose e in cui l’economia legale sia finalmente libera dall’influenza criminale.
Lucrezia Agliani
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