Guerra in Ucraina: la situazione aggiornata, i morti, i costi economici
“Ho parlato con Putin per far finire la guerra”. Così Donald Trump nella serata di domenica 9 febbraio. Ma l’auspicata fine del conflitto tra Russia e Ucraina, dopo tre anni, non pare ancora imminente. Quantomeno, sul piano diplomatico emergono nuovi sviluppi legati al possibile intervento degli Stati Uniti e della NATO. Secondo il Cremlino, ogni negoziato dovrà rispettare gli interessi russi, e tra le condizioni imposte da Mosca per il cessate il fuoco vi è il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni parzialmente occupate: Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.
Il piano di pace annunciato dall’ex presidente statunitense non è ancora pronto e, secondo fonti diplomatiche alleate, non sarà presentato questa settimana nei principali incontri internazionali, inclusi la ministeriale Difesa della NATO a Bruxelles e la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco. Il generale Keith Kellogg si recherà al quartier generale della NATO a fine febbraio per una serie di colloqui preparatori, prima di rendere pubblico il piano. Secondo alcune indiscrezioni riportate dal Financial Times, la proposta di Trump potrebbe includere la creazione di regioni autonome su entrambi i lati di una zona demilitarizzata. Tuttavia, l’Unione Europea ha ribadito che qualsiasi trattativa di pace non può prescindere dalla partecipazione diretta dell’Ucraina.
Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che sarebbe disponibile al dialogo, ma solo con garanzie di sicurezza chiare da parte degli alleati occidentali. L’assenza di riferimenti ai confini internazionalmente riconosciuti nel suo “piano per la vittoria”, come riportato da Reuters, ha sollevato interrogativi sulla sua reale flessibilità nelle trattative.
Sul fronte militare, gli scontri continuano nel frattempo con intensità. Nella notte, le forze russe hanno lanciato un massiccio attacco con 83 droni contro l’Ucraina, 61 dei quali sono stati abbattuti dalla difesa aerea di Kiev. Al tempo stesso, Mosca ha dichiarato di aver neutralizzato 15 droni ucraini in cinque regioni della Federazione e sulla Crimea occupata. Le operazioni sul campo vedono le forze russe avanzare nel Donbass, con l’obiettivo di conquistare lo strategico snodo di Pokrovsk. Nella regione di Kursk, la Russia sta rafforzando le proprie posizioni, anche grazie ai rinforzi provenienti dalla Corea del Nord, sia in termini di uomini che di equipaggiamenti.
Mentre il Cremlino continua a spingere per una soluzione favorevole ai propri interessi territoriali, la NATO e gli alleati occidentali mantengono il sostegno all’Ucraina, sottolineando che “non può esserci pace in Ucraina senza l’Ucraina”. In questo clima di incertezza, la Conferenza sulla Sicurezza di Monaco si preannuncia come un evento chiave per delineare i prossimi sviluppi della guerra e delle possibili trattative.
Quante vittime ha provocato la guerra tra Russia ed Ucraina
Tre anni di conflitto hanno causato ingenti vittime tra le forze armate di entrambi i Paesi. Secondo un’indagine congiunta della BBC e del portale indipendente Mediazona, al 24 gennaio 2025 sono stati identificati i nomi di almeno 90.019 soldati russi morti dall’inizio dell’invasione. Tuttavia, la reale entità delle perdite potrebbe essere molto più alta: le stime variano tra i 138.500 e i 200mila caduti. Il rapporto evidenzia come il 23% dei morti fosse costituito da militari che hanno firmato un contratto con il Ministero della Difesa russo dopo il febbraio 2022, mentre il 17% era composto da detenuti, molti dei quali reclutati dal Gruppo Wagner e successivamente dalle forze regolari. Tra i caduti figurano anche nove generali e oltre 500 ufficiali con il grado di tenente colonnello o superiore. In alcune regioni della Federazione Russa, come la Repubblica di Bashkortostan, il numero di soldati uccisi è particolarmente alto, evidenziando il peso delle minoranze etniche tra le perdite russe.
Anche l’Ucraina ha subito perdite considerevoli. Il presidente Volodymyr Zelensky, in una dichiarazione dell’8 dicembre 2024, ha indicato che circa 43mila soldati ucraini sarebbero stati uccisi dall’inizio del conflitto. Tuttavia, secondo stime fornite dal Wall Street Journal, il numero effettivo delle vittime tra le forze di Kiev potrebbe essere ben più alto: 80mila morti e circa 400mila feriti.
Oltre alle perdite militari, il conflitto ha avuto un impatto devastante anche sulla popolazione civile ucraina. Secondo l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), al 31 ottobre 2024 il bilancio delle vittime civili verificate ammontava a 39.081 persone, di cui 12.162 morti e 26.919 feriti. Tuttavia, l’OHCHR ha sottolineato che il numero reale potrebbe essere ben più alto, data la difficoltà nel raccogliere informazioni dettagliate dalle zone occupate o pesantemente bombardate.
I soldati resi prigionieri durante il conflitto tra Russia ed Ucraina
Per quanto riguarda i prigionieri, determinare il numero esatto di soldati catturati da entrambe le parti dall’inizio del conflitto è complesso, poiché le cifre ufficiali variano e non sempre vengono divulgate. Tuttavia, alcune stime indicano che la Russia ha catturato circa 8mila soldati ucraini, mentre l’Ucraina avrebbe fatto prigionieri fino a 5mila soldati russi.
Dall’inizio della guerra, attraverso scambi di prigionieri, sono stati liberati 3.956 soldati ucraini, di cui 1.358 solo nel 2024. A fine dicembre 2024, un nuovo scambio tra Mosca e Kiev ha visto il rilascio di 150 soldati russi in Bielorussia, in cambio di 150 soldati ucraini detenuti in Russia.
Secondo dati raccolti fino a ottobre 2024, l’Ucraina ha recuperato un totale di 3.210 prigionieri, sia civili che militari, grazie a oltre 50 scambi con la Russia. Inoltre, entro gennaio 2025, più di 3.900 ucraini sono stati liberati attraverso trattative di scambio.
Gli enormi costi economici della guerra: i numeri
Venendo alla dimensione economica del conflitto, questo ha comportato costi enormi per entrambe le parti. Secondo il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, la Russia ha speso oltre 200 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione nel febbraio 2022. Gli aiuti americani a Kiev nello stesso periodo ammontano a 62 miliardi di dollari.
L’Unione Europea e i suoi Stati membri hanno destinato all’Ucraina un totale di 124 miliardi di euro fino a novembre 2024. Di questi, 47,8 miliardi sono stati destinati all’assistenza finanziaria, 12,2 miliardi provengono dall’assistenza bilaterale degli Stati membri e 45,5 miliardi sono stati impiegati per il supporto militare. Inoltre, 1,5 miliardi di euro sono stati ricavati dai beni russi congelati e destinati all’European Peace Facility.
L’economia ucraina già nel 2022 aveva subito una contrazione del 30% e, nonostante la crescita nel 2023, rimane al 78% del suo livello pre-invasione. Secondo una valutazione della Banca Mondiale, della Commissione Europea e delle Nazioni Unite, i danni diretti della guerra in Ucraina ammontavano a 152 miliardi di dollari a dicembre 2023. Il costo totale della ricostruzione è stato stimato in 486 miliardi di dollari, una cifra pari a 2,8 volte il PIL nominale dell’Ucraina nel 2023.
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