Provincia, ecco le 9 deleghe alla destra. Rolfi: «Trasporto pubblico nodale, programmiamolo con Regione»

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di Pietro Gorlani

Il presidente tiene per sé il ciclo idrico. La Lega prende Bilancio e Tpl (Rolfi) Edilizia scolastica (Damiolini) e Ambiente (Togni); a FdI vanno Attività produttive e Agricoltura (Brognoli), Sicurezza (Mannatrizio), Cultura (Ferrari): a Fi Lavori pubblici (Fontana) e Territorio (Lovo Gagliardi) a Lombardia Ideale il Welfare (Trecani)

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Dopo un’ultima riunione tenutasi il pomeriggio del 10 febbraio in Broletto per «affinare» l’assegnazione degli incarchi, sono state redistribuite le deleghe tra tutti e nove i consiglieri di centrodestra, rispettando il più possibile il manuale Cencelli, ovvero il peso delle singole forze politiche ( Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Lombardia Ideale).

Il presidente Moraschini ha avocato ancora a sé il tema caldo del Ciclo idrico (da 8 anni si deve decidere se aprire all’ingresso di un socio privato) ma anche le deleghe alla Riforma organizzativa dell’ente, al Patrimonio, all’Edilizia direzionale, Grandi infrastrutture Partecipazioni societarie, Politiche montane e Aree interne. Tre i suoi colleghi di Fratelli d’Italia a ricevere deleghe di peso: Tommaso Brognoli si occuperà di Attività produttive e agricole, Sviluppo economico ed energia, Innovazione, Semplificazione, Trasformazione digitale, Sport e strutture sportive; a Nini Ferrari (consigliere anche in Loggia) vanno Cultura e beni culturali, Turismo e marketing territoriale, Promozione delle eccellenze, Politiche giovanili, Università e ricerca, Salute, Musei e sistema bibliotecario; Daniele Mannatrizio (vicesindaco a Castel Mella) mantiene le deleghe a Sicurezza, Polizia provinciale, Guardie ecologiche volontarie, Politiche Ittico-Venatorie, Famiglia e Associazionismo, Terzo settore, cultura della legalità e partecipazione, Aree protette, Relazioni internazionali e grandi eventi.




















































Alla Lega è andata la vicepresidenza, con Fabio Rolfi che si occuperà di Bilancio, Trasporto pubblico locale, integrazione della mobilità provinciale e trasporto privato. Due i consiglieri del Carroccio: ad Agostino Damiolini (sindaco di Concesio) vanno l’Edilizia scolastica, la programmazione provinciale della rete scolastica, Istruzione e formazione, Risorse umane, Valorizzazione delle tradizioni locali; a Marco Togni (sindaco di Montichiari) Ambiente, Parchi, Attività estrattive, Aeroporto e Piano d’area. Due i consiglieri delegati di Forza Italia: Paolo Fontana (è anche consigliere in Loggia) è confermato ai Lavori Pubblici, Strade e viabilità, Attività intermodali, Pianificazione europea e Aree omogenee mentre Caterina Lovo Gagliardi riavrà Pianificazione urbanistica, Ptcp, Rigenerazione urbana e recupero aree degradate, Assistenza e supporto Enti Locali, Centrale Unica di Committenza. Deleghe anche alla sindaca di Ospitaletto Laura Trecani (Lombardia Ideale): Protezione Civile, Politiche sociali, Disabilità e fragilità, Servizio civile, Politiche per il lavoro, Pari opportunità. «Auguro al consiglio provinciale (che si insedierà lunedì prossimo, ndr) un buon lavoro, complimentandomi con i neo delegati e ringraziando i consiglieri uscenti per il lavoro portato avanti in questi anni. Ora la Provincia è pronta a ripartire e a portare avanti progetti e obiettivi che migliorino la qualità della vita delle nostre comunità e che siano d’aiuto ai 205 comuni che rappresentiamo» lo scarno comunicato di Moraschini, che non fa il minimo cenno alla travagliata gestazione del nuovo governo, durata 4 mesi e mezzo.

«Tempo perso» è l’accusa che da più parti è stata rivolta a Moraschini. Locuzione a lui particolarmente sgradita perché a suo dire sarebbe stato tempo investito nel tentativo di replicare il governissimo dei primi due anni. Per mesi avrebbe inseguito le larghe intese, fino all’ultima sua proposta del 29 gennaio (due vicepresidenti, uno di centrodestra e uno di centrosinistra e tutte le deleghe congelate nelle sue mani). Proposta che avrebbe deciso di far affondare di lì a un paio di giorni prendendo atto che il centrosinistra non era unito, visto che Sergio Aurora e la minoranza del Pd (l’area Schlein) avevano palesato la volontà di non governare con la destra. Ma la maggioranza dei dem martedì scorso aveva dato mandato al segretario provinciale Michele Zanardi di accettare le larghe intese. Lo stesso aveva fatto Azione. Moraschini però ambiva ad avere l’unanimità e quando ha capito che non sarebbe stato possibile ha effettuato una virata a 180 gradi ascoltando i corifei del centrodestra e tagliando la faccia al Pd, che ora annuncia un’opposizione dura.

Ora, in 700 giorni — tanto è il tempo che manca all’elezione del prossimo consiglio provinciale e del presidente — non c’è margine per fare grandi cose. «Possiamo però sviluppare due o tre grandi temi programmatici: uno di questi è il trasporto pubblico. La Provincia può fare da cerniera tra comuni e Regione riprendendo lo studio di fattibilità sull’ estensione del tram verso il Garda» anticipa il vicepresidente Rolfi. Il potenziamento di bus (e dei treni delle linee secondarie) è indicato in modo bipartisan da tutti (ambientalisti compresi) come argine al troppo traffico privato. Chissà che non parta da qui la volontà di tornare ad anteporre il bene dei territori e delle comunità agli interessi politici di parte.


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10 febbraio 2025 ( modifica il 10 febbraio 2025 | 21:29)

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