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In un mondo sempre più connesso, la sicurezza online è diventata una priorità a causa della diffusione di attacchi informatici, furti di identità e crimini legati al web. Nonostante la consapevolezza dei rischi, però, molti non sembrano prendere le misure adeguate per proteggersi, e questo aumenta la vulnerabilità. Tra gli accorgimenti da adottare per tutelarsi su questo fronte ci sono per esempio l’utilizzo di password complesse, l’attivazione dell’autenticazione a due fattori e la connessione tramite VPN.
I rischi legati alla cybersicurezza
La sicurezza informatica rappresenta una delle principali preoccupazioni per gli italiani, ma la protezione adottata non sembra essere sufficiente. Secondo una ricerca presentata da Europ Assistance Italia e condotta in collaborazione con Lexis Research (basata su più di 800 interviste effettuate online a dicembre 2024), il 41% dei consumatori si sente esposto ai rischi legati alla cybersicurezza e al furto d’identità, con timori particolarmente rivolti ai figli (48%) e ai familiari anziani (45%). In generale, il 38% si dichiara preoccupato per i pericoli del web, con un incremento al 46% tra i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni.
Il furto d’identità è la minaccia più temuta (56%), in particolare tra i 25-34enni (68%), seguito dalla paura di subire un crimine informatico (55%). Per quanto riguarda i pagamenti online, il 60% degli intervistati teme una violazione del conto bancario, il 55% della carta di credito e il 56% degli account Amazon o PayPal. Il 54% dichiara, invece, di essere preoccupato che i propri figli siano vittima di cyberbullismo, che siano adescati in rete (53%) o che subiscano un furto di dati personali (52%).
Il 49% crede di poter essere vittima di un furto d’identità in qualsiasi momento e la stessa percentuale ritiene che le aziende e le istituzioni non facciano abbastanza per proteggere i dati personali. Inoltre, il 49% sente il bisogno di un esperto per la propria sicurezza online, mentre il 51% non si ritiene capace di proteggersi autonomamente. Se dovesse verificarsi un furto d’identità, il 47% non saprebbe come reagire.
Oltre il 30% ha subito un attacco informatico o conosce qualcuno che ne è stato vittima, e il 45% di questi episodi si è verificato nell’ultimo anno. Le tipologie più diffuse includono il phishing, virus e il furto di informazioni della carta di credito. Infine, il 35% considera probabile subire un cyberattacco personale, con punte del 41% tra i giovani.
I rischi legati al web più conosciuti sono i virus (51%), i malware (45%) e il phishing (45%), mentre le app dello smartphone sono considerate lo strumento più affidabile (52%), seguite dai siti web (50%).
C’è da osservare però che l’effettivo utilizzo di strumenti di protezione risulta limitato. Infatti, il 62% dichiara di conoscere le soluzioni per proteggere la propria identità, in particolare gli antivirus, gli antimalware e antiphishing (32%), i sistemi VPN e di navigazione in incognito (15%) e la gestione delle password (14%), anche se solo il 40% afferma di cambiarle spesso. Gli antivirus e gli antimalware sono utilizzati soprattutto per proteggere il computer (79%), mentre circa la metà degli intervistati possiede un sistema di protezione per il proprio smartphone (51%), il cui utilizzo è cresciuto del 56% negli ultimi 5 anni. Solo il 37% del campione conosce gli anti-ransomware e sono ancora meno coloro che ne possiedono uno: il 21% li usa sul proprio pc, il 16% sullo smartphone e il 17% sul tablet.
Rischi informatici in crescita anche per le Pmi
Anche le piccole e medie imprese affrontano crescenti minacce informatiche. Il 38% dei titolari e responsabili della sicurezza aziendale considera elevato il rischio di attacchi informatici, con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Il 34% si dichiara preoccupato per la sicurezza del web nell’ambito lavorativo, una percentuale che sale al 43% nelle aziende con più di 10 dipendenti.
