Milan-Roma di Coppa Italia risultato 3-1, doppietta dell’ex Abraham, Dovbyk e Joao Felix

La valigia è ancora sul letto, ma Gimenez e Joao Felix sono già operativi: dopo la doppietta di Abraham nel primo tempo e l’illusoria rete di Dovbyk a inizio ripresa, il terzo gol del 3-1 alla Roma che regala al Milan l’accesso alla semifinale di Coppa Italia lo confezionano proprio i due volti da copertina del super mercato rossonero, a ruoli invertiti, col centravanti messicano che serve l’assist vincente al trequartista portoghese. È già un Diavolo grandi firme.  San Siro canta e s’illumina, come non succedeva da un pezzo.

Che il Milan abbia finalmente trovato la quadra? Calma. Troppe volte in questi mesi ha prima illuso e poi deluso, anche dopo notti magiche come quella del Bernabeu. Adelante con giudizio, quindi. In attesa di una prima controprova che potrebbe arrivare già nel giro di sette giorni: sabato la trasferta a Empoli, dove non si potrà fallire per dare il via alla rimonta in campionato, mercoledì in casa del Feyenoord per l’andata dei playoff di Champions. Sorride Conceicao, che sul mercato è stato accontentato. Ora sta a lui far funzionare il tutto. «Era molto importante far qualcosa sul mercato» ha ammesso il d.t. Moncada a Sportmediaset.

In semifinale il Milan se la vedrà con la vincente di Inter-Lazio del 25 febbraio: potrebbe scapparci l’ennesimo derby, appuntamento per il 2 e 23 aprile. Colpevolmente, negli anni il Milan ha troppo spesso ha snobbato la Coppa Italia. L’ultima vittoria risale infatti al 2003: i rossoneri di Ancelotti s’imposero in una doppia finale proprio sulla Roma, allenata all’epoca da Capello. Poi, più nulla. Ma se quelli erano tempi d’oro in cui il Diavolo se la giocava abitualmente per lo scudetto o soprattutto la Champions, adesso un trofeo — per quanto minore — può far tutta la differenza del mondo. Anche perché oltre alla gloria ballano anche un po’ di soldi, argomento caro a tutti: chi vince guadagna quasi una decina di milioni di euro, oltre all’accesso per la remunerativa final four di Supercoppa 2026, che ne porta altrettanti a chi si impone.

Per provare a superare l’ostacolo e qualificarsi alla semifinale, Conceicao aveva scelto di affidarsi ai soliti noti: Abraham punta centrale con Pulisic e Jimenez ai lati, lasciando inizialmente in panchina Leao oltre a tutti i nuovi, fatta eccezione per Walker. Nonostante il gelo, a San Siro sono in 58mila: dopo i fuochi d’artificio dell’ultimo giorno di mercato c’è stata un’impennata di richieste, per assistere al debutto di Gimenez e di Joao Felix, i grandi colpi d’inverno che nella speranza di Ibrahimovic e compagnia dovranno dare la svolta decisiva all’annata. L’appello di Ibra («col tifo siamo forti») viene accolto: cori e canti come ai bei vecchi tempi.

Rigenerata dalla cura Ranieri, che in ottanta giorni ha rimesso le cose a posto, la Roma punta al colpaccio. Il Milan però non si spaventa e passa con Abraham, un ex, il cui cartellino è ancora della Roma, che evidentemente non ha voglia di scendere nelle gerarchie: segna prima di testa e poi in contropiede. All’intervallo entrano Pellegrini e Dovbyk: è l’ucraino a riaprirla. Conceicao però non aspetta: ora la panchina è ricca, toglie Abraham e Pulisic per Gimenez e Felix. Boato doppio: assist del primo per il secondo e partita finita, anche perché il 3-2 viene annullato per fuorigioco di Dovbyk. La Roma paga i troppi errori. Il Diavolo grandi firme invece ora ci crede. Vediamo.