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C’è un tema di cui si parla purtroppo ancora molto poco. E’ quello dell’accesso dei disabili al web e alle nuove tecnologie. Come evidenzia da sempre l’Agenzia Europea per lo Sviluppo dell’Istruzione degli Alunni Disabili: “L’accesso a nuove tecnologie adeguate deve essere visto come una questione di diritti umani” perché lo scopo principale di questi mezzi di comunicazione è promuovere la più ampia inclusione sociale.
Web e disabilità: prima di tutto un dovere morale
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il 15% della popolazione mondiale vive con una qualche forma di disabilità. Se consideriamo anche i casi di disabilità non solo permanente ma anche temporanea (ad esempio, una persona potrebbe avere difficoltà momentanee a utilizzare un mouse a causa di un infortunio) il numero di persone con disabilità arriva a raggiungere il 20% della popolazione. Inoltre, nonostante spesso non siano prese in considerazione, le disabilità cognitive – che comprendono persone con traumi celebrali, autismo, sindromi di down, dislessia – colpiscono circa il 3% della popolazione mondiale, il che richiede alla società di adottare accorgimenti adeguati. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti molti sforzi da parte dei governi dei Paesi più avanzati in collaborazione con i colossi Hi-Tech, per facilitare l’accessibilità al web e alle tecnologie anche per i disabili con specifiche legislazioni. Ma l’accessibilità digitale è molto più di una questione legale; è prima di tutto un dovere morale di un mondo civile. L’accessibilità digitale è a tutti gli effetti un’espressione di uguaglianza: un vero e proprio motore di inclusione sociale, intesa come piena partecipazione, in autonomia, alla vita sociale e lavorativa. Rendere il web accessibile a tutti è un passo cruciale per costruire una società inclusiva e per garantire che nessuno venga escluso dalla fruizione dei contenuti digitali.
Web e disabili: istruzioni per l’uso
La comunicazione visiva è fondamentale sul web, motivo per cui un utente che non può vedere le immagini rimane estremamente limitato nella fruizione dei contenuti. Per cercare di rendere i contenuti pubblicati accessibili anche ai disabili è fondamentale l’uso da parte degli addetti ai lavori degli screen reader. Uno screen reader è un software di tecnologia assistiva che identifica e interpreta ciò che è visualizzato sullo schermo e lo rende fruibile alle persone non vedenti o ipovedenti tramite la sintesi vocale o l’invio di un output a uno schermo Braille
Social network e disabilità
Vediamo ora come i principali social network sono accessibili per le persone con disabilità.
Facebook prevede un sistema di Intelligenza Artificiale che scrive automaticamente i testi alternativi per le immagini – sfruttando la tecnologia degli screen reader – in modo da supplire a una carenza compiuta da moltissimi utenti. Inoltre, nella sua pagina interna relativa all’accessibilità, vengono fornite numerose indicazioni per gli utenti con disabilità, sia per quanto riguarda il “feed”, sia per i messaggi.
Instagram. Anche Instagram prevede un sistema automatizzato di testo alternativo, per identificare e interpretare attraverso gli screen reader ciò che è visualizzato sullo schermo. Proprio la natura prettamente visiva dei contenuti di Instagram rende l’accessibilità fondamentale per questo social network.
TikTok. Probabilmente è il social network più all’avanguardia per quanto riguarda il tema dell’accessibilità ai disabili. Prevede un sistema automatico di sottotitoli, che regolano il funzionamento degli screen reader. Altri strumenti previsti sono l’interruttore di epilessia fotosensibile che permette agli utenti di disattivare i video che contengono effetti creativi che possono essere dannosi per chi soffre di epilessia fotosensibile o per chi soffre di emicrania indotta dalla luce. E’ disponibile anche una sintesi vocale che converte il testo digitato in una voce fuori campo che viene riprodotta sul testo come appare nel video. Questa funzione è particolarmente utile per gli utenti ipovedenti o non vedenti.
X (Twitter)
X (Twitter) ha un sistema di Intelligenza Artificiale che scrive automaticamente le didascalie alle immagini, così da renderle fruibili anche per gli utenti con disabilità visiva. Tuttavia, è compito dell’utente attivarla.
YouTube
Anche YouTube, la piattaforma di pubblicazione video di proprietà di Google, è molto attenta all’accessibilità. infatti, è interamente compatibile con gli screen reader che permettono la fruizione dei suoi video ai non vedenti. Tuttavia, a nostro avviso, YouTube presenta un grave problema di accessibilità: il loro sistema pubblicitario costringe gli utenti a cliccare sul pulsante “Salta annuncio” entro un breve lasso di tempo per evitare gli annunci, spesso anche di diversi minuti. Questo sistema penalizza ingiustamente le persone non vedenti, ma anche chi ha disabilità motorie. Ad esempio le persone con patologie come l’artrite o il Parkinson potrebbero faticare a cliccare il pulsante in tempo.
In sostanza, questa impostazione costringe gli utenti disabili a guardare un numero di annunci significativamente maggiore rispetto agli utenti non disabili una chiara violazione dell’accessibilità che viola l’ADA (Americans with Disabilities Act). Ai sensi del Titolo III dell’ADA, le aziende private e le strutture pubbliche devono garantire che i loro servizi siano accessibili a tutti gli utenti, comprese le persone con disabilità fisiche, cognitive o sensoriali. Insomma, sensibilizziamo YouTube affinché trovi una soluzione efficacie nel merito.
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