L’UE deve finanziare urgentemente le organizzazioni per i disabili colpite dai tagli agli aiuti statunitensi – Informare un’H

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«L’Unione Europea deve finanziare urgentemente le organizzazioni per le persone con disabilità colpite dai tagli agli aiuti degli Stati Uniti», ed in particolare quelle dell’Europa orientale e del Caucaso meridionale, le aree maggiormente colpite da queste politiche. È questo l’accorato appello lanciato dal Forum Europeo sulla Disabilità e dall’Associazione Europea dei Fornitori di Servizi per le Persone con Disabilità, e a cui hanno aderito altre quattro organizzazioni, con cui si chiede all’Unione Europea e ai donatori di intensificare i finanziamenti sia di emergenza che a lungo termine.

Una realizzazione grafica dedicata alle persone con diverse disabilità dell’Unione Europea.

«L’Unione Europea deve finanziare urgentemente le organizzazioni per le persone con disabilità colpite dai tagli agli aiuti degli Stati Uniti», ed in particolare quelle dell’Europa orientale e del Caucaso meridionale, le aree maggiormente colpite da queste politiche. È questo l’accorato appello lanciato da un gruppo di organizzazioni e servizi europei per la disabilità.

In particolare i soggetti promotori dell’iniziativa chiedono «all’Unione Europea e ai donatori non governativi di fornire finanziamenti di emergenza alle organizzazioni per la disabilità colpite dai tagli ai finanziamenti del governo degli Stati Uniti. L’appello, promosso dal Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) e dall’Associazione Europea dei Fornitori di Servizi per le Persone con Disabilità (EASPD), e firmato da quattro organizzazioni interessate, chiede all’Unione Europea e ai donatori di intensificare i finanziamenti sia di emergenza che a lungo termine».

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«I firmatari sottolineano – con una nota – che queste organizzazioni stavano implementando programmi salvavita in Paesi come l’Ucraina, la Moldavia, la Georgia e l’Albania e che la perdita di finanziamenti metterà a rischio le organizzazioni e le persone con disabilità nei Balcani, nell’Europa orientale e nel Caucaso meridionale. L’entità della perdita è sconcertante: un’analisi parziale delle informazioni disponibili al pubblico indica finanziamenti pari a circa 5 milioni di dollari USA negli ultimi 3 anni».

Pertanto, prosegue la nota, «i firmatari condannano fermamente l’improvviso blocco dei fondi da parte dell’amministrazione statunitense che colpisce un ampio spettro di organizzazioni. La perdita di questi programmi lascerà centinaia di migliaia [di persone con disabilità] senza supporto e rappresenterà una minaccia per la sicurezza delle persone nell’area» interessata.

La lettera invita la Commissione europea, i Governi nazionali e i donatori a intervenire con urgenza sui seguenti aspetti:

  • Intensificare la fornitura di finanziamenti di emergenza e a lungo termine alla società civile e ai gruppi per i diritti umani.
  • Finanziare e sviluppare programmi inclusivi e intersezionali.
  • Riconoscere il valore delle iniziative in tema di diversità, equità e inclusione e dei programmi di assistenza allo sviluppo e combattere attivamente la disinformazione.
  • Garantire che l’inclusione delle persone con disabilità sia integrata in tutti gli aiuti umanitari e i meccanismi di finanziamento dell’Unione Europea.

Intervenendo sulla questione Gunta Anča, vicepresidente del Forum Europeo sulla Disabilità, ha dichiarato: «Questo caos mette a repentaglio la vita delle persone con disabilità nell’Europa orientale e nel Caucaso meridionale. L’Unione Europea deve farsi avanti per salvare le loro vite e garantire che questa assenza di solidarietà non offra ad altri soggetti un’occasione per sfruttare la loro vulnerabilità».

Queste invece le parole di Thomas Bignal, segretario generale dell’Associazione Europea dei Fornitori di Servizi per le Persone con Disabilità: «I danni che questi tagli causeranno vanno ben oltre il semplice “finanziamento dei progetti”. Essi hanno un forte impatto sulla capacità operativa di queste organizzazioni della società civile di fornire un sostegno essenziale anche a medio e lungo termine. Si rompe il sistema di sostegno stesso».

Nel sito del Forum Europeo sulla Disabilità sono riportati i dettagli dei programmi interessati dalla sospensione dei finanziamenti statunitensi (se ne legga a questo link). (S.L.)

 

Per ulteriori informazioniAndré Felix (Ufficio Comunicazione EDF), andre.felix@edf-feph.org.

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Si ringrazia Andrea Pancaldi per la segnalazione.

 

Vedi anche:

EDF – European Disability Forum.

EASPD – European Association of Service providers for Persons with Disabilities.

 

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Ultimo aggiornamento il 10 Febbraio 2025 da Simona



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