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Mettersi alle spalle il fallimento dell’operazione romana per l’elezione diretta delle Province e pensare al prossimo appuntamento di primavera. E’ questo in sintesi il pensiero dei coordinatori regionali di Fratelli d’Italia, ovvero il senatore Salvo Pogliese e il vicesindaco di Palermo Giampiero Cannella. I due sono intervenuti ai microfoni dei giornalisti a margine di un evento sul comparto agricolo siciliano. Parole che arrivano a pochi giorni dal vertice di maggioranza in programma lunedì 10 febbraio. Un momento chiave nella dialettica del centrodestra siciliano.

Mettersi alle spalle l’emendamento romano

Da un lato c’è buona parte della coalizione a sostegno del presidente Renato Schifani. Lega, Forza Italia, Noi Moderati e DC hanno sostenuto concretamente la necessità di procedere all’elezione diretta di Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Di tentativi ne sono stati effettuati tanti, sia all’Ars che al Parlamento Nazionale. L’ultimo ha vissuto l’ennesimo stop qualche giorno fa, quando nelle commissioni della Camera dei Deputati è stato ritenuto inammissibile l’emendamento con il quale si provava ad inserire il voto di primo livello in Sicilia all’interno del “decreto emergenze”. Sulla proposta figuravano le firme di diversi esponenti nazionali del centrodestra, tranne quelli di Fratelli d’Italia.

Un mancato sostegno che è stato interpretato da molti come una sorta di mancata volontà di metterci la faccia. Posizioni alle quali ha risposto il coordinatore per la Sicilia Orientale di Fratelli d’Italia Salvo Pogliese. “C’erano oggettive difficoltà nel considerarlo compatibile con quello che era il testo. In moltissimi casi, anche su testi proposti dal Governo, gli stessi sono stati dichiarati inammissibili. Abbiamo provato a fare un tentativo perchè quello era il testo in corso di analisi alla Camera, ma ahimè non ha avuto esito“.

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Pogliese: “Elezione diretta? Speriamo entro il 2026”

L’esponente di Fratelli d’Italia si dice poi favorevole all’elezione diretta delle Province, anche se i tempi saranno più lunghi del previsto. “Siamo favorevoli all’elezione diretta delle ex Province – ha evidenziato Pogliese -. Ma oggi non è immaginabile portare a termine questo percorso entro il 2025. Ovviamente le elezioni di primo livello rappresentano un elemento qualificante del Governo Schifani e del Governo Meloni. Mi auguro che si possa procedere entro il 2026“.

La realtà: le elezioni di secondo livello

La realtà si chiama quindi “elezioni di secondo livello“. In pratica, la parola sulla composizione di Città Metropolitane e Liberi Consorzi spetterà agli attuali amministratori locali, ovvero sindaci e consiglieri comunali. Una sorta di “grandi elettori” in salsa siciliana, come già ribadito più volte. Uno scacchiere tattico che, sulla carta, offrirà poche sorprese sui tre capoluoghi di provincia principali, ovvero Palermo, Catania e Messina. Qui infatti i sindaci metropolitani attuali (Roberto Lagalla, Enrico Trantino e Federico Basile) rimarranno in carica e si procederà soltanto all’elezione del Consiglio Provinciale. Ben diverso è il discorso per i Liberi Consorzi. Comunque vada, l’era dei commissari dovrà avere fine. E per farlo bisognerà eleggere i nuovi presidenti e i relativi organi esecutivi.

“Non trovare l’accordo sarebbe ingiustificabile”

Una missione non facile per il centrodestra anche a causa del peso specifico del voto ponderato. Uno non varrà uno infatti. Ogni preferenza sarà pesata in base alla popolazione rappresentata dal sindaco o dai consiglieri comunali. Fatto che, unito ai malumori presenti all’interno dei 391 comuni dell’Isola, potrebbe aprire scenari interessanti sotto il profilo delle elezioni, dei patti federativi o delle stesse coalizioni. Un elemento che non teme il coordinatore per la Sicilia Occidentale di Fratelli d’Italia Giampiero Cannella. “Non temiamo spaccature. Noi discutiamo anche partendo da posizioni differenti. Ma la sintesi trovate tengono conto dei pensieri di tutti e, alla fine, si esce con una posizione unitaria“.

La sintesi dovrà essere trovata al prossimo vertice di maggioranza. “Avremmo questo importante incontro nella giornata di lunedì – ha aggiunto Salvo Pogliese -. Mi auguro si possa trovare la quadra. Sarebbe ingiustificabile non trovarla all’interno del centrodestra“. Anche se, aggiunge l’ex sindaco di Catania, c’è qualche criticità con cui fare i conti. “C’è un meccanismo un po’ eretico che impone ai partiti una grande determinazione nella ricerca di un accordo per i Liberi Consorzi. Ma sono sicuro che lo troveremo“.



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