Nude Project è uno dei brand streetwear in più rapida crescita al mondo. Nato da Bruno Casanovas, creative director e mente folle del progetto, e Alex Benlloch, l’uomo dei numeri e della strategia. In pochi anni il brand ha costruito una presenza incredibile sui social. Su Instagram hanno superato 1M di follower con un perfetto mix tra contenuti lifestyle di “ispirazione” (che raccontano la loro visione del mondo) e altri, ben pensati e posizionati, per spingere direttamente le loro creazioni. Da qualche mese Bruno ha anche lanciato il suo canale YouTube dove racconta con vlog settimanali la sua vita da founder, mentre costruisce l’azienda, apre store in tutta Europa e si inventa il suo mestiere. Perché “Every company is a media company”, ma soprattutto “People over brand”. Fine della intro.
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Iniziamo!
– Riccardo
Uber ha presentato i risultati finanziari (straordinari) dell’ultimo trimestre del 2024: +20% raggiungendo i $12 miliardi. Dal 2019 al 2024 i numeri delle corse Uber e delle consegne UberEats sono aumentati del 63%, mentre il valore medio di un acquisto sulla piattaforma è cresciuto del 150% (soprattutto grazie al maggiore peso di UberEats – il cui carrello medio è in genere più alto rispetto a quello delle corse). Nello stesso periodo i costi totali sono aumentati solo dell’81%, portando l’azienda dal perdere $4,9 miliardi nel 2019 a generare un significativo flusso di cassa positivo nel 2024.
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Perché è importante: gran parte del merito va al nuovo CEO, Dara (dal cognome impossibile da scrivere), che ha preso le redini dell’azienda nel 2017 e l’ha trasformata grazie a un migliore controllo dei costi, tariffe più alte e opzioni premium (come Uber Black SUV).
Ma è il futuro dell’azienda la cosa più interessante. Come raccontavamo nell’episodio live di Actually registrato da Tesla, il futuro della mobilità è autonomo. E Uber potrebbe essere l’azienda meglio posizionata per beneficiare di questa rivoluzione. Da un punto di vista puramente di business e non delle implicazioni sociali che potrebbe avere- senza più dover pagare commissioni ai driver, Uber potrebbe aumentare notevolmente i margini su ogni corsa. E il CEO ha già mosso i primi passi in questa direzione annunciando l’acquisto di depositi di ricarica per supportare i veicoli elettrici autonomi dei suoi partner (come Waymo). E, sempre secondo l’azienda, le corse su veicoli autonomi potrebbero essere vendute a un prezzo premium rispetto a quelle tradizionali.
Se ne parla da settimane: DeepSeek è entrato in scena alla grande sconvolgendo la Silicon Valley (anche Trump l’ha chiamata una “wake up call”) e tutto il resto del settore dell’AI.
Mentre le Big Tech (e le altre aziende tech) cercano di correre ai ripari, i legislatori di tutto il mondo stanno cominciando a bloccarlo per motivi di sicurezza, temendo che l’app invii dati a Pechino (spoiler: lo fa). Non solo gli USA (dove il governo l’ha già bandita in alcune agenzie e molte aziende private la stanno bloccando sui loro sistemi) ma anche in molti altri Paesi tra cui l’Italia.
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Perché è importante: La vera questione negli USA non è solo il rischio di perdere il vantaggio tecnologico, ma anche la paura che la Cina raccolga dati dagli utenti: esattamente come con TikTok.
La strategia sembra la stessa: spingere per un divieto come era successo con TikTok (bloccato e poi rinviato da Trump, dobbiamo parlarne nelle prossime settimane). Ovviamente una mossa del genere potrebbe alzare ancora di più la tensione con la Cina…
Di questo abbiamo parlato nell’ultimo episodio di Actually, se l’hai già ascoltato puoi saltare questo capitolo
Dopo 18 anni, Spotify ha finalmente chiuso un intero anno in positivo, grazie a un aumento del 16% dei ricavi ($15 miliardi nel 2024). Oggi Spotify ha 675 milioni di utenti mensili, di cui 263 milioni paganti.
Spotify è diventata la piattaforma di streaming “dell’audio” continuando a investire sulla musica (nel 2024 ha pagato $10 miliardi di diritti agli artisti), sui podcast e sugli audiolibri (ancora non disponibili in Italia). Il 2025 sarà l’anno in cui Spotify punterà ancora di più sulla musica, con un focus speciale sull’accordo appena firmato con Universal Music Group.
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