Bce, Lagarde al Parlamento Ue: le frasi su tassi futuri, inflazione-dazi e consumi (fiducia fragile)

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 


Sfide immense sono quelle che l’Europa si trova ad affrontare in questo momento. Lo ha detto Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea (Bce) nel suo intervento al Parlamento Ue, che oggi vota sul suo operato, illustrando le raccomandazioni sulle prossime priorità da adottare.

Le sfide che l’Europa deve affrontare sono immense”, ha avvertito Lagarde. Tra i principali rischi, ha citato le tariffe imposte dagli Stati Uniti, che potrebbero avere ripercussioni sulle prospettive economiche dell’Eurozona. “Ma le soluzioni sono alla nostra portata. – ha aggiunto – La nostra opportunità risiede in più Europa”. Un invito a respingere le forze disgregatrici e rimanere uniti per affrontare le difficoltà e sbloccare quel potenziale che l’Europa ha, ma che ancora non è riuscita a sfruttare, soprattutto nel campo digitale e verde.

Con dazi Usa più incerte le prospettive sull’inflazione

La disinflazione in Europa è in corso, ma questo percorso potrebbe essere minato dai dazi del presidente americano Donald Trump. Secondo gli ultimi dati, l’inflazione nell’Eurozona si è attestata al 2,5% a gennaio, mentre quella core (depurata dalle componenti più volatili come alimentari ed energia) è rimasta al 2,7% negli ultimi mesi. Alla luce di questi movimenti, “l’inflazione dovrebbe tornare al nostro obiettivo di medio termine del 2% nel corso di quest’anno, con rischi sia al rialzo che al ribasso”, ha detto Lagarde, precisando però: “Un maggiore attrito nel commercio mondiale renderebbe più incerte le prospettive dell’inflazione nell’area dell’euro”, con riferimento implicito ai dazi statunitensi. Insomma, ci sono molte variabili in grado di cambiare lo scenario e l’andamento del carovita potrebbe essere più difficile da prevedere.

La fiducia dei consumatori è fragile

Il quadro economico europeo continua a destare preoccupazione, con una fiducia dei consumatori che rimane fragile. Dopo una crescita modesta nel 2024, le ultime rilevazioni indicano che il settore manifatturiero continua a contrarsi, mentre l’attività dei servizi è in espansione. “La fiducia dei consumatori è fragile e, nonostante l’aumento dei redditi reali, le famiglie esitano a spendere di più”, ha dichiarato la numero uno della Bce, evidenziando come la fiducia dei consumatori sia un elemento cruciale per stimolare la spesa e quindi l’economia. Tuttavia, la Bce vede condizioni di ripresa. Un mercato del lavoro solido e redditi più elevati, indica Lagarde, dovrebbero rafforzare la fiducia dei consumatori e consentire un aumento della spesa. Allo stesso tempo, un credito più accessibile dovrebbe stimolare i consumi e gli investimenti. Anche le esportazioni dovrebbero sostenere la ripresa grazie all’aumento della domanda globale, ma “ciò è subordinato agli sviluppi delle politiche commerciali internazionali”, facendo riferimento ancora una volta ai dazi di Trump.

Bce si prepara a un futuro sempre più volatile

In questo quadro la Bce continuerà a fare la sua parte, ha assicurato Lagarde. L’orientamento di politica monetaria, e quindi le prossime decisioni, seguiranno un approccio dipendente dai dati e da riunione a riunione. “Non ci impegniamo a seguire un particolare percorso dei tassi”, ha ribadito. In totale, dallo scorso giugno la Bce ha abbassato i tassi di interesse di 125 punti base e il tasso sui depositi si attesta ora al 2,75%. “Nell’ambito della valutazione continua della nostra strategia di politica monetaria, ci stiamo preparando al rischio di un futuro sempre più volatile. Stiamo facendo il punto su un contesto inflazionistico e un contesto economico mutati”.

Focus su digitale e green per non restare indietro

Lagarde ha insistito sulla necessità per l’Europa di sbloccare il proprio potenziale di innovazione, puntando in particolare su digitale e transizione verde. Perché “siamo già sede di una ricchezza di idee e innovatori”, ha ricordato davanti all’aula del Parlamento europeo riunita in sessione plenaria. “La nostra sfida è trasformare queste idee in tecnologie che alimentano la crescita economica. Per farlo, la Bce ritiene essenziale ridurre gli oneri amministrativi e creare un ambiente favorevole all’innovazione. Negli ultimi anni, l’Europa ha mancato opportunità cruciali, con investimenti insufficienti in tecnologia e sostenibilità, e oggi si trova in ritardo rispetto ai concorrenti internazionali in termini di produttività e crescita. “L’attenzione deve concentrarsi sugli investimenti in infrastrutture fisiche e digitali, ricerca e sviluppo e tecnologie verdi. – ha esortato Lagarde – Non si tratta di investimenti facoltativi, ma di investimenti essenziali per stimolare la produttività e garantire la competitività dell’Europa sulla scena mondiale. Inoltre, affronteranno la nostra dipendenza energetica e ci aiuteranno a raggiungere i nostri obiettivi climatici – entrambi imperativi urgenti”.

Prestito personale

Delibera veloce

 

Integrazione e autonomia per un’Europa più forte

Lagarde ha inoltre ribadito che l’Europa deve ritrovare equilibrio e unità in un mondo guidato da dinamiche globali mutevoli. Due le priorità da perseguire: una maggiore integrazione del mercato interno, per abbattere quelle barriere che di fatto agiscono come tariffe, e una maggiore autonomia nei pagamenti digitali, preparando la strada per l’euro digitale. “Una delle prime priorità dell’Europa dovrebbe essere l’approfondimento del mercato interno. – ha detto – Eliminando le barriere ancora esistenti all’interno del mercato unico – barriere che di fatto funzionano come tariffe – possiamo sbloccare le economie di scala, incoraggiare l’innovazione e ridurre i costi sia per i consumatori che per i produttori”. Un’altra area critica, in un contesto sempre più digitale, è il rafforzamento dell’autonomia dell’Europa nei pagamenti. “Attualmente, pochi fornitori stranieri dominano il panorama europeo dei pagamenti, lasciandoci vulnerabili alle pressioni esterne. Poiché ci troviamo di fronte a un futuro sempre più digitale, dobbiamo preparare il terreno per un euro digitale”.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link