Napoli più calda del Cairo,l’inverno anomalo che preoccupa gli esperti

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Gennaio 2025 segna il record di temperature globali e in Italia si sfiorano i 20 gradi

Il mese di gennaio 2025 è stato ufficialmente il più caldo della storia, con una temperatura media globale di 1,75°C superiore ai livelli pre-industriali. A certificare il dato è Copernicus, il servizio meteorologico della UE, che evidenzia come questo sia il diciottesimo mese degli ultimi diciannove in cui la temperatura media terrestre ha superato la soglia critica di +1,5°C rispetto al periodo 1850-1900.

L’Italia non è immune a questa tendenza: secondo l’Associazione Nazionale Bonifiche Irrigazioni (Anbi), domenica prossima a Napoli si toccheranno tra i 18 e i 19 gradi Celsius, temperature superiori a quelle attese al Cairo e a Riyad nello stesso periodo. Un’anomalia che non sorprende più gli esperti, ma che solleva allarmi sulle conseguenze del cambiamento climatico.

Temperature record e un inverno che non c’è

Il riscaldamento globale sta riscrivendo le stagioni, trasformando l’inverno in una primavera anticipata. Gli ultimi dodici mesi, secondo Copernicus, hanno segnato un aumento medio delle temperature di +1,61°C rispetto ai livelli pre-industriali. “Stiamo assistendo a un cambiamento climatico sempre più evidente”, spiega Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi. “Lungo tutta la Penisola continuano a segnalarsi eventi meteo estremi, eppure il Paese continua a rispondere con colpevole distrazione, intervenendo solo in emergenza anziché in prevenzione”.

A Napoli, il clima primaverile in pieno inverno è un sintomo evidente di questa tendenza. E se nel breve termine il tepore inaspettato può sembrare piacevole, gli esperti avvertono che gli effetti sul lungo periodo potrebbero essere devastanti.



Fiumi e laghi a rischio: l’allarme siccità


Le temperature anomale non portano solo giornate soleggiate fuori stagione, ma aggravano un problema cronico: la siccità. Anbi segnala che nei Castelli Romani il livello del lago di Albano si è abbassato di 64 cm in un anno e mezzo, mentre il fiume Ombrone in Toscana ha una portata ridotta al 9% della media stagionale.

Anche nelle zone dove le precipitazioni sono aumentate, la crisi idrica non si risolve. In Sicilia, per esempio, la quantità d’acqua accumulata nei bacini è di circa 250 milioni di metri cubi, ma solo il 48% è realmente utilizzabile a causa delle infrastrutture obsolete. Una situazione simile si registra in Sardegna, dove l’acqua si accumula in alcuni bacini mentre altre aree dell’isola soffrono di scarsità cronica.



Impatto sulla salute: malattie e stress psichico


Oltre alle conseguenze ambientali, il caldo anomalo ha effetti diretti sulla salute umana. La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) avverte che l’innalzamento delle temperature “modifica la frequenza e la distribuzione di molte malattie infettive”, creando condizioni ideali per la trasmissione di agenti patogeni. Inoltre, l’aumento delle ondate di calore può aggravare problemi cardiovascolari e respiratori, senza contare l’impatto sulla salute mentale: gli esperti sottolineano che eventi climatici estremi possono aumentare ansia, depressione e stress psicologico.

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Un segnale che non può essere ignorato

Gli scienziati avvertono da anni che il cambiamento climatico renderà sempre più frequenti queste anomalie. L’ondata di caldo invernale che colpisce Napoli è solo l’ennesimo campanello d’allarme. Il rischio è che, senza azioni concrete, il Mediterraneo diventi sempre più un’area soggetta a eventi climatici estremi, con ondate di calore precoci, siccità e fenomeni meteorologici violenti.

Non possiamo più ignorare questi segnali”, ha dichiarato Samantha Burgess, vice direttore di Copernicus. “Gennaio 2025 è un altro mese sorprendente, con il proseguimento delle temperature record osservate negli ultimi due anni, nonostante lo sviluppo delle condizioni de La Niña”.

Se oggi Napoli è più calda del Cairo e di Riyad, il futuro potrebbe riservare scenari ancora più estremi. Il cambiamento climatico non è più una minaccia lontana, ma una realtà che sta già trasformando il nostro quotidiano.

(Nella foto lo scorso martedì grasso a Napoli, questo inverno la città è più calda del Cairo)



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