L’ennesima lite sfociata in violenza, l’ennesimo femminicidio, con un uomo che prende un coltello da cucina e si accanisce sulla moglie togliendole la vita. Dopo la morte di Eleonora, accoltellata a Firenze dal compagno e padre del loro bimbo di un anno e mezzo, a morire allo stesso modo e per mano del marito è stata Cinzia D’Aries, 51enne di Venaria Reale, nel torinese.
“Aveva pensato di uccidere” racconta ora un vicino che poi aggiunge: “non pensavo mai arrivasse a questo punto”. L’assassino, Pietro Quartuccio, di cinque anni più grande, come aveva fatto sabato il compagno della 34enne toscana, ha tentato il suicidio dopo aver accoltellato a morte la moglie: ha ingerito dei farmaci e lo hanno trovato riverso a terra in stato confusionale. E’ ora piantonato all’ospedale Maria Vittoria di Torino, in stato di fermo per omicidio.
A scoprire i corpi, nella notte intorno all’una, sono stati i vigili del fuoco e i carabinieri di Venaria, allertati dalla sorella del 56enne preoccupata perché non riusciva a mettersi in contatto con lui. Così la donna ha chiamato i militari poco dopo la mezzanotte e quando i vigili del fuoco, passando da una finestra sul retro, sono riusciti ad entrare nell’alloggio al secondo piano, hanno trovato marito e moglie riversi a terra.
La donna, sul pavimento del bagno ormai priva di vita, era stata colpita da vari colpi d’arma da taglio alla schiena e al petto. Saranno gli accertamenti del medico legale, ordinati dalla procura di Ivrea che coordina le indagini, a chiarire quanti fendenti hanno raggiunto la donna, quali siano stati quelli letali e a che ora si è verificato l’omicidio.
Video Il racconto di un vicino: ‘Disse ‘un giorno ammazzo lei e poi me”
A quanto pare, dopo avere colpito a morte la moglie, Pietro Quartuccio ha cercato di ripulire il coltello dal sangue. Poi ha ingerito i farmaci, col chiaro intento di farla finita. E’ stato salvato in tempo e ricoverato in ospedale. Per il momento è in prognosi riservata, anche a causa di una polmonite, ma non sarebbe in pericolo di vita. Appena possibile sarà sentito dal pubblico ministero della procura di Ivrea, Mattia Cravero.
Quartuccio, pensionato e invalido civile, con qualche difficoltà di movimento, nell’ultimo periodo si serviva di una sedia a rotelle per i suoi spostamenti. E c’è chi tra i vicini di casa non esclude fosse malato. Molto spesso, era accompagnato in città proprio dalla moglie, casalinga, che in passato aveva lavorato saltuariamente come collaboratrice domestica.
I vicini di casa, ai carabinieri, hanno confermato di qualche litigio recente tra i due. E uno di loro, un uomo che abita al quarto piano, ha raccontato che già in passato l’uomo aveva fatto capire che avrebbe potuto uccidere la moglie. “Li vedevo spesso uscire insieme – ha detto il vicino – Ma lui non stava bene, forse voleva farla finita, dicendo ammazzo lei e poi mi ammazzo io’. Sarà successo sicuramente così”.
Ed ora anche questa testimonianza è al vaglio degli investigatori. Quartuccio, che da qualche tempo era seguito dal centro di salute mentale, avrebbe confessato alcuni dissapori con la moglie. In verità l’uomo non aveva mai dato segni particolari di aggressività: nell’ultimo periodo, però, forse a causa delle sue condizioni di salute, qualcosa potrebbe essere cambiato.
Ma i carabinieri non erano mai intervenuti in quella casa per i diverbi della coppia. E anche la scorsa notte nessuno degli abitanti del palazzo di via Gozzano ha udito grida d’aiuto o sentito rumori che potessero far pensare a una lite violenta. Cinzia D’Aries non aveva grossi rapporti con gli altri residenti della palazzina ma tutti l’hanno descritta come una persona gentile, dolce e buona. “Erano brave persone – dicono – uscivano spesso insieme per andarsi a prendere il caffè, a fare la spesa al supermercato e poi tornavano a casa”. E Cinzia da molto tempo si prendeva cura del marito. Un uomo che non ha esitato ad ucciderla.
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