Pane e olio ai bimbi che non pagano la mensa, il dibattito: “Umiliante”, “Meglio di niente, la morosità viene dai furbetti”

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In una scuola della provincia di Arezzo è scoppiata una polemica: tutto nasce dalla decisione, presa da un Comune, di far mangiare solo pane e olio nelle mense scolastiche ai bambini le cui famiglie non hanno provveduto al pagamento della retta.

“Scelta vergognosa”

Come riporta Il Corriere della Sera, la denuncia parte dal Pd locale. “Scelta vergognosa che umilia i più piccoli, facendo pagare ai bambini colpe non loro nel luogo più sacro della scuola, la mensa”, ha scritto il consigliere del Pd Samuele Cuzzoni.

Per molti si tratta di un gesto che non fa altro che umiliare i bambini, vittime delle scelte o delle mancanze dei genitori. Inoltre, si rischia, in questo modo, di generare invidie, aumentando le eventuali differenze sociali tra i bambini.

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Quale alternativa?

Il caso era già scoppiato nel 2017, con la giunta di centrodestra. “Mi meraviglio che ci si meravigli – cade dalle nuvole la sindaca – sono sette anni che è in vigore il regolamento delle mense. Qualcuno forse l’ha scoperto ora? Prima, ai tempi del centrosinistra, era anche peggio, perché era prevista la sospensione dei pasti per i bimbi delle famiglie morose, ora almeno gli diamo pane e olio (la fettunta)”.

“Se qualcuno sa darmi un’alternativa credibile, io sono qui pronta a recepirla. Intanto, abbiamo aspettato per applicare il pasto sostitutivo a pane e olio da settembre a ora, invece del mese previsto. E poi so che con questo sistema, che sarà pure sbrigativo, abbiamo recuperato quasi tutta la morosità scesa da 85 mila a 6 mila euro”, ha aggiunto. “Guardate che la morosità viene quasi tutta dai furbetti, quelli che sono convinti che a non pagare nessuno poi ti dica niente. I veri bisognosi sono i primi che pagano regolarmente. E chi rientra nei limiti della povertà ha il servizio gratuito”.

Il caso del bambino lasciato senza pranzo per un debito di nove euro e la smentita

Qualche tempo fa abbiamo parlato di un avvenimento alquanto traumatico per un bambino di soli quattro anni: il piccolo, iscritto in una scuola di Sulmona, è stato lasciato da solo, senza pranzo, in mensa scolastica. Il motivo? I suoi genitori si erano dimenticati di pagare nove euro.

Come riporta Il Fatto Quotidianoil bambino è stato così isolato mentre gli altri compagni mangiavano. Una scena davvero molto triste. “Ho trovato mio figlio in lacrime, umiliato davanti a tutta la classe – ha raccontato a Il Messaggero – Gli insegnanti gli hanno offerto qualche gnocco avanzato, ma non hanno potuto dargli il secondo previsto dal menu”.

E ancora: “Come genitore e come insegnante sono molto arrabbiato – ha aggiunto il padre del bambino – Mi chiedo cosa sarebbe successo se i genitori fossero stati entrambi al lavoro e impossibilitati a raggiungere la scuola. Lasciare un bambino a digiuno è un metodo intollerabile. Come genitore e come insegnante sono molto arrabbiato perché al di là di tutto penso ai risvolti sociali della vicenda: io sono un insegnante e ho potuto chiedere un permesso d’urgenza per uscire prima da scuola e andare a riprendere mio figlio”.

Il padre, avvertito dalle insegnanti, ha dovuto lasciare il suo posto di lavoro per precipitarsi nella scuola materna del figlio, dove gli è stato contestualmente comunicato il motivo del blocco del servizio, ovvero il mancato pagamento degli ultimi due buoni pasto per un totale di 8 euro e 97 centesimi. Il genitore ha però affermato di non aver ricevuto alcun avviso di credito in esaurimento.

In passato effettivamente un sms avvertiva l’utente che il credito era in esaurimento, accortezza che, da quest’anno, non risulta più sul regolamento di utilizzo del servizio. “Non sarà tollerata la maturazione dei debiti tariffari” è scritto nell’avviso del Comune, che raccomanda “di controllare con adeguata frequenza il saldo del proprio conto mensa, per evitare situazioni di debito e saldare con tempestività gli insoluti”.

“Ci siamo subito organizzati per non far alzare da tavola il bambino a digiuno, cosa che non è avvenuta”. La singola vicenda “è stata raccontata come un falso problema – riporta la dirigente scolastica, come riporta Fanpage -. I nostri bambini non sono mai rimasti senza pasto in mensa, piuttosto le insegnanti assegnano il proprio pur di farli mangiare tutti insieme”.

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Poi, come riporta Il Corriere della Sera, è arrivata una nota pubblicata online dal Comune di Sulmona: “Nel caso specifico nei giorni 7 e 8 novembre il pasto è stato regolarmente somministrato, nonostante il sistema segnalasse una morosità, così come la consumazione di un primo piatto è stata garantita il lunedì successivo 11 novembre, come confermato dagli operatori scolastici”. In altri termini, il bimbo non sarebbe mai stato lasciato a digiuno.





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