La consapevolezza dell’importanza della protezione digitale è evidente: il 59% degli imprenditori sente la necessità di un esperto e il 54% non si ritiene capace di proteggere autonomamente l’azienda. Il 48% teme le numerose modalità con cui l’identità aziendale può essere compromessa, mentre il 44% crede che le istituzioni e le imprese non garantiscano sufficiente tutela. Il 43% ritiene possibile subire un attacco in qualsiasi momento.
Tra le minacce più temute ci sono i crimini informatici aziendali (50%), il furto d’identità (49%) e gli attacchi ransomware (46%). Il 58% degli imprenditori teme il furto delle informazioni della carta di credito aziendale, il 57% la violazione del conto corrente e il 55% l’uso improprio dei dati aziendali per aprire conti o richiedere prestiti. Inoltre, il 60% ritiene che il lavoro da remoto aumenti i rischi informatici a causa dell’uso di reti non sicure e di dispositivi personali (56%).
A livello di conoscenza, più della metà degli imprenditori è consapevole dei pericoli legati a virus (58%), malware (57%) e phishing (52%), mentre il 45% conosce i ransomware, con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Il 78% afferma di conoscere delle soluzioni di protezione, con l’82% che utilizza antivirus per il pc aziendale, il 68% per il tablet e il 65% per lo smartphone.
Secondo la ricerca, la gestione e il cambio delle password è una delle pratiche più diffuse: il 55% le cambia frequentemente, ma il 28% utilizza ancora le stesse sia in ambito personale che lavorativo, aumentando il rischio di esposizione. Circa la metà degli intervistati (51%) ha subito un attacco ai dati aziendali o conosce qualcuno che ne è stato vittima, e il 57% di questi attacchi si è verificato nell’ultimo anno, con un incremento del 18% rispetto al 2023.
Come proteggersi: password e antivirus, istruzioni per l’uso
Uno degli aspetti essenziali della sicurezza online riguarda la gestione delle password. È importante utilizzare credenziali complesse e uniche per ciascun account, evitando combinazioni troppo semplici o riciclate. Una buona scelta può essere affidarsi a un password manager, uno strumento che permette di archiviare e generare password sicure senza doverle ricordare tutte. Inoltre, è consigliabile modificare periodicamente le proprie password, soprattutto quelle legate a servizi bancari o a dati particolarmente sensibili.
La protezione dei dispositivi è un altro elemento cruciale per la cybersecurity. Mantenere sempre aggiornati i software, il sistema operativo e le applicazioni consente di ridurre le vulnerabilità sfruttabili dagli hacker. Anche l’installazione di un antivirus affidabile e di un software antimalware contribuisce a prevenire agli attacchi informatici. È poi importante prestare attenzione alle e-mail e ai messaggi sospetti, evitando di cliccare su link o allegati di dubbia provenienza, dal momento che il phishing rimane una delle tecniche più diffuse per sottrarre dati personali e credenziali di accesso.
Per una navigazione sicura, è utile anche attivare l’autenticazione a due fattori sui propri account, una misura che aggiunge un ulteriore livello di protezione rispetto alla sola password. La connessione a internet deve essere altrettanto sicura: quando si utilizzano reti wi-fi pubbliche o non protette, è preferibile servirsi di una VPN (una tecnologia che crea una connessione sicura e criptata tra il dispositivo e un server remoto), che cifra il traffico dati e impedisce a terzi di intercettare informazioni sensibili.
Infine, una buona consapevolezza dei rischi informatici è fondamentale per evitare trappole e minacce: infatti, è utile informarsi regolarmente sulle nuove tecniche di attacco e sulle strategie per proteggersi. Altri accorgimenti semplici ma efficaci per ridurre il rischio di frodi e violazioni della privacy sono diffidare delle richieste di dati personali provenienti da fonti non verificate, limitare la condivisione di informazioni sensibili sui social network e verificare sempre la legittimità dei siti web su cui si effettuano transazioni online.
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