Lucia Aleotti sulla truffa del finto Crosetto: «Nessuno è al sicuro. Brava la mia assistente, ha fiutato subito la frode»

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


di
Giuliana Ferraino

L’imprenditrice della Menarini: una volta provarono a venderci un Caravaggio. Di recente hanno tentato di rubarci la firma digitale. Moratti? Un gesto di generosità. Ha pensato ci fossero giornalisti prigionieri in Paesi ostili e si è messo una mano sul cuore

Richiedi prestito online

Procedura celere

 

«Riceviamo telefonate sospette di continuo. Una volta hanno provato a venderci un Caravaggio e qualche anno fa perfino un Leonardo. Questo non è stato certo il raggiro più difficile da riconoscere per la nostra assistente, che è sveglia e attenta», ricorda Lucia Aleotti, 59 anni, azionista, con il fratello Alberto Giovanni, e consigliera nel board della Menarini, il gruppo farmaceutico con sede a Firenze e 4,3 miliardi di fatturato nel 2023, oltre ad essere vice presidente di Confindustria.

La sua famiglia è tra i nomi finiti nel mirino della truffa con il finito ministro Guido Crosetto. Come è andata esattamente?
«Mercoledì pomeriggio, intorno alle 17.30 è arrivata una telefonata in azienda. Ha risposto la nostra assistente Chiara, che ha 44 anni e lavora con me e mio fratello da tanto tempo. Dall’altra parte della cornetta si è presentato il dottor Giovanni Montalbano, affermando di chiamare dal ministero della Difesa. Ha detto che il ministro Guido Crosetto voleva parlare urgentemente con noi, per una questione di sicurezza nazionale. Il sedicente Montalbano ha insistito, dicendo che il ministro si trovava presso gli uffici della Nato. E ha lasciato un numero di telefono estero per richiamarlo in giornata».




















































E poi ?
«Questa telefonata ha subito insospettito Chiara, che ha informato mio fratello, perché io stavo rientrando da Roma. Quando più tardi ho chiamato per una questione di orari di treno, Chiara mi ha raccontato l’episodio».

Come ha reagito?
«Ho pensato subito a un tentativo di frode. Ci è già capitato di ricevere chiamate da persone che si spacciano per generali della Guardia di Finanza o dell’Esercito. La cosa è finita lì. Solo dopo aver letto sui giornali la notizia sulla truffa ai danni di altri imprenditori ne ho parlato con mio fratello e ci siamo chiesti se potevamo fornire informazione utili alle autorità».

Per questo avete fatto denuncia?
«Si. Chiara ha telefonato alla segreteria del ministro per chiedere se potesse essere utile la nostra segnalazione, anche se non avevamo subito danni. E venerdì mattina ha presentato denuncia ai carabinieri a Firenze».

Conosce Crosetto? Lo avete contattato dopo il fatto?
«Non lo conosco e non abbiamo mai contattato il ministro, ma solo il ministero. Penso che Crosetto faccia bene a presentare un esposto. I tentativi di frode crescono sempre di più».

Quali sono le minacce maggiori in azienda?
«Non si tratta più solo di attacchi tramite email di phishing. Spesso utilizzano applicazioni che sembrano parte del sistema operativo per cercare di rubare la firma digitale. Abbiamo visto tentativi di frode con documenti falsi che sembrano accordi di segretezza o moduli di privacy, in realtà contengono ordini di pagamento. Recentemente, ci hanno chiesto di firmare elettronicamente un documento tramite una finta App identica alla nostra piattaforma Docusign. Grazie a una verifica, ci siamo accorti che l’email non proveniva da un indirizzo aziendale».

Come vi difendete?
«Abbiamo uno specialista che si occupa della cyber security, fa corsi di formazione al personale per riconoscere i tentativi di truffa. Ma alcune difese vengono dal buon senso. Il tema della sicurezza nazionale, l’urgenza, il mistero sono elementi che devono indurre a sospettare, come nel caso della truffa con Crosetto. La cyber security è un tema fondamentale oggi: tutte le aziende investono e devono investire sempre di più. Situazioni come questa non sono particolarmente sofisticate, al di là del fatto di aver clonato la voce del ministro. Ma per fermarle subito bisogna lavorare sul capitale umano. E dobbiamo cominciare noi imprenditori, perché la tecnologia corre veloce».

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

E le persone comuni come fanno a difendersi?
«Siamo tutti persone comuni. Questa volta siamo stati attenti e fortunati, ma non possiamo mai sentirci al sicuro. Temo che dovremo sempre rincorrere, come se ci fosse un’asimmetria di conoscenza tra i criminali che usano i nuovi strumenti e tutti gli altri. Per questo il lavoro della polizia postale è importantissimo, non solo per cercare di smascherare le frodi, ma per educare le persone a difendersi. Come il lavoro dei media. Dobbiamo stare sempre in allerta, mai sentirci furbi».

Pare che Massimo Moratti sia caduto nella trappola e abbia versato un milione su un conto di Hong Kong, come richiesto.
«Mi dispiace, ma credo che il suo gesto sia stato guidato dalla generosità. Ha pensato che ci fossero giornalisti prigionieri in Paesi ostili e si è messo una mano sul cuore. Forse meriterebbe una medaglia per il suo altruismo».


10 febbraio 2025

Prestito personale

Delibera veloce

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Source link