Villa San Giovanni, scuole e territorio uniti contro lo spreco alimentare

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Si è tenuto il consueto appuntamento tra scuola e territorio, promosso dall’associazione Ora di agire, in occasione della Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. L’evento nazionale, giunto, ormai, alla sua dodicesima edizione, quest’anno ha avuto come slogan #TimetoAct – È tempo di agire e ha creato un importante collegamento tra lo spreco alimentare e la povertà di troppe persone.

La manifestazione si è tenuta nell’auditorium E. Loi dell’Ipalbtur Trecroci e ha avuto avvio con i saluti della padrona di casa, la dirigente scolastica Enza Loiero, la quale ci ha tenuto a ringraziare l’associazione promotrice dell’evento perché, ogni anno, consente di fare il punto sulla situazione degli sprechi alimentari e fornisce uno sprone e degli spunti di riflessione per migliorare lo stile di vita di ciascuno di noi.

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Successivamente è stato il turno della sindaca di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, che ha ringraziato i ragazzi delle scuole per la loro disponibilità ad agire in concreto, insieme agli adulti, per produrre cambiamento, lavorando con impegno per il bene del pianeta e per la solidarietà.

Anche i professori Bazzano, per l’istituto comprensivo Giovanni XXIII e Pristipino, per l’istituto Nostro Repaci hanno voluto salutare e ringraziare l’associazione promotrice dell’evento e soprattutto gli studenti, che hanno fatto del loro meglio per aiutare gli adulti a costruire un ambiente più attento e solidale.

In ultimo anche la presidente di Oradiagire, professoressa Dominella Floccari ha preso la parola per salutare i presenti e ringraziare tutti i presenti, a partire dalla commissione scuola e la sua referente, professoressa Maria Barresi, che cura le relazioni con le scuole e crea spazi e occasioni di incontro e confronto su tematiche di rilevanza internazionale. La presidente ha sottolineato come o slogan della manifestazione sia “Io Partecipo”, per richiamare all’importanza di una partecipazione attiva di ciascuno per risolvere questo problema globale.

Successivamente la manifestazione è entrata nel vivo e, nella prima parte, ha avuto come protagonisti i giovani studenti che, guidati dai loro docenti, attraverso una simpatica escape room on line, capace di coinvolgere tutti i presenti, hanno condiviso il frutto delle proprie ricerche sul tema dello spreco alimentare e le strategie da mettere in atto per sconfiggere questo problema che incide significativamente sull’economia familiare e nazionale.

La seconda parte dell’evento ha avuto come protagonisti gli allievi delle scuole secondarie di secondo grado, che hanno presentato, attraverso cartelloni, slogan e ricerche, il frutto delle riflessioni svolte, insieme ai docenti.

Questo secondo momento si è aperto con una riflessione dell’avvocato Gianfranco Condiorio, che ha ricordato come la Costituzione, all’art.2, riconosca a ogni cittadino dei diritti inviolabili, ma, al tempo stesso, ricordi a ciascuno che è chiamato a fare la propria parte per la crescita dell’intera società. Condiorio ha concluso il suo intervento esortando tutti i giovani presenti ad avvicinarsi al mondo del volontariato.

La giornata è stata impreziosita da tre testimonianze: Mariella Errigo, volontaria do Oradiagire e operatrice della società operaia di Mutuo Soccorso, Piero Corapi, docente di enogastronomia – settore cucina e  Maria Angela Ambrogio, direttrice della Caritas diocesana.

Il prof. Corapi ha spiegato come la tecnologia possa aiutare a ridurre gli sprechi, in quanto sono state sviluppate delle applicazioni che consentono di tenere traccia dei cibi presenti in frigorifero e della relativa freschezza degli stessi. In ultimo il professore ha sottolineato quanto sia importante organizzare bene la pesa e il frigorifero per ridurre gli sprechi in famiglia.

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Marielle Errigo ha raccontato la sua esperienza di mamma e volontaria di una mensa per i poveri, che deve conciliare il corretto utilizzo delle risorse e la solidarietà e ha dato dei consigli concreti agli studenti su come evitare gli sprechi in famiglia.

L’ultimo intervento è stato della dottoressa Maria Angela Ambrogio, che ha affermato che giornate come questa sono dei veri e propri atti di rivoluzione, capaci di produrre reale cambiamento nelle famiglie e nella società. La dottoressa ha fatto notare ai giovani come il cibo, spesso, sia considerato uno scarto, ma che anche le persone più fragili rischiano di essere considerate uno scarto per la società e, dunque, ha esortato i ragazzi a vigilare sul territorio e a essere accoglienti con tutti, soprattutto di fronte a situazioni di marginalità, così come si fa in Caritas.

 



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