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SEMA non è solo una fiera commerciale, ma dà il polso dell’intera industria automobilistica, evidenziando le novità del futuro. A fianco, il più tecnico AAPEX. Successo per i due padiglioni Italia organizzati da MAECI e ICE.
Tra il 5 e l’8 novembre 2024 hanno preso vita le rassegna fieristiche sul mondo aftermarket automotive a Las Vegas. Il SEMA Show, ospitato come sempre presso il Las Vegas Convention Center, ha radunato oltre 2.500 aziende espositrici e circa 140.000 operatori professionali, secondo quanto dichiarato da Mike Spagnola, dichiarazione Presidente e CEO di SEMA.
La manifestazione, che appartiene alla analoga associazione che organizza anche il salone sul motorsport PRI, resta uno dei più importanti appuntamenti al mondo per gli operatori del settore aftermarket automobilistico in cui convergono produttori e distributori di attrezzature e accessori automobilistici per il garage, la carrozzeria e la customizzazione, il miglioramento delle prestazioni e le garanzie di sicurezza delle auto, dei SUV, dei veicoli commerciali e per il trasporto su gomma e tutto il mondo delle personalizzazioni.
In contemporanea ha preso vita AAPEX, presso i padiglioni del Venetian Expo di Las Vegas, che ha visto la partecipazione di 46.000 acquirenti (di cui oltre 10.000 esteri) e oltre 2.500 aziende espositrici, secondo i dati registrati dagli organizzatori.
Qui, rivenditori di ricambi auto aftermarket, distributori, tecnici, catene di servizi, concessionari automobilistici, leader e innovatori del settore dell’aftermarket automobilistico sono i protagonisti.
Il mercato USA
Osservando i dati generali e i trend, l’aftermarket automobilistico USA è cresciuto dell’8,6% nel 2023 e si prevede un aumento del 5,9% nel 2024. Dal 2025 al 2027, si stima che il tasso di crescita medio sarà di circa il 4,5% annuo, per raggiungere i 472 miliardi di dollari entro il 2027.
L’industria comprende più di 534.000 imprese, che includono piccoli e grandi produttori indipendenti, distributori, officine di riparazione, commercianti e rivenditori.
I primi cinque paesi fornitori degli USA per quanto riguarda la componentistica veicoli e motori sono il Messico, con una quota del 41%, il Canada (13%), la Cina (12%), il Giappone (9%) e la Corea del Sud (7%). L’Italia è al 10° posto, con una quota dell’1%.
Invece, per quanto riguarda le attrezzature, i primi cinque fornitori degli USA sono la Germania, con una quota del 15%, il Canada (13%), il Messico (10%), la Corea del Sud (9%), la Cina (9%). L’Italia è al 9° posto con una quota del 3% (fonte: elaborazione ICE Agenzia su dati Trade Data Monitor).
Questi numeri rendono il mercato statunitense complesso ma al contempo molto interessante, specie se si considera la trasformazione in atto del parco circolante in USA, coinvolto sia nel percorso verso le fonti energetiche alternative, sia la progressiva omogeneizzazione dei modelli auto presenti in Europa e Giappone/Corea.
Due saloni complementari
Le aree, sia interne sia esterne, del SEMA Show sono state traboccanti, come sempre, di operatori e di progetti di veicoli personalizzati, esperienze uniche e dimostrazioni interattive, ma hanno anche offerto ampie opportunità di networking e mostrato migliaia di nuovi prodotti per acquirenti e utilizzatori finali, alla ricerca della “prossima grande novità” per le loro attività di riparatore, customizzatore, gommista, carrozziere o altro ancora.
L’ultimo rapporto sull’impatto economico curata dall’ufficio statistico dell’associazione organizzatrice SEMA ha recentemente rilevato che l’industria aftermarket contribuisce con 337 miliardi di dollari all’economia americana e crea 1,3 milioni di posti di lavoro, nell’anno 2023, impiegando più persone – ad esempio – dell’industria aeronautica statunitense e dell’intera industria della produzione cinematografica e video (fonte SEMA Market Report 2024).
Questi forti indicatori economici suscitano ottimismo tra gli associati e tra gli espositori di SEMA Show: in un recente rapporto sullo stato dell’industria, diffuso in concomitanza all’inaugurazione della fiera, ben due terzi delle aziende del settore riportano vendite stabili o in crescita nell’ultimo anno e il 55% dei produttori prevede una crescita nel prossimo anno.
