SOMMARIO: Bagarre per Almasri – Il libero scambio e il protezionismo – Il Circolo e i politici – Lettere
Bagarre per Almasri
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Il libero scambio e il protezionismo
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Il Circolo e i politici
Non mi esprimerò sui veleni interni al circolo dei lettori, un circolo diventato fondazione con denari pubblici verso cui esprimo riserve dalla sua nascita. Beatrice ne diceva delle belle sulla sua origine.
Ma lasciamo andare. Va però ricordato che l’attuale direttrice era stata eletta consigliera regionale radicale e che il suo seggio venne preso da Chiamparino per cinque anni, come la fondatrice del circolo divenne assessore di Chiamparino. Ciò ci consente di dire che il Circolo è sempre convissuto con la politica, non sempre migliore. Il presidente del circolo ha continuato a fare il suo mestiere di sempre: il notaio. Esso è diventato quasi magna pars del Salone del Libro con operazioni forse un po’ azzardate ma per lui fruttuose. E’ diventato un qualcosa di altamente politicizzato. La cultura è in subordine. C’è chi dall’estrema destra vorrebbe imporre un direttore di estrema sinistra. Una delle tante ambiguità di un carrozzone che monopolizza la cultura torinese con soldi pubblici e ha messo in crisi istituzioni torinesi come i circoli degli artisti e della stampa. Loewenthal ha lavorato bene, è donna colta e intelligente, ma non basta . Ormai il circolo
è un giocattolo in mano ai politici.
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Il Giorno del ricordo in tono minore?
Ho assistito al Giorno del ricordo on line, collegandomi al sito del Comune di Torino. Un giorno davvero in tono minore con posti vuoti nella Sala Rossa. Il prefetto assente, il sindaco e assessori e consiglieri vari idem. Parlamentari totalmente assenti anch’essi. Ad officiare la inappuntabile presidente Grippo. Una cerimonia meno partecipata degli anni scorsi con discorsi in parte non all’altezza. Peccato! N. Dosio
Io ero presente in Sala e non ho avuto un’idea così negativa. Anzi vedo con piacere che quest’anno non ci sono state polemiche. Io fui relatore del primo giorno del ricordo insieme a Violante e Missoni. Certo allora palazzo Carignano si riempì. Ci fu anche un messaggio di Ciampi. Ma ci furono anche i negazionisti a far polemica. Quest’anno forse il basso profilo scelto ha consentito di evitare almeno per ora le annose discussioni del passato. La data sta diventando condivisa? Io lo spero.
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Taxi a Torino
Prendo spesso il taxi e noto che a Torino molti taxi sono ormai auto giapponesi basse e scomode . Taxi comodi tipo Mercedes non ne circolano più e spesso gli anziani ( a cui è stata tolta ogni agevolazione del Comune )stentano ad entrare . Il taxi è un servizio pubblico : deve poter accogliere chi ha più difficoltà a spostarsi. Giulio Preti
Concordo con Lei. Basterebbe una 500 Lunga per risolvere i problemi che Lei indica. Ma la Fiat non la produce più. Certo le auto giapponesi sono scomode . Chi è alto non può trovarsi a suo agio . La crisi dell’auto impone delle scelte che vanno oltre i taxisti che a Torino sono accoglienti e gentili.
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