Continuano a far discutere le condizioni del cimitero di via Cappuccini, un vicenda in cui oltre ai problemi strutturali del complesso emerge anche l’inattivismo degli uffici comunali. Il valore delle riflessioni del poeta Ugo Foscolo che, con spirito materialistico, pur negandone il valore trascendente sottolineava l’utilità dei sepolcri e della loro cura esclusivamente per i vivi, sembra essere sconosciuto nel capoluogo. Quello che apparentemente sembrava un problema circoscritto al corpo B dei cappelloni cimiteriali è, in realtà, più esteso e coinvolge anche gli altri immobili del complesso. Il corpo A e il corpo C degli immobili, infatti, non sembrano esenti dai danni strutturali interni che minano il decoro generale delle sepolture e che rappresentano anche un vero e proprio rischio per gli utenti che, in numero sempre minore, accedono ai piani alti per rendere omaggio ai propri defunti.
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Anche nelle restanti parti dei cappelloni sono evidenti le macchie di umidità e i segni di infiltrazione delle acque piovane che già dal terzo piano causano il distacco degli intonaci sia dalle pareti che dai soffitti. Numerose le aree sepolcrali imbrattate dalla loro caduta mentre chi si avventura ai piani alti, imboccando le scale a causa degli ascensori non funzionanti, deve prestare particolare attenzione a dove mette i piedi visti i numerosi danni alle mattonelle delle pavimentazioni. In più punti sono rotte e costituiscono un serio pericolo di inciampo. Alcune mattonelle sono rotte e lasciano fuoriuscire i cavi elettrici dell’illuminazione votiva dei loculi. Il clima è surreale con mazzi di fiori e oggetti lasciati sulle lapidi e finiti sparpagliati, per motivi ancora da chiarire, lungo i corridoi. L’elemento di maggiore gravità, però, sembra essere quello rappresentato dalla porta metallica che impediva l’accesso ad uno dei terrazzi del complesso. La pesante porta è finita a terra e lì giace da settimane senza che nessuno abbia provveduto a fare qualcosa. La porta è crollata all’interno dell’edificio proprio davanti all’ascensore che, se fosse funzionante, rappresenterebbe un ulteriore impedimento all’accesso per gli utenti con difficoltà motorie. L’apertura del varco consente a chiunque di uscire e accedere ai pannelli fotovoltaici e ai quadri elettrici presenti all’esterno, mettendo a rischio anche la rete di accumulo di energia solare installato con l’autorizzazione del Comune. L’umidità dei piani alti è però arrivata anche al piano terra come dimostrano le macchie emerse su un gruppo di sepolture realizzate nei varchi pedonali tra gli edifici e che richiamano l’urgenza degli interventi di manutenzione promessi ma mai attuati.
Eppure quello delle indecorose condizioni del cimitero è un problema noto. Lo scorso 7 ottobre era stato il consigliere Pasquale Napoletano (FdI) a chiedere un intervento diretto alla Prefettura per chiudere le aree (numerosi restano i crolli delle mura esterne). A nulla è servita la nota di chiarimento spedita dalla viceprefetto Savina Macchiarella, che aveva sollecitato il segretario generale Salvatore Massi a relazionare sulla situazione presentando “elementi informativi, anche in merito ad eventuali provvedimenti di competenza, che si vorranno intraprendere, qualora siano riscontrate irregolarità”. Richiesta finita sul tavolo del dirigente Luigi Vitelli dove tutta la procedura pare essersi arenata. Al 7 febbraio il segretario comunale, e di conseguenza la Prefettura, non ha ricevuto alcuna informazione mentre il project financing sbandierato negli ultimi 4 anni come la soluzione definitiva dei problemi del cimitero si è arenato senza troppe spiegazioni dal gennaio 2024 quando la giunta ha approvato le modifiche al project volute dall’ex assessore ai Lavori Pubblici Massimiliano Marzo che hanno fatto lievitare i costi del progetto di finanza di quasi 4 milioni di euro (un totale superiore ai 9 milioni) a quasi 10 milioni di euro. Una spesa a cui avrebbe dovuto contribuire anche il Comune con 100mila euro all’anno a partire dal quarto anno della concessione trentennale (nonostante il project del 2021 non prevedesse esborsi da parte dell’Ente). A nulla sono valse le tre lettere ufficiali con cui Italgeco, proponente del project, ha richiesto in questi mesi agli uffici di dare avvio alle procedure di gara.
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Di silenzio sconcertante torna a parlare il consigliere Napoletano: «È impensabile che non si risponda ad una richiesta di chiarimenti ufficiali arrivata dalla Prefettura. Si chiudano le aree cimiteriali prima che qualche cittadino possa farsi male». Relativamente alla partenza del project financing è il consigliere di maggioranza Massimiliano Palmiero (Caserta al Centro) a confermare che si attendono novità dagli uffici: «Ci avevano rassicurato sulla predisposizione del bando di gara per avviare le attività ma al momento siamo ancora in attesa».
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