Le malattie non trasmissibili rappresentano una delle principali cause di mortalità globale, contribuendo al 74% dei decessi secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra queste, le malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete e le malattie respiratorie croniche sono responsabili di oltre l’80% delle morti premature. Una dieta scorretta è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di tali patologie. I composti fenolici, come flavonoidi, lignani, acidi fenolici e stilbeni, presenti in abbondanza in alcuni alimenti di origine vegetale, hanno in particolare dimostrato di possedere proprietà che potrebbero contribuire alla riduzione del rischio di malattie croniche e della mortalità ad esse associata.
Questa ricerca, condotta nel contesto del progetto SUN (Seguimiento Universidad de Navarra) ha valutato l’associazione tra l’assunzione dietetica di composti fenolici e il rischio di mortalità per tutte le cause e per cause specifiche dei soggetti studiati. L’analisi ha incluso i dati di 18.173 partecipanti, seguiti per un follow-up medio di circa 12 anni. Le principali fonti di composti fenolici nella dieta della coorte SUN sono risultati essere cioccolato, ciliegie, mele, pere, olive e caffè.
I risultati principali dello studio indicano che un basso consumo di composti fenolici era associato a un aumento significativo del rischio di mortalità totale (che aumentava del 32%); questo effetto era particolarmente evidente tra gli individui di età superiore ai 45 anni. Era soprattutto il rischio di mortalità per cancro ad essere significativamente più alto, con un aumento del 44%, nel gruppo con basso consumo di composti fenolici, mentre non è stata osservata un’associazione significativa con la mortalità cardiovascolare (probabilmente a causa dell’età relativamente giovane della popolazione in studio e dalla loro generale aderenza a uno stile di vita salutare). Anche la mortalità per altre cause (patologie respiratorie e neurodegenerative) ha mostrato un rischio aumentato del 69% nei soggetti con basso apporto di composti fenolici.
Questi risultati supportano ulteriormente le raccomandazioni al consumo degli alimenti vegetali ricchi in composti fenolici, che sembrerebbero in grado di ridurre il rischio di mortalità, in particolare cancro e malattie non cardiovascolari. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per comprendere meglio i meccanismi attraverso cui i diversi gruppi di composti esercitano i loro effetti protettivi sulla salute e per determinare possibili interazioni con altri fattori dietetici e ambientali.
Effect of dietary phenolic compounds intake on mortality in the “Seguimiento Universidad De Navarra” (SUN) Mediterranean cohort
Vázquez-Ruiz Z, Toledo E, Vitelli-Storelli F, Bes-Rastrollo M, Martínez-González MÁ.
Eur J Nutr. 2025 Jan 24;64(2):70.
Plant-based dietary patterns have been demonstrated to reduce the risk of non-communicable disease (NCD), including cardiovascular disease (CVD), type 2 diabetes, cancer, and all-cause mortality. Phenolic compounds (PC), abundant in plant-based foods, have been considered as instrumental in this attenuation of NCD risk. We evaluated the association between dietary intake of PC and the risk of all-cause mortality in a relatively young Mediterranean cohort of 18,173 Spanish participants in the “Seguimiento Universidad de Navarra” (SUN) project, after a median follow-up of 12.7 years. Intake of PC was estimated at baseline and repeatedly after 10-year follow-up using a 136-item validated food frequency questionnaire and the Phenol-Explorer database. During 236,329 person-years, 544 deaths were confirmed. Cox regression models compared low intake (lowest quintile) vs. high intake (the four upper quintiles merged, as a reference category) of total energy-adjusted PC intake. Adjusted hazard ratios (HR) for low PC intake among those participants aged over 45 years during follow-up were 1.32; 95% CI 1.02-1.71 for all-cause mortality, HR:1.44; 95% CI 1.02-2.02 for cancer mortality; HR: 0.88; 95% CI 0.47-1.66 for CVD mortality and HR: 1.69 95% CI 1.04-2.74 for causes of death other than cancer or CVD. In conclusion, a low intake of total PC was associated with a significantly higher risk of all-cause mortality, and, specifically, a higher risk for cancer in a relatively young cohort. Among PC classes a low intake of flavonoids and phenolic acids showed significant effects for non-cancer/non-CVD mortality. Cherries, chocolate, apples and pears, olives, and coffee, were the major sources of between-person variability for total PC intake in our Mediterranean cohort.
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