Il recente Decreto Cultura approvato dalla Camera dei deputati ha suscitato un’ondata di preoccupazione nel mondo dell’arte.
ITALICS esprime forte sgomento per le nuove misure in materia di IVA sul mercato dell’arte, ritenute un duro colpo per il settore. Ignorando le possibilità offerte dalla direttiva europea 2022/542 e ponendosi in netta controtendenza rispetto a paesi come Francia e Germania, il Governo italiano rischia di compromettere irrimediabilmente un comparto già fragile, con conseguenze economiche e culturali incalcolabili. L’appello degli operatori del settore è chiaro: riconsiderare urgentemente queste decisioni per scongiurare un declino annunciato.
IL COMUNICATO
In sintonia con quanto dichiarato dal Gruppo Apollo nei giorni scorsi, ITALICS esprime profondo stupore e grande apprensione per le recenti decisioni del governo in materia di IVA del mercato dell’arte, presenti nel Decreto Cultura approvato ieri dalla Camera dei deputati.
Ignorando l’opportunità offerta dalla direttiva (UE) 2022/542, il Governo italiano – in controtendenza rispetto a paesi limitrofi e nostri più prossimi competitori che hanno importanti tradizioni culturali e che l’hanno immediatamente colta, come Francia e Germania – ha deciso di voltare le spalle al mercato dell’arte italiano, dimostrando indifferenza per il suo valore economico e, cosa ancora più grave, per il suo valore culturale, di fatto decretandone la condanna a morte e causando un danno incalcolabile in termini di sostegno agli artisti e alla rilevanza culturale del nostro Paese sulla scena globale.
Molti attori dell’industria culturale stanno già chiudendo o, per i pochi a cui è possibile, delocalizzando.
Ci appelliamo al Governo perché riveda immediatamente le Sue posizioni in materia, che arrecano fin d’ora un danno economico e culturale al nostro Paese, culla indiscussa della cultura mondiale.
IL CONSORZIO
ITALICS promuove la cultura e la bellezza diffusa del territorio italiano, attraverso una rete nazionale basata
sulla collaborazione tra i galleristi e la condivisione di esperienze, on e offline, con un pubblico
internazionale di collezionisti e appassionati. ITALICS è un consorzio che riunisce settantaquattro tra le più
autorevoli gallerie italiane d’arte contemporanea, moderna e antica. Il progetto nasce nel periodo buio della
pandemia, il 25 aprile 2020 da un’idea di Lorenzo Fiaschi (Galleria Continua) Presidente, e Pepi Marchetti
Franchi (Gagosian) Vicepresidente, che dopo la condivisero e elaborarono con Alfonso Artiaco, Ludovica
Barbieri (Massimo De Carlo), Massimo Di Carlo (Galleria dello Scudo), Francesca Kaufmann (kaufmann
repetto), Massimo Minini, Franco Noero e Carlo Orsi, che divennero soci promotori.
L’obiettivo all’origine di ITALICS è quello di sviluppare nuove modalità di incontro culturale e umano tra
appassionati d’arte e non solo, dando corpo a progettualità che abbracciano il patrimonio culturale e
paesaggistico italiano in percorsi d’arte e riscoperta, caratterizzati da un approccio multidisciplinare e dalla
tessitura di profonde relazioni con il territorio.
Attorno all’intuizione di raccontare l’Italia e la sua straordinaria unicità attraverso gli occhi dei galleristi si è
formato un gruppo di lavoro che ha invitato a prendere parte al progetto altre gallerie lungo tutta la Penisola
e le sue isole, includendo alcune tra le gallerie più affermate a livello nazionale e internazionale di arte antica,
moderna e contemporanea, così come esperienze emergenti e realtà sperimentali.
Oggi, ITALICS è un organismo estremamente dinamico in continua evoluzione. Nel settembre 2021, le idee,
le ispirazioni e l’impegno delle gallerie hanno portato sull’isola di Procida (NA), Capitale Italiana della Cultura
2022, la prima edizione della mostra diffusa Panorama, seguita nel 2022 dalla seconda edizione a Monopoli,
entrambe a cura di Vincenzo de Bellis, dalla terza edizione all’Aquila (2023) curata da Cristiana Perrella, e
dalla quarta nel Monferrato (2024) con la curatela di Carlo Falciani.
ITALICS è parte del Gruppo Apollo per condividere e attuare strategie di tutela e valorizzazione
dell’intera filiera che compone l’industria dell’arte in Italia (case d’asta, antiquari, gallerie di arte
moderna e contemporanea, collezionisti e imprese della logistica), promuovendo l’allineamento delle
norme nazionali a quelle vigenti all’interno dell’Unione Europea.
LE GALLERIE
Ad oggi, le gallerie di ITALICS sono: A arte Invernizzi, ADA, Galerie Rolando Anselmi, Apalazzogallery,
Alfonso Artiaco, Bacarelli, Galleria Alessandro Bagnai, Bottegantica, Botticelli Antichità, Galleria Canesso,
CAR Gallery, Cardi Gallery, Alessandro Cesati, Galleria Continua, Galleria Raffaella Cortese, Thomas Dane
Gallery, Monica De Cardenas, Massimo De Carlo, Dep Art Gallery, Galleria Tiziana Di Caro, Alessandra Di
Castro, Galleria Umberto Di Marino, Federica Schiavo Gallery, Galleria d’Arte Frediano Farsetti, Galleria
Fonti, Galleria Fumagalli, Gagosian, Galleria dello Scudo, Galleria Doris Ghetta, Giacometti Old Master
Paintings, Gian Marco Casini Gallery, kaufmann repetto, Laveronica Arte Contemporanea, Galleria Lia
Rumma, Galleria Lorcan O’Neill, Lunetta11, Magazzino, Galleria d’Arte Maggiore g.a.m., Gió Marconi,
Martina Simeti, Mazzoleni, London-Torino, Francesca Minini, Galleria Massimo Minini, ML Fine Art, Monitor,
Maurizio Nobile Fine Art, Galleria Franco Noero, Galleria Carlo Orsi, Osart Gallery, P420, Walter Padovani,
Peres Projects, Giorgio Persano, Pinksummer, Porcini, Prometeo Gallery Ida Pisani, Richard Saltoun Gallery,
Galleria Russo, Sant’Andrea de Scaphis, Secci Gallery, Simóndi, SpazioA, Studio Gariboldi, Studio Sales di
Norberto Ruggeri, Studio Trisorio, T293, Caterina Tognon Arte Contemporanea, Tornabuoni Arte, Tucci
Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Tim Van Laere Gallery, Victoria Miro Venice, Galleria Carlo Virgilio
& C., Vistamare, ZERO…
L’elenco sempre aggiornato delle gallerie che fanno parte di ITALICS, le attività in corso e quelle future, sono
disponibili su www.italics.art
L’ATTUALE LEGISLAZIONE
A seguito dell’approvazione del Decreto Cultura restano in vigore le regole attuali, ovvero:
IVA ridotta del 10% solo per le cessioni effettuate dall’autore o dai suoi eredi e per le importazioni dall’estero;
aliquota ordinaria del 22% per tutti gli altri casi.
Il Decreto Cultura non ha modificato nemmeno il regime di circolazione dei beni artistici e di antiquariato, che in Italia resta sotto un’unica soglia (pari a 13.500 euro) per tutte le tipologie di beni, eccetto per i beni archeologici di età superiore a 70 anni. Negli altri Paesi europei, invece, la soglia di valore per l’uscita dei beni dal territorio nazionale arriva fino a 300mila euro.
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