Patrizia Fistesmaire, Direttrice ff UOC Psicologia Continuità Ospedale Territorio, Azienda usl Toscana Nord Ovest.
Saverio Provenzale, psicologo dirigente, UOC Psicologia Continuità Ospedale Territorio, Ospedale Versilia, Azienda usl Toscana Nord Ovest.
Cristiana Parri, Direttrice Centro Procreazione Medicalmente Assistita, Azienda usl Toscana Nord Ovest.
La coppia che inizia un percorso di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) si sente fragile perciò entra, prima che in uno spazio medico, in uno spazio emotivo. L’équipe multidisciplinare rappresenta l’oggetto a cui delegare la speranza della soluzione del problema. Le condizioni cliniche di infertilità e di sterilità, sono potenzialmente in grado di compromettere gravemente la qualità della vita.
Parole Chiave: procreazione – infertilità – relazione – consapevole – genitorialità
Nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita (in seguito PMA) il centro PMA del Presidio Ospedaliero della Versilia, diretto dalla Dott.ssa Cristiana Parri offre un servizio completo alla coppia infertile in campo psicologico, ginecologico e andrologico per tutto l’iter diagnostico-terapeutico di primo, secondo e terzo livello, sia per la fecondazione omologa che eterologa. Vengono inoltre eseguite la crioconservazione dei gameti per la preservazione della fertilità e la diagnosi genetica preimpianto nelle coppie affette da patologie per le quali è prevista. Nell’ottica del trattamento multidisciplinare sono previsti una consulenza e un supporto psicologico in collaborazione con la UOC Psicologia della Continuità Ospedale Territorio, diretto dalla Dott.ssa Patrizia Fistesmaire. Tali trattamenti psicologici sono eseguiti dal Dott. Saverio Provenzale, psicologo e psicoterapeuta, coordinatore delle attività psicologiche del Presidio Ospedaliero Versilia.
Nel caso di fecondazione eterologa tali trattamenti sono parte integrante previsti dai LEA mentre nel caso di fecondazione omologa sono rimessi alla volontà delle coppie.
Lo scopo è assicurare alle persone che si rivolgono al centro una consulenza e una presa in carico psicologica durante il trattamento presso il centro PMA ma anche presso il territorio di appartenenza. Prevedere e rendere operativa la continuità di prestazioni tra ospedale e servizi consultoriali di zona è fondamentale per evitare che le coppie entrino in una condizione di isolamento, prevenendone la dispersione.
Tale intervento riguarda tutti gli aspetti connessi al trattamento ovvero l’aspetto decisionale per consentire ai soggetti di riflettere sulle implicazioni che il trattamento potrebbe avere per loro, per le loro famiglie e per gli eventuali figli; l’aspetto di sostegno per supportare le coppie in momenti di stress e di difficoltà che il trattamento comporta; l’aspetto terapeutico con lo scopo di assistere le coppie a fronteggiare le conseguenze dei trattamenti, a moderare le loro aspettative, ad accettare la realtà di situazioni critiche o di fallimenti.
La legge n. 40/2004 prevede da parte del Ministro della Salute l’emanazione di “Linee guida contenenti l’indicazione delle procedure e delle tecniche di procreazione medicalmente assistita“, “vincolanti per tutte le strutture autorizzate“. Le Linee Guida del 2015 definiscono l’attività di consulenza, a seconda delle situazioni, decisionale e di sostegno.
La consulenza psicologica è fondamentale all’interno del protocollo di cura, tanto che le Linee Guida European Society of Human Reproduction and Embriology (ESHRE) del 2015 sottolineano come “ogni centro PMA debba prevedere la possibilità di un supporto psicologico per la donna e le coppie che ne abbiano necessità”. Il benessere psicologico della coppia riguarda peraltro tutto lo staff del centro di medicina della riproduzione secondo le Linee Guida del medesimo ente, pertanto lo psicologo può svolgere la sua attività in stretta collaborazione con i medici delle diverse specializzazioni inerenti al trattamento. I centri PMA dovrebbero sensibilizzare le coppie nei confronti dello psicologo, informandole della sua presenza e della possibilità di usufruire del servizio di accompagnamento prima, durante e dopo il trattamento di PMA. Il sostegno psicologico infatti migliora l’aderenza al trattamento stesso, come l’esperienza clinica ha dimostrato nel corso degli anni.
La coppia che decide di iniziare un percorso di PMA si sente mancante e fragile perciò entra, prima che in uno spazio medico, in uno spazio emotivo. L’équipe multidisciplinare può quindi rappresentare l’oggetto a cui delegare la speranza della soluzione del problema. Le condizioni che inducono a scegliere la PMA ovvero l’infertilità e la sterilità, sono potenzialmente in grado di compromettere gravemente la qualità di vita delle coppie. In quest’ottica le linee guida applicative della legge 40/2004 e successive integrazioni e modifiche sottolineano l’importanza di offrire alle coppie la consulenza psicologica prima di iniziare i singoli trattamenti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’infertilità una patologia che si sostanzia nel mancato concepimento di un figlio a seguito di un periodo di 12 mesi di regolari rapporti sessuali non protetti. Non è una condizione assoluta bensì generalmente risolvibile. Si stima che riguardi il 3% della popolazione nel mondo, nei Paesi sviluppati viene diagnosticata nel 17-26% delle coppie in età riproduttiva.
