La conferenza a palazzo Giustignani

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Cooperazione Interreligiosa fondamento per la fraternità umana e la cultura per la pace“ è l’evento, che si è svolto martedì 4 febbraio a Roma nella sala Zuccari di palazzo Giustiniani, sede del Senato della Republica. L’incontro, voluto da Pier Ferdinando
Casini, è stato organizzato da UPF Italia, Universal Peace Federation, in occasione della giornata internazionale della Fratellanza Umana e della settimana dell’armonia interreligiosa.

Giornata Internazionale della Fratellanza Umana

Proclamata dall’assemblea generale della Nazioni Unite il 21 gennaio 2020, la giornata mondiale della fratellanza umana si svolge non a caso all’interno della settimana dell’armonia interreligiosa la quale ha lo scopo di eliminare tutte le forme di intolleranza e
discriminazione per motivi religiosi.
“Queste celebrazioni intendono promuovere il superamento di tutti i conflitti con uno spirito di riconciliazione attraverso il perdono, la compassione e una cooperazione fraterna orientata al bene dell’intera famiglia umana perseguendo interdipendenza, prosperità condivisa e
valori universali comuni.” Sono le parole che introducono il convegno che ha visto alternarsi al microfono rappresentanti delle tre religioni monoteiste, ma anche un monaco Buddista di
tradizione tibetana.

L’Imam della Grande Moschea: Dialogo interreligioso per la pace

Il primo esponente religioso a prendere la parola è stato Nader Akkad, Imam della Grande Moschea di Roma che, dopo il saluto “Salamalekum”, recita in arabo il capitolo della tavola
imbandita del sacro Corano “cooperate nella carità e nella pietà, e non cooperate nel peccato e nelle tentazioni.”
“Da questo versetto vorrei portare il mio intervento sul titolo di questa giornata che vede la cooperazione interreligiosa come fondamento della fraternità umana e della diffusione della cultura della pace. Ci sono degli obbiettivi in questa giornata che celebriamo sono proprio
celebrare la diversità religiosa e culturale,” continua l’Imam “e sostenere il dialogo interreligioso come strumento per costruire una pace duratura e trasformare le nostre città,
contrastando l’intolleranza e la discriminazione.”

Conto e carta

difficile da pignorare

 

Il Rabbino della Comunità Ebraica di Roma: Pace edificio da costruire

Non sono lontane le parole di Rav Ariel Di Porto, Rabbino Comunità Ebraica di Roma da quelle di Nader Akkad che lo ha preceduto“Il confronto non è un pericolo, ma un’opportunità
per affinare la nostra comprensione per avvicinarci alla verità. La parola shalom non è solamente un augurio, è un concetto concreto di vita, non significa solamente assenza di guerra, ma anche pienezza, integrità, armonia. La pace non è qualcosa che si attende
passivamente, è un edificio da costruire, pietra dopo pietra, con le nostre parole, con le nostre azioni e con la nostra volontà.” E conclude “la pace non è una condizione statica ma  un cammino che comporta un impegno costante.”

Il Vescovo della Chiesa Anglicana d’Europa: contro il potere di pochi che affamano il pianeta.

“La nostra società ha tutto oggi, è capace di portare la vita su Marte, e non siamo in grado di conservare la vita quì, non siamo in grado di conservare l’acqua.” Esclama Luis Miguel Perea Castrillon, Vescovo della Chiesa Anglicana d’Europa “Sapete del fenomeno migratorio che stiamo affrontando, non è più per il petrolio, non per il carbone o per il gas.
Voi credete che le grandi nazioni fanno le guerre per le risorse che finiscono? No fratelli e sorelle, quì la necessità oggi è dar da mangiare, manca l’acqua, manca l’aria, perchè non ci sono più boschi, non ci sono più alberi e tutto sta venendo distrutto. Per gli interessi di due o
tre che gestiscono queste risorse e noi tutti che come pecore li seguiamo. Ma oggi io sono qui per lanciarvi una sfida, per dire ad ognuno di voi, che noi siamo i protagonisti oggi! Prendiamo in mano la situazione!”

Per il Monaco Buddhista: bellezza e orrore si incontrano

L’ultimo esponente a prendere la parola è Thenzin Khentse, Monaco Buddhista di tradizione tibetana, che sottolinea l’importanza dei messaggi ascoltati e la bellezza delle declinazioni personali che ogni persona intraprende, “e che vanno a toccare persone
differenti a seconda dell’inclinazione del tempermento” portando in esempio se stesso “io sono considerato un monaco atipico, perchè nel nostro immaginario abbiamo la figura del  monaco buddhista che parla con voce pacata, e invece no! Perchè io sono focoso” Thenzin Khentse ha incentrato il suo discorso sul punto d’incontro tra la bellezza e l’orrore che c’è nel mondo. “L’uomo è sempre stato un genocida, è stato da sempre capace di bagnare questa terra con il sangue, ma è stato in grado anche di lasciare traccia delle più grandi e nobili azioni e fonti di ispirazione. Ognuno deve scegliere il suo ruolo su questo
pianeta.”

Testo di Lorenzo Pugliese

(6 febbraio 2025)

Leggi anche:



Source link

Prestito personale

Delibera veloce

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link