C’è un Lisert che ormai è tappezzato di lotti. Tutti esauriti. Per riciclare un’espressione stra-abusata, la periferia industriale est di Monfalcone è ufficialmente sold out. Con la cessione dell’ultimo terreno nelle mani del Coseveg, il Consorzio di sviluppo economico della Venezia Giulia, modello organizzativo di eccellenza per la gestione delle aree di competenza, si chiude infatti il cerchio sulla linea politica che negli Novanta aveva portato a individuare il comprensorio del canale Est Ovest quale naturale ambito per lo sviluppo della nautica da diporto.
È destinato alla vendita, ora, l’ultimo lotto disponibile di 13.000 metri quadrati con affaccio sugli specchi acquei. L’ha deliberato il consiglio di amministrazione del Coseveg lo scorso 29 gennaio. Si tratta del lotto 1. L’ente consortile dovrà concentrare in futuro le sue operazioni su altri ambiti: in primis la zona Schiavetti-Brancolo, prossima frontiera di investimenti. La delibera del consorzio riguarda la disponibilità a vendere il terreno a società del gruppo Samer, la Samer real property srl, ed è il primo passo di un progetto ampio e rilevante per il territorio. La zona, oltre che appetibile e urbanizzata, risulta ampia e fa per questo intravedere possibilità di nuova occupazione.
L’operazione di acquisto da parte di Samer real property deve essere ancora finalizzata (tradotto: rogito notarile da effettuarsi) e una volta conclusa permetterà al gruppo di disporre di uno spazio per una serie di attività che necessitano della presenza di una banchina a mare, collegate anche al mondo della nautica. «Il contesto del canale navigabile di Monfalcone risulta strategico per la realizzazione dei nostri progetti», ha commentato ieri l’imprenditore della logistica Enrico Samer, che nel 2024 ha ricevuto a Trieste il San Giusto d’oro.
Dunque un’area definitivamente colonizzata dalle aziende: il Coseveg, che già aveva portato a termine un’operazione importante con la messicana Alpha Yachts, non ha più nulla qui da alienare. Al capo opposto del comprensorio ha invece di recente acquistato l’ex proprietà Autolisert di via Terza Armata per costruire due capannoni attualmente in fase di progettazione. L’idea è di affittarli a nuove imprese che intendono insediarsi nel Monfalconese e prendere le misure col territorio. Un investimento di 8 milioni. L’area è precisamente di 19.802 metri quadrati, di cui 2.800 dedicati al primo hub e 1.885 al secondo. In ogni caso si tratta qui di canoni. Che globalmente, comprendendo la quota nettamente minoritaria di Gorizia, rendono 1,3 milioni di euro l’anno al consorzio. Le alienazioni, invece, mediamente hanno visto negli ultimi tempi una vendita dei terreni al prezzo di 48 euro a metro quadro (al Lisert).
Oggi il canale Est Ovest rappresenta di fatto il polo nautico del Monfalconese con una realtà di circa 24 aziende che abbracciano l’intera filiera: dalla realizzazione di super yachts di lusso alle velerie, passando per la costruzione di imbarcazioni ecologiche, i maestri d’ascia, importanti cantieri e marina. Aspetti che lo hanno fatto diventare un importante snodo del settore nazionale. Il Coseveg dunque senza più aree? Assolutamente no, ha disponibilità ancora per circa 60 ettari urbanizzabili (non si tratta di zone protette o di rispetto), poi da frazionare secondo le esigenze. Non tutti sono di proprietà, infatti nei prossimi anni è intenzione dell’ente consortile procedere con alcuni espropri nelle zone D1.
Un deciso sviluppo è quindi programmato proprio sul comprensorio industriale e artigianale Schiavetti-Brancolo, su impulso altresì dei nuovi 7 chilometri di strada che il Coseveg sarà impegnato a realizzare. Apertura del cantiere a fine 2025. Il percorso si srotolerà dalla rotatoria del raccordo autostradale sull’ex provinciale 19 – in un percorso parallelo a quello del sedime ferroviario per la Molino Casillo – fino all’Iskralegno in via delle Risorgive. L’infrastruttura sarà volano per futuri insediamenti, negli intenti del Coseveg. Che ha ricevuto a tal fine 12 milioni di euro dalla Regione: qui la partita è più complessa perché la gara è europea e richiede tempi dilatati. In simultanea il consorzio ha posto su un piano triennale, a partire da quest’anno e fino al 2027, un milione di euro a bilancio previsionale per l’acquisto di nuovi terreni.
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