La sterilità invece è una condizione fisica permanente di uno o di entrambi i membri della coppia, che non rende possibile il concepimento.
L’infertilità e a maggior ragione la sterilità, mettono in discussione la dimensione generativa, pertanto la consulenza psicologica ha come obiettivo primario quello di aiutare la coppia ad accettare il fallimento procreativo naturale, dando poi supporto nella prospettiva di ricorrere a un intervento specialistico.
In questa fase iniziale la coppia ha un sentimento ambivalente in quanto da un lato è desiderosa di approfondimenti medici per sapere se è possibile risolvere il problema, dall’altro però è turbata dalla possibilità di ricevere la diagnosi negativa di non poter avere figli. L’intervento psicologico è di ausilio nel riconoscimento di tale contraddizione e di tutte le paure allo scopo di normalizzarle, rassicurando la coppia che porsi interrogativi e confrontarsi ognuno con la sensibilità dell’altro è una risorsa indice di maturità nella relazione. Nella coppia in cui vengono negati o nascosti i dubbi e i bisogni è forte invece il timore di scoprire le proprie autentiche motivazioni. E’ necessario comunque esaminare le possibilità alternative in cui può concretizzarsi la genitorialità, quali affido e adozione e prefigurarsi l’eventualità di non avere figli.
Nell’ambito degli incontri psicologici, che si concludono con una relazione scritta, si trattano i seguenti temi: storia della coppia, analisi della relazione di coppia sia sul piano emotivo che pragmatico, diagnosi di infertilità, aspetti emotivi relativi alla mancata procreazione naturale, vissuto di entrambi rispetto al potenziale donatore, elaborazione degli eventi critici passati, presenti e futuri. Inoltre si affronta il tema delle storie personali, dei rapporti con le famiglie di origine e del funzionamento di personalità allo scopo di escludere aspetti psicopatologici gravi.
Durante il percorso di realizzazione del progetto genitoriale, il focus è sull’invito a contattare il servizio della UOC Psicologia Continuità Ospedale Territorio, nella persona del Dott. Saverio Provenzale, Dirigente Psicologo che lavora presso il Presidio Ospedaliero Versilia, nell’ipotesi in cui nel processo evolutivo della procreazione si presentino difficoltà, per programmare un eventuale sostegno psicologico in sinergia sia con i bisogni della coppia che individuali. Le coppie che non risiedono nella zona distretto della Versilia, vengono invitate a rivolgersi ai servizi territoriali per il sostegno alla genitorialità competenti per territorio. In una prospettiva futura lo psicologo del centro PMA, ove richiesto dagli interessati o su proposta dell’équipe multidisciplinare, circa l’invio e la presa in carico presso i servizi territoriali, indicherà in modo strutturato e organizzato i Servizi Consultoriali di Zona competenti. Ciò al fine di essere supportati psicologicamente nelle fasi post trattamento sia a livello genitoriale, per i casi di esito favorevole della procedura sia per l’elaborazione del fallimento procreativo, nel caso di esito negativo.
Altra attività dello psicologo nell’ambito di PMA è in ordine alla Diagnosi Genetica Preimpianto (GPD), che a seguito delle pronunce con cui la Corte Costituzionale (sentenza 96/2015, sentenza 229/2015), è intervenuta sulla L. 40/2004, è possibile. Fino al 2022 questo incarico si svolgeva all’interno del Gruppo Multidisciplinare Regionale. Successivamente a tale data, la diagnosi, la consulenza e il trattamento vengono svolti presso i centri PMA accreditati regionali, tra cui quello dell’Ospedale Versilia. Tale attività oltre alla consulenza si sostanzia nella presa in carico di tutte quelle coppie che effettuano un Trattamento Genetico Preimpianto (PGT).
In pratica le coppie accedono al percorso per la PGT ove il genetista o il ginecologo nel programma di PMA ravvisino un elevato rischio di familiarità per una malattia genetica. Se sussistono le condizioni, la coppia verrà presa in carico dall’équipe specialistica (ginecologo, genetista, psicologo) al fine di valutare l’esistenza dei presupposti integranti i criteri di gravità di cui alla legge 194/78. Solo in caso di sussistenza di tali criteri certificata congiuntamente, la coppia potrà procedere alla diagnosi genetica pre-impianto, decidendo con la massima consapevolezza sulla base di adeguate informazioni sulla metodica e sulle possibili alternative.
Annualmente accedono al servizio di psicologia per la consulenza tra le 90 e le 120 coppie per la fecondazione eterologa, provenienti da tutte le zone distrettuali dell’Azienda Toscana Nord Ovest, dalle altre zone della regione Toscana e anche da fuori regione. Tra tutte le coppie che accedono alla fecondazione omologa, sono circa 30 quelle che chiedono un supporto psicologico.
Infine lo psicologo del centro PMA dell’Ospedale Versilia presenzia in qualità di relatore a varie giornate di formazione e di aggiornamento, organizzate dal centro su temi inerenti gli aspetti psicologici nella procreazione medicalmente assistita, quali ad esempio : “Il counseling psicologico nel progetto fertilità consapevole”; “Le coppie nel percorso della procreazione medicalmente assistita”; “La procreazione medicalmente assistita tra il forte desiderio, la consapevolezza e le differenze intra e interpersonali”.
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