Roccaraso, faro dei pm sulle carovane di bus: «L’ipotesi di riciclaggio»

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Non solo scampagnate in stile “mordi e fuggi”. Dietro il fenomeno delle domeniche sulle nevi di Roccaraso ci sarebbe molto di più, e di questo sembra essere convinta la Procura di Napoli che continua a puntare i riflettori sul ruolo di alcuni influencer e su ciò che tra le pieghe di quel che apparivano come innocenti trasferte di massa in Abruzzo potrebbe nascondersi.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

E dunque quella che è iniziata come una semplice indagine conoscitiva sembra assumere, giorno dopo giorno, contorni ben più definiti grazie al lavoro dei militari della Guardia di Finanza, alla quale i pm hanno delegato le indagini. Il cono d’ombra principale resta quello delle transazioni effettuate nelle giornate che hanno mandato in tilt la pur rodata organizzazione di accoglienza turistica del Comune abruzzese più amato dai napoletani. Transazioni “cash”, cioè in contanti.

Primo quesito: considerati i grandi numeri scatenati in seguito alla “chiamata alle nevi” di alcuni TikToker che vantano decine e centinaia di migliaia di followers, possono ipotizzarsi reati gravi, dal riciclaggio all’evasione fiscale. Un interrogativo legittimo, al quale se ne potrebbe aggiungere presto un secondo. E qui spunta l’ipotesi dell’ombra lunga della camorra, che una ne fa e cento ne pensa quando si tratta di ripulire e reinvestire i soldi dei traffici illeciti.

Roccaraso, oggi arrivati 50 bus; due mezzi rimandati indietro: ecco il motivo

Dietro l’“operazione Roccaraso”, insomma, potrebbero celarsi operazioni finanziarie in nero con la regìa dei clan. Per questo le attività investigative starebbero puntando verso ambienti considerati “opachi” dell’hinterland partenopeo vicini ad alcuni protagonisti che lanciarono appelli e offerte economiche – dai venti ai trenta euro – per un passaggio in confortevoli pullman gran turismo, colazione al sacco e intrattenimento incluso.

Contabilità

Buste paga

 

Visti i grandi numeri che hanno caratterizzato le prime trasferte – in un solo giorno oltre 200 autobus raggiunsero Roccaraso – si profilerebbe anche un danno ingente alle casse dell’erario. E che l’apertura delle indagini della Procura partenopea abbia improvvisamente smorzato l’entusiasmo degli influencer in salsa trash potrebbe rappresentare una cartina di tornasole ai sospetti dell’accusa: non a caso l’ondata dei napoletani in trasferta si è improvvisamente ridotta, e non solo per le restrizioni imposte dal sindaco della cittadina abruzzese.

Lo stop

La tendenza all’improvviso ribasso è confermata anche dai numeri registrati ieri. Cinquanta gli autobus provenienti dalla Campania che hanno raggiunto Roccaraso. I turisti della domenica, stretti nei loro piumini gonfi e tute colorate, si sono riversati nella zona “Ombrellone”, in cerca della neve che però scarseggiava. Dieci mezzi, invece, si sono diretti verso gli impianti sciistici e le strutture ricettive. Niente in confronto con le scene apocalittiche viste due settimane fa, dopo gli appelli di Rita De Crescenzo e di un altro “emergente” TikToker, Antony Sansone (i quali, va precisato, non risultano indagati dalla Procura).

Sempre ieri solo tre i pullman rispediti indietro poiché privi della indispensabile ricevuta di prenotazione necessaria.

La macchina dei controlli, ancora una volta impeccabile, ha visto schierate nei punti strategici, le forze dell’ordine, tra carabinieri, polizia stradale, prevenzione crimine e reparto mobile.

Ma a rovinare la trasferta è stato il meteo. Poca neve e tanta delusione. Il fenomeno di massa è già finito? Presto per dirlo. Ma anche se la neve in paese è mancata, il folklore ancora una volta è stato abbondante. La tiktoker trash “Cinzinella-Rosettina” di Caserta, ha improvvisato uno show a suon di balli e canti melodici. Del resto, se non si scia con lo slittino, si sale nelle visualizzazioni. «C’è stato un calo dovuto sicuramente all’incertezza del tempo – ha commentato Dario Colecchi di Federturismo – Si è registrata una riduzione di almeno il cinquanta per cento rispetto alle ultime domeniche».

«La macchina messa in piedi ci ha consentito di garantire un’accoglienza organizzata», ha aggiunto il sindaco di Roccaraso, Francesco Di Donato. Ma la vera sorpresa di ieri è stata un’altra: da Napoli è arrivato un convoglio dalla comunità bengalese. Ognuno con una busta gialla e una rosa nella mano. E sembra sfumato anche l’effetto Tiktoker anche per Ovindoli, raggiunta da poco più di 500 turisti a bordo dei dieci bus autorizzati. «Sicuramente il tempo ha fatto la sua parte. Ma si tratta comunque di turisti abituali», ha detto il sindaco, Angelo Ciminelli.

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