“Gli uomini soli al comando non vanno lontano” – AlessioPorcu.it

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Sale la tensione dopo la levata di scudi fatta dalla Lega. Che non ci sta ad essere considerata il fratello povero della coalizione

Nervosismo. Dall’una e dall’altra parte. Non ha gradito, il presidente Francesco Rocca. La levata di scudi fatta giovedì sera dalla Lega lo ha infastidito. Dal Carroccio reclamano più peso e considerazione all’interno della maggioranza, lui ritiene di averli difesi oltre ogni misura ‘blindando’ i loro due assessorati quando Forza Italia rivendicava un riequilibrio sulla base dei nuovi numeri d’Aula.

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Proprio per quella difesa contro tutto e tutti, non si aspettava che proprio la Lega ora minacciasse di uscire dalla maggioranza: «Me ne farò una ragione, questa è l’unica risposta che mi sento di dare. Ma sono sicuro che non sarà così» ha chiosato ieri il governatore, a margine di un evento a Velletri.

Non è questione di poltrone

Gli assessori leghisti Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Non è una questione di poltrone. L’altra sera il braccio desto di Salvini, Claudio Durigon ha detto che è una questione di rispetto e di dignità politica. A cosa si riferiva? All’atteggiamento riservato alla Lega in Regione: come se fosse il fratello povero.

Ha citato l’invasione di campo fatta da Fratelli d’Italia presentando un testo di legge che riordina alcuni aspetti delle norme sulla Casa nonostante fosse una competenza dell’assessore leghista Pasquale Ciacciarelli. Ma anche la legge sulla Famiglia alla quale sta lavorando l’assessore leghista Simona Baldassarre o quella sulla Semplificazione Amministrativa che a differenza di altre presentate da FdI stanno trovando grosse difficoltà per trovare la via dell’Aula. (Leggi qui tutti i dettagli: Altolà della Lega a Rocca: più rispetto o ce ne andiamo).

Anche Matteo Salvini non gradisce molto la situazione. Dalla Lega trapela nervosismo, con qualche esponente che ricorda quanto il ministero di Salvini abbia dato, in termini di fondi, alla Regione.

Non è una crisi

Francesco Rocca (Foto: Regione Lazio Press Service)

Il presidente del Lazio, forte dei numeri della sua coalizione, non ha usato mezzi termini. Una crisi politica «se riguarda la tenuta della mia maggioranza» non c’è «assolutamente», ha detto ricordando i numeri in Consiglio regionale: «In questo momento, ahimè, c’è solo un consigliere della Lega in Consiglio. E la maggioranza tiene abbondantemente comunque».

Effettivamente Rocca non avrebbe nessun tipo di smottamento interno per il governo regionale. La Lega ha due assessori, Pasquale Ciacciarelli e Simona Baldassarre ma solo una consigliera, Laura Cartaginese. Mentre la maggioranza può vantare 22 consiglieri di FdI più 7 di Forza Italia ed uno di Noi Moderati più e l’esponente della lista civica Rocca. Insomma, i numeri, Lega o non Lega, sono dalla parte del governatore.

Cosa significa allora? È la conferma che la questione non sia legata alle poltrone. Ma sia politica.

Questione di agenda

Claudio Durigon

Al di là delle voci che si rincorrono alla Pisana, Rocca si è detto pronto a incontrare il Partito: «Appena mi sarà possibile li incontrerò non voglio perdere un minuto. Ma nemmeno intendo cancellare o rivoluzionare la mia agenda per questo». Il che nasconde un certo sarcasmo. Al quale risponde a stretto giro Claudio Durigon nella sua veste di vicesegretario Federale: « Abbiamo letto le dichiarazioni del presidente Rocca e abbiamo capito il perché ci sia stata poca condivisione politica a causa dell’agenda fitta del Presidente. Quando Rocca avrà l’agenda libera noi libereremo la nostra».

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Il tema è quello sollevato giovedì da Durigon: in Regione Lazio la Lega viene trattata come il parente povero. «Deve essere chiaro, lo ripeto, che la Lega è forza nazionale nel centrodestra e lo è anche sempre stata in regione Lazio. La lealtà della Lega e la sua permanenza in maggioranza non sono in discussione. Indipendentemente dai ruoli che ricopre in giunta, noi continueremo a lavorare per i cittadini del Lazio».

La stilettata di Salvini

Matteo Salvini

Il tema è arrivato ai vertici nazionali. Ieri a intervenire è stato lo stesso Matteo Salvini, con toni pacati, ha confermato che nel Lazio la Lega abbia in serbo richieste di rimpasto. Ma ha dato una ‘stilettata’ all’uomo solo al comando: nel Lazio «più che altro mi sembra che ci sia un problema di partecipazione, di condivisione, cosa che cerchiamo di fare al governo con riunioni settimanali. Gli uomini soli al comando che non dialogano con gli altri di solito non fanno molta strada», ha sottolineato Salvini.

Getta acqua sul fuoco il Coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Paolo Trancassini: «Come FdI siamo pronti ad ascoltare, in chiave costruttiva, sempre con la volontà di rilanciare l’operato del Lazio. Il tavolo del centrodestra nel Lazio è aperto praticamente in maniera permanente».

Il rischio è che il lazio diventi una polveriera nel centrodestra. E questo sarebbe un rischio per tutti.



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