Venezia-Roma, l’analisi tattica: primo tempo a buoni ritmi, ripresa di gestione

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 


Foto | Romanews.eu

VENEZIA ROMA – Dopo avere atteso inutilmente, in un digiuno inaccettabile per più di 9 mesi la vittoria esterna, la Roma viola anche il Penzo e trova anche la seconda vittoria consecutiva in trasferta, al termine di una gara senza particolari spunti tecnico-tattici, ma dagli atteggiamenti e abnegazione apprezzabili, buon auspicio per Oporto, nella prima gara da dentro-fuori di questa seconda parte di stagione decisiva. Il ruolino di marcia degli uomini di Ranieri recita un rilevante score di cinque vittorie e tre pareggi nelle ultime otto di campionato, a testimonianza di una inversione di marcia netta, che il recente completamento della rosa durante il mercato di riparazione ha consegnato al tecnico di Testaccio materiale con cui sbizzarrirsi.

Moduli e sviluppi di gioco

Con Svilar tra i pali, Ranieri disegna un 3-4-2-1 con Celik e Ndicka braccetti si lati di Mancini, Rensch ed Angelino sulle fasce esterne, con una mediana inedita di peso specifico evidente formata da Gourna-Douath e Cristante, mentre sul fronte offensivo a supporto di Dovbyk ci sono Dybala e l’equilibratore El Shaarawy. Per l’ex Di Francesco, davanti a Radu ci sono Marcandalli, Idzes e Candé, con Zerbin ed Ellertson ad allargare il campo, al centro del quale ci sono le mezzali Kike Perez e Busio (più offensivo) ai lati di Nicolussi Caviglia, con Yeboah e Fila coppia offensiva.

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

Primo tempo dai ritmi opposti, ognuno cerca di imporre il proprio all’avversario

Con un Venezia che costruisce dal basso, con un flusso di gioco che esce esternamente, per poi portare dentro palla per una delle due punte, che scarica sul sostegno più vicino per poi andare nuovamente davanti, la gara trova da subito una contrapposizione di ritmi. I lagunari spingono sull’acceleratore tenendo ritmi alti e velocità di smistamento dentro i triangoli di possesso, ben scaglionati, con tutte giocate “a muro” sugli appoggi e sostegno gioco, che servono per aprire il fronte opposto evitando l’intercetto, così come sul possesso dei giallorossi non attendono ma scivolano in avanti con pressione, alzando molto il baricentro.

La Roma attende sorniona, si adegua ad un gioco più riflessivo e ragionato, volto ad abbassare il ritmo avversario, si affida all’uscita sugli spazi esterni, con Angelino e Rensch che risalgono bene il campo, inizialmente Dybala tende ad isolare Dovbyk, con l’ucraino che non trova nessuno che gli va a giocare sotto, mancando il compagno che va a scarico sulla sua sponda. I duelli sui quinti diventa nel primo quarto di gara il Trend decisivo, con la Roma che ha grande sfogo sulle corsie esterne da dove mette palloni in mezzo a cercare Dovbyk, come presenza in area risponde presente, mentre alla mezzora Mancini si divora il vantaggio con un appoggio di testa senza troppa convinzione.

Quando El Shaarawy comincia ad andare a sostegno di Dovbyk dentro al campo la Roma comincia a trovare varietà di sviluppi, che consentono più continuità di possesso che ricaccia indietro il Venezia, abbassandone e spezzettandone il ritmo, con Cristante che scherma il terzetto difensivo, con Mancini che marca forte Fila e Gourna-Douath che con personalità prende in mano il centrocampo. E’ un primo tempo dove manca solo il gol, laddove certi duelli fisici sono spesso decisivi per innescare break importanti, e dove i giallorossi cominciano a cucinare a fuoco lento gli uomini di Di Francesco, in attesa della ripresa.

Ripresa risolutiva, la Roma la porta gradualmente e definitivamente dalla sua parte

Al rientro, Ranieri lascia negli spogliatoi Rensch, inserendo Saelemaekers come quinto di destra, mentre Di Francesco rientra con gli stessi, ma si posiziona a specchio alzando definitivamente Busio come trequartista di sinistra. L’avvio è sulla falsariga del primo tempo e intorno all’ora di gioco la Roma vede premiati gli affondi sugli esterni con Angelino che si procura il rigore che rompe gli equilibri e che Dybala trasforma, mandando Radu dalla parte opposta di calcio. Ranieri consolida subito il nuovo scenario, con El Shaarawy e Gourna-Douath (ammonito) che lasciano il posto a Pisilli in mediana e Nelsson, col danese che si sistema braccetto di destra, Celik che sale quinto di destra e Saelemaekers che passa sull’out opposto come trequartista di sinistra, mentre Di Francesco sceglie Oristanio per Yeboah e Schingtienne per Marcandalli

La mezzora finale è spezzettata, anche dai cambi, al minuto 68 è Baldanzi per Dybala (in funzione gara di Europa League di giovedì prossimo), al minuto 71 è Bjarkason per Ellertson e al minuto 80 è Gytkiaer e Maric per Fila e Kike Perez, situazioni che consentono ai giallorossi di non andare mai in affanno, Baldanzi allunga la squadra consentendo possessi che fanno rifiatare e spezzano tentativo di forcing dei lagunari, necessario per trovare pericolosità decisiva. Dopo un salvataggio di Mancini, arriva Shomurodov nei minuti di recupero (per Dovbyk) che serve solo a sancire i 3 punti e consentire 30 ulteriori secondi infruttuosi per l’esito finale, già scritto dalla gara precedentemente.

Maurizio Rafaiani



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link