Auto cinesi in Italia: Chery fa boom: +2.630% a gennaio

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Da 20 a 546 vendite in un anno. Ma il nuovo cala ancora: -5,86%. Panda prima

A gennaio 2025 in Italia sono state immatricolate 133.692 auto, rispetto alle 142.010 dello stesso mese dell’anno scorso, con una diminuzione del 5,86%. Chi sperava in un risultato migliore ha dovuto fare i conti con la realtà. E la realtà, fotografata dai dati pubblicati dal Ministero dei Trasporti, è che in Italia (e non solo) continua la crisi dell’auto: quest’anno, secondo l’Unrae (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), che rappresenta le case automobilistiche estere in Italia, questi verranno vendute circa 1.550.000 quato, ovvero circa 9mila in meno (-0,6%) rispetto al 2024. Un numero che risulta ancora più basso di oltre il 19% rispetto ai livelli pre-Covid a meno che non continui a ripetersi il boom delle vendite delle auto cinesi in Italia.

Auto cinesi in Italia, boom di Omoda/JaeCoo

Certo, i numeri sono ancora piccoli, ma a gennaio 2025 i cinesi dell’Omoda/JaeCoo, marchi che fanno parte del gruppo Chery, hanno registrato un aumento fuori scala con un impressionante +2.630%, passando dalle 20 immatricolazioni fatte registrare a gennaio 2024 alle 546 di dodici mesi dopo. Che cosa ha causato questo exploit? In molti sono convinti che tutto ciò sia da attribuire a modelli che offrono non solo consumi contenuti, ma anche una lunga autonomia, con oltre 1000 km percorribili, di cui una parte significativa in modalità completamente elettrica.

Nella top 5, Mitsubishi ha registrato un notevole incremento del 106,73%, passando da 104 a 215 auto vendute. Mercedes ha visto una crescita del 41,26%, con 4.228 immatricolazioni, confermando ancora una volta di essere tra le più apprezzate in Italia. Anche MG ha fatto bene, con un aumento del 45,51% e 4.131 auto vendute, segno di un interesse crescente per i suoi modelli. Dacia, infine, ha ottenuto un buon risultato con un incremento dell’11,12%, raggiungendo 11.465 immatricolazioni, grazie alla sua proposta di veicoli pratici ed economici.

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Lancia e Smart quelle che hanno fatto più fatica

Nel primo mese del 2025, alcuni marchi hanno visto invece cali significativi. Lancia ha subìto una riduzione del 77,24%, passando da 3.911 a 890 immatricolazioni, probabilmente a detta di alcuni analisti a causa del passaggio tra la fine della produzione della Ypsilon di seconda generazione e l’arrivo della nuova versione ibrida ed elettrica. Smart ha visto poi un calo del 62,26% (97 immatricolazioni): il motivo è certamente la fine della produzione della Fortwo avvenuta a marzo 2024. Opel infine ha registrato un -31,47%, Maserati un -33,62% e Volvo un -33,55%.

Vendita auto, i modelli di auto più venduti

Come si vede anche nel grafico, a gennaio 2025, i modelli di auto più venduti in Italia sono stati dominati dalla Fiat Panda con 13.350 immatricolazioni, seguita dalla Dacia Sandero con 5.574 unità. Altri modelli di successo includono il Chrysler/Jeep/Dodge Avenger (4.681 immatricolazioni), il Dacia Duster (4.355 immatricolazioni) e il Citroën/DS C3 (4.142 immatricolazioni). La Peugeot 208 ha registrato 3.726 immatricolazioni, mentre la Toyota Yaris ha raggiunto 2.909 unità. La Toyota Yaris Cross ha totalizzato 2.501 immatricolazioni, e l’MG ZS ha registrato 2.415. Infine, l’Opel Corsa ha avuto 2.340 immatricolazioni. Complessivamente, a gennaio sono state immatricolate 133.692 auto nuove.

Roma è giapponese, mentre Torino non tradisce la mamma

Guardando i dati delle immatricolazioni per provincia, a gennaio 2025 a Roma il modello più venduto è la Toyota Lexus, con 2.356 immatricolazioni. Al secondo posto c’è la Fiat con 1.101 immatricolazioni, seguita dalla Ford con 909 immatricolazioni A Torino, Stellantis continua a dominare il mercato auto: la Fiat è al primo posto con 2.804 immatricolazioni, segno del legame ancora fortissimo del capoluogo piemontese con il suo storico marchio. Al secondo posto c’è Peugeot con 703 immatricolazioni, mentre al terzo posto si trovano i marchi Chrysler, Jeep e Dodge, con un totale di 680 immatricolazioni.

A Milano, la Toyota Lexus è la più venduta con 779 immatricolazioni, seguita dalla Dacia con 667 e dalla Fiat al terzo posto con 558. A Napoli, la Dacia è la marca più popolare con 49 immatricolazioni, mentre a Palermo è sempre la Dacia a prevalere con 222 immatricolazioni. A Bari, invece, è la Fiat a guidare la classifica con 244 immatricolazioni.

Vendita auto, il mercato dell’usato cresce

Se il mercato delle auto nuove arranca, quello dell’usato sembra invece godere di buona salute. A gennaio 2025, i trasferimenti di proprietà sono saliti a 474.480, con un aumento del 3,29% rispetto ai 459.360 dello stesso mese del 2024. Mentre le immatricolazioni continuano a segnare un calo, il mercato dell’usato sta vivendo una fase positiva, con molte auto che passano di mano da un proprietario all’altro. Questo riflette un crescente interesse per i veicoli già circolanti, complice certamente la crescente difficoltà nell’acquistare nuove auto tra costi schizzati alle stelle e le numerose incertezze economiche e lavorative.

Mercato dell’usato, chi sale e chi scende

Come per le immatricolazioni, anche nel mercato dell’usato ci sono stati risultati sorprendenti. Tra i casi più significativi, troviamo Omoda/Jaecoo, che ha visto un incredibile aumento delle vendite (+4500%), seguito da Cupra (+228,57%) e MG (+183,52%). Questi marchi hanno ottenuto ottimi risultati rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. La crescita di questi marchi emergenti può essere spiegata con le loro strategie di marketing mirate, l’introduzione di nuovi modelli più innovativi e una crescente fiducia da parte dei consumatori.

I marchi più noti come Smart (-8,84%), Renault (-5,19%) e Fiat (-1,49%) hanno registrato i cali più significativi nel mercato dell’usato. Questo potrebbe essere dovuto a diversi fattori. Innanzitutto, molte delle auto di questi marchi sono ormai vecchie e hanno perso parte del loro valore. Inoltre, i consumatori oggi sono sempre più orientati verso nuovi marchi stanno guadagnando spazio sul mercato proponendo modelli innovativi a prezzi più competitivi, attirando così l’attenzione di chi cerca soluzioni moderne a costi più contenuti.

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I dati si riferiscono a: gennaio 2025
Fonte: Ministero dei Trasporti



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