Reggio Emilia Hanno dovuto battere i pugni sul tavolo, arrivando a minacciare di uscire da Seta. L’hanno fatto senza anticipare le mosse all’esterno, anzi predicando cautela e praticando il low profile che in questi casi s’impone. Ma alla fine i soci pubblici della società che gestisce il trasporto pubblico nei territori di Reggio, Modena e Piacenza, hanno avuto le risposte che tutti auspicavano, e chi – all’interno del cda di Seta – puntava a spolpare la parte pubblica dell’azienda per portarla in dote a Tper – ha dovuto riporre i suoi piani nel cassetto e accogliere le richieste dei soci pubblici.
Gli investimenti di Seta
Al primo posto, tra gli impegni di Seta c’è il Piano di investimenti per il triennio 2024-2026, definito per la proroga dei Contratti di Servizio, che prevede l’acquisto di 210 autobus e vale 76 milioni di euro, di cui 20 a carico di Seta e il resto sostenuto da risorse pubbliche, che – si legge in una nota diffusa dopo il confronto tra il Cda di Seta e gli amministratori locali – sono anticipate dall’azienda e richiedono il ricorso a importanti finanziamenti. Il documento presentato ai rappresentanti degli enti pubblici soci – prosegue la nota – dà conto del complesso di azioni impegnative che Seta ha attivato per migliorare la qualità e la sicurezza del servizio erogato, in un contesto molto difficile in tutto il territorio nazionale per il settore del Trasporto Pubblico, che affronta una cronica insufficienza di risorse e una carenza diffusa di autisti.
La carenza di autisti
«Tra le azioni attivate, un ruolo prioritario – dice sempre il comunicato di Seta – è attribuito all’importante sforzo organizzativo ed economico che vede Seta impegnata nella realizzazione dei programmi di Academy e di ricerca autisti, per reintegrare l’organico del personale viaggiante. Programmi che attualmente coinvolgono oltre un centinaio di aspiranti conducenti, con l’obiettivo di ripristinare gradualmente entro settembre 2025 i livelli di servizio precedenti alla riduzione di corse progressivamente intervenute nei bacini di Modena e Reggio Emilia a partire dal novembre 2023, in coordinamento con le rispettive Agenzie della Mobilità». In particolare, per quanto riguarda il bacino d’utenza reggiano, il numero magico da raggiungere da qui a settembre, quando con la riapertura delle scuole si attuerà il vero collaudo e la “messa su strada” del piano degli investimenti è di 215 autisti. Attualmente gli autisti in servizio sui bus che percorrono la tratta provinciale, urbana ed extraurbana sono 197, sette in più del periodo in cui si è sentita maggiormente la carenza di personale al volante.
Salari, case e buoni pasto
Altra prova del cambiamento di atteggiamento da parte del Cda di Seta (che, lo ricordiamo, è di fatto spaccato a metà come una mela, tra i soci pubblici da una parte e Tper dall’altra) riguarda «l’impegno assunto da Seta per proseguire il costruttivo confronto con le organizzazioni sindacali per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori, nell’ambito del percorso di un tavolo centrale già proficuamente avviato e che ha visto un significativo sforzo compiuto dall’azienda con la messa a disposizione di risorse supplementari per 600mila Euro/anno, grazie alle quali è stato possibile fra l’altro incrementare il valore dei buoni pasto da 5,29 a 8,00 Euro». Decisamente più pesante e soprattutto più complesso il tema della casa per gli autisti reclutati da altre regioni che devono fare i conti con affitti davvero proibitivi in città. A questo proposito, fa sapere Seta sempre dopo l’incontro con gli amministratori locali di Reggio, Modena e Piacenza «sono inoltre state attivate azioni per supportare l’individuazione di soluzioni abitative, a costi sostenibili, per autisti provenienti da altri territori».
La sicurezza sui bus
Un altro dei temi affrontato nel confronto tra il board di Seta e gli amministratori locali è quello della sicurezza di utenti e personale di Seta. «Ulteriori azioni sono in corso e previste per quanto riguarda il miglioramento dell’informazione all’utenza e della sicurezza del servizio sia a bordo dei mezzi sia nelle infrastrutture: verrà estesa – si legge nella nota – la videosorveglianza al 100% degli autobus; proseguiranno le iniziative di formazione del personale e di collaborazione con le Forze dell’Ordine, nell’ambito dei Protocolli per la sicurezza siglati con le Prefetture nei 3 Bacini di riferimento; verrà realizzato entro il 2026 il previsto upgrade tecnologico del sistema di geolocalizzazione dei mezzi, per poter migliorare i livelli di informazione in tempo reale per gli utenti su sito e App.
La Cisl canta vittoria
Tra coloro che giudicano positivamente il piano presentato da Seta è la Fit Cisl di Reggio che con il suo segretario Gaetano Capozza plaude agli amministratori locali di Reggio, Modena e Piacenza che in sede di trattativa hanno tenuto il punto, costringendoil Cda di Seta al dietrofront. «Nel piano precedente non c’erano soldi per un contratto decente e si dichiarava guerra ai lavoratori, considerati sempre e solo merce sacrificabile – osserva Capozza -. E’ andata a finire che quel piano, Seta, l’ha dovuto riscrivere e ora i sindaci fissano tre paletti che sono esattamente quelli del sindacato: si riparte solo mettendo al centro le buone relazioni con il lavoro, vanno riattivate entro settembre tutte le corse tagliate per mancanza di personale e si riprende a parlare di qualità del servizio. In sintesi: Seta dovrà smetterla di trattare i suoi autisti a pesci in faccia»
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