“L’incredibile risultato di SEMA Show quest’anno dimostra che il nostro settore è forte e fiorente”, ha affermato Mike Spagnola, presidente e amministratore delegato di SEMA. “I nostri membri, molti dei quali sono piccole imprese, sono veri motori di crescita e prosperità negli Stati Uniti”.
Il SEMA Show è in continua evoluzione, una caratteristica esemplificata dagli espositori. “Quest’anno, oltre il 20% degli espositori erano presenti al SEMA per la prima volta – dichiarano gli organizzatori – questo perché SEMA non è solo una fiera commerciale, ma dà il polso dell’intera industria automobilistica, evidenziando le novità del futuro”.
Sotto il profilo dei carmakers, numerose case automobilistiche continuano ad essere presenti al Las Vegas Convention Center, tra cui Ford EV, Ford Performance Parts & Accessories, Stellantis, Lexus, Nissan e Toyota: alcuni colgono l’occasione per il debutto di nuovi concept car, veicoli customizzati e nuove linee di ricambi e accessori progettati per consentire agli appassionati di personalizzare le loro automobili, in puro stile yankee.
Per contro, lungo le corsie di AAPEX di quest’anno, salone più “tecnico” e con stile simile ai saloni europei, è indicativo osservare le maggiori tendenze, per il settore e il mercato, che senza dubbio daranno forma al futuro prossimo, come l’elettrificazione e le opportunità aftermarket, l’aumento dei veicoli elettrici e quello dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS).
Ad AAPEX resta centrale il tema del “Right to Repair” o diritto alla riparazione: è una questione crescente nel mondo automobilistico aftermarket. Man mano che i veicoli diventano tecnologicamente più complessi, la loro manutenzione ne segue la strada tracciata.
L’obiettivo, dietro la legislazione sul diritto alla riparazione, è quello di offrire ai consumatori la possibilità di scegliere dove, quando e chi effettua la manutenzione del proprio veicolo, questo rappresenta decisamente una corretta via, da perseguire, sia per il mercato sia per l’automobilista.
Un’iniziativa speciale ad AAPEX è rappresentata da Joe’s Garage, un’area in cui numerose aziende ricreano le riparazioni in officina, con particolare focus su quelle di ultima generazione, dando l’impressione che anche AAPEX voglia andare oltre allo showcase di prodotti e componenti, verso una forma più dinamica di esposizione, rivolta più direttamente all’operatore oltre che, come sempre, al distributore.
Tanta Italia a SEMA e AAPEX
In linea con la tradizione consolidata negli ultimi anni, sono state organizzate due aree collettive italiane, un’iniziativa portata avanti da MAECI e ICE Agenzia con il supporto di ANFIA e AICA e la collaborazione di Autopromotec.
Al SEMA Show erano 10 le aziende italiane presenti presso la South Hall – Lower Level curata, come sempre, da TIA (Tire Industry Association), mentre ad AAPEX, all’interno del padiglione Italia sono state ospitate con successo 12 aziende.
L’esperienza dei due padiglioni italiani è stata commentata in modo molto positivo e il fatto di avere già la conferma che il progetto verrà ripetuto nel 2025 porta molto entusiasmo per la continuità. Il mercato infatti dà segnali di forza e opportunità per chi si affaccia con un progetto di insediamento definito e duraturo.
Conclusioni
Le due manifestazioni statunitensi offrono opportunità senza pari per studiare sia l’evoluzione del mercato, sia l’evoluzione degli operatori che lo popolano.
Il mercato USA resta complesso, ancora di più in questa fase di drastico cambiamento in cui manutenere i veicoli sarà un affare non più solo meccanico ma di gestione (e possesso) dei dati e di progressiva conoscenza delle azioni sui veicoli elettrici.
L’impressione generale, inoltre, è che il mercato statunitense si mostri sempre compatto e unito nelle sue battaglie generali e questo è un enorme beneficio per l’intera industria.
Infine, solo nella settimana di Las Vegas si possono davvero realizzare appieno le attività di networking, non solo con gli operatori statunitensi ma anche quelli provenienti da Messico, Sudamerica, vaste parti dell’Asia.
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