Il 118 fra aggressioni ed emergenza, due nuove centrali operative e due nuovi numeri per le urgenze, nascono il 116 e il 117 – BlogSicilia

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Ci saranno due nuove sale operative, una all’ospedale Civico di Palermo, la seconda al Cannizzaro di Catania, e due nuovi numeri di emergenza, il 116 e il 117, che serviranno a riorganizzazione e potenziare la sanità territoriale grazie ai fondi del Pnrr. Un filtro che servirà a ridurre il flusso di pazienti ai pronto soccorso.

Fabio Genco direttore della sala operativa del 118 di Palermo e Catania fa il punto su quanto sta realizzando la Regione Siciliana per rendere più efficiente la sanità nella nostra regione. Lo fa ospite di TalkSicilia, la trasmissione di approfondimento di BlogSicilia, invitato proprio nelle ore in cui è forte la polemica dopo l’aggressione ai danni di operatori del 118 che stavano rianimando un paziente, aggressione avvenuta ad opera dei parenti del malcapitato

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I numeri 116 e 117 per ridurre gli accessi al pronto soccorso

Tutto parte da due numeri che saranno le nuove centrali 116 e 117 per i codici degli interventi non urgenti.  Due centrali operative una a Palermo all’ospedale Civico di Palermo e uno al Cannizzaro di Catania dove verranno gestiti i codici non urgenti. A queste strutture stanno lavorando alacremente l’assessore Daniela Faraoni, il dirigente generale Salvatore Iacolino, insieme a un gruppo di lavoro per rendere operative le due centrali.

In queste centrali aperte a disposizione 24 ore 24 si troverà sempre un medico e degli infermieri che risponderanno al telefono per i codici non urgenti che riguardano la medicina generale la continuità assistenziale. Sarà un primo filtro di intervento. Sarà poi la la stessa centrale, come è previsto dalle disposizioni ministeriali in collegamento con la centrale operativa del 118, a stabilire se si tratti di un intervento urgente o da codice rosso o giallo. L’Europa e il Ministero ci impongono di attivare queste queste centrali che servono per ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso i cosiddetti codici bianchi anche in alcuni casi anche i codici verdi. Così saranno portati al pronto soccorso solo i pazienti che hanno urgenza riducendo gli ingressi e le attese. Vi assicuro che sarà una cosa che non porterà ritardi perché il Presidente Renato Schifani in prima persona ha a cuore questo progetto.

I centri operativi territoriali

Sono dei centri operativi territoriali che si occupano di gestire molte pratiche che in questo momento vengono affidate ai vari sportelli dalle aziende sanitarie territoriali. Già questi centri sono attivi in alcuni distretti siciliani. Sono interventi a cui tiene molto il governo regionale, l’assessore e il dirigente generale che hanno una grossa esperienza nella gestione territoriale avendo gestito grosse aziende sanitarie. Si creerà un collegamento con tutti i medici di continuità assistenziale in modo trasparente perché tutto avviene sotto registrazione tutto codificato. In caso di necessità sarà inviato un medico a casa. Non sarà il paziente, soprattutto gli anziani e i malati cronici a dovere andare al pronto soccorso. Ma se necessario sarà il medico ad andare a casa del paziente.

Le aggressioni ai sanitari del 118

E’ una cosa da condannare con forza. L’ultima aggressione a Borgo Nuovo quando alcuni parenti hanno preso a calci e pugni i sanitari che stavano tentando di rianimare il paziente. Il nostro compito è quello di soccorrere e salvare vite umane. A volte i parenti sostengono che sono passate due ore.

Poi si va a vedere e i tempi rientrano sempre in quelli richiesti dal ministero. I tempi ministeriali sono di 20 minuti dal momento in cui arriva la chiamata. In questi giorni abbiamo finito il report annuale per quanto riguarda il 2024. Abbiamo una media di intervento di 14 minuti. Purtroppo non abbiamo ambulanze in tutti i paesi in alcuni comuni. La distribuzione delle nostre ambulanze su tutto il territorio siciliano ci consente di arrivare in tempo.

Noi chiediamo ai cittadini che ci chiamano di darci una mano sia nell’intervista telefonica che viene effettuata quando si chiama il 118 per cui alcune domande sono previste dal decreto ministeriale, sono fatte proprio per cercare di dare un codice a quel tipo di interventi. La descrizione dell’evento può facilitare può ridurre i tempi e può far sì che si invii l’ambulanza più idonea a quel tipo di intervento.

Gli angeli del 118, le telefonate di ringraziamento

Proprio ieri ho ricevuto una telefonata che mi ha fatto emozionare. Di un signore di 45 anni che ha chiamato in centrale perché voleva sapere i nominativi dei soccorritori del medico dell’ambulanza di Isola delle Femmine che circa due mesi fa lo hanno salvato mentre era in arresto cardiaco. Il signore mi raccontava che la settimana scorsa era ritornato al lavoro. Telefonava perché voleva conoscere questi angeli che l’hanno salvato. Mi raccontava che con lui c’era il figlio di 15 anni che piangeva, che si trovava insieme al padre al momento in cui è stato male. Lui ricordava i momenti in cui magari era già in rianimazione e sentiva che il medico insieme ai soccorritori alle infermiere dicevano  “Gesù speriamo che si salvi” “Ci affidiamo anche al Signore”. Racconto questo episodio per dire che al di là dell’aspetto professionale dietro una tuta c’è sempre una persona. E quando noi andiamo sul posto cerchiamo di salvare il più possibile cerchiamo di fare tutto quello che si può fare per il bene del paziente

Il 118 a Palermo e Trapani ogni giorno 430 interventi

In un giorno facciamo i circa 430 interventi tra Palermo e Trapani. Riceviamo circa 800 chiamate giornaliere e di queste 430 partono le ambulanze. Certo abbiamo fatto dei corsi e adesso riprenderemo anche col nuovo anno i corsi di formazione perché la formazione per noi è fondamentale. In questi anni abbiamo anche fatto abbiamo il record credo mondiale. Abbiamo fatto partorire tre donne in un anno nel periodo della pandemia in elicottero. Tre pazienti positivi e il personale sia il comandante il copilota sia il personale sanitario nessuno di loro è rimasto contagiato. Le misure di bio contenimento hanno funzionato.

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L’intervista video integrale





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