Cedola mensile del 1,48% con un certificato su blue chip italiane

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Il certificato di con ISIN DE000VG4G4K8 su Leonardo, Stellantis , MPS e Banco BPM prevede l’erogazione di una cedola mensile del 1,48% per un flusso cedolare annuo del 17,76%, a condizione che nessuno dei quattro sottostanti perda oltre il 45% dai valori attuali, mentre la protezione per il rimborso al valore nominale è posta al -40%.

LA SITUAZIONE DEL MERCATO
Dopo due anni di forte crescita, anche questo inizio di 2025 vede il FTSE MIB tra i migliori listini al mondo in termini di performance, grazie ad una salita di quasi il 9%. La massiccia presenza di titoli bancari continua a sostenere l’indice milanese, grazie alle aspettative sui tassi e i numeri delle trimestrali stanno dimostrando l’ottimo stato di salute del settore creditizio tricolore. Inoltre, ha recentemente rotto anche il muro dei 37.000 punti, dopo che l’area dei 35.000 aveva più volte respinto al ribasso le quotazioni, mentre la definitiva rottura di quel livello ha aperto le porte ad una nuova ondata rialzista.

Emesso il 4 febbraio, il certificato è acquistabile sotto la pari a 99,60€, con Leonardo worst of del basket a -2% dal prezzo iniziale, mentre Stellantis ed MPS sono praticamente sulla pari e Banco BPM addirittura al +6%. Il certificato scade ad agosto 2026 con una durata di 18 mesi.

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 


Nonostante la forte salita degli ultimi 24 mesi, il titolo Leonardo rimane al centro dell’attenzione degli investitori grazie alla forte crescita del business. Solo nelle ultime due settimane infatti ha annunciato l’intensificarsi del dialogo con Airbus per lo sviluppo di un programma spaziale comune, una joint venture con Rheinmetall per la realizzazione di mezzi militari terrestri e l’accordo con Enel e Ansaldo per lo sviluppo dell’attività nucleare in Italia. L’area dei 30€, toccata solo nel 1987 al momento della quotazione e in piena bolla dot com, se superata in modo stabile potrebbe dare ulteriore slancio al titolo. Il livello di strike si trova a 30,15€, mentre il livello barriera è posto a 18,09€.


Dopo un semestre terribile tra marzo e ottobre 2024, che ha visto la quotazione scendere di quasi il 60%, il titolo sembra aver trovato stabilità nell’area dei 12€. Il settore automotive rimane in forte crisi ma l’area di prezzo attuale potrebbe essere quella buona da cui ripartire, avendo già scontato uno scenario estremamente negativo. Il prezzo di strike si trova a 12,565€, mentre se guardiamo al prezzo barriera a 7,539€ si trova su livelli che al netto dei mesi del primo lockdown nel 2020 il titolo non vede dal 2017.

Andamento grafico Stellantis; fonte Investing.com


I tempi bui sembrano alle spalle e l’ultima trimestrale pubblicata testimonia un ottimo stato di salute dell’istituto senese con utili oltre le aspettative, e infatti dopo anni di sofferenza ha approcciato anche i primi tentativi di inserimento nel risiko bancario italiano con l’offerta verso Mediobanca . Inoltre, sta via via riducendo il debito, avendo rimborsato ieri in anticipo un bond da 750 milioni di euro. Il prezzo di strike si trova a 6,303€, mentre il livello barriera a 3,7818€.

Andamento grafico Banca MPS; fonte Investing.com


Continua l’impostazione al rialzo anche per Banco BPM mentre rimane ancora sul piatto l’OPS su Anima . Il titolo è arrivato a sfiorare i 9€ ad azione, valore che non vedeva dal lontano 2015 e non presenta avvisaglie di inversione. Il prezzo di strike si trova a 8,455€, il livello barriera invece a 5,073€, al di sotto del livello dei 6€ che ha rappresentato una valida area di supporto nel corso dell’anno.

Andamento grafico Banco BPM; fonte Investing.com

Conto e carta

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PROTEZIONE E RENDIMENTO
La barriera di protezione a scadenza in questo caso è posta al -40% dai valori attuali e su valori quindi molto profondi e questo è il fattore più importante in un certificato in quanto ci fa capire fino a dove il nostro capitale nominale è garantito dall’emittente.

La barriera cedola è invece discendente e parte dall’80% del prezzo iniziale per i primi tre mesi, salvo poi scendere del 5% ogni trimestre, fino ad un minimo del 55% nell’ultimo trimestre di vita del prodotto. Se ad ogni osservazione mensile, i quattro sottostanti saranno sopra a tali livelli, il certificato paga una cedola mensile del 1,48% con un flusso cedolare annuo del 17,76%.

Le cedole prevedono l’effetto memoria, quindi nel caso in cui uno dei quattro titoli si trovi al di sotto della barriera alla data di osservazione, la cedola non viene pagata ma accantonata in memoria. Sarà sufficiente che entro la scadenza (anche eventualmente il giorno stesso della scadenza) il titolo worst of risalga al di sopra di tale livello per vedere erogate tutte le cedole precedentemente accantonate. Ricordiamo che il livello più basso della barriera cedola è al 55% dei prezzi iniziali, quindi le cedole verrebbero totalmente erogate fino a discese del 45% da parte dei sottostanti.

La protezione sul capitale nominale viene osservata solo alla scadenza e si avrà se nessuno dei quattro titoli avrà perso oltre il 40% al momento della scadenza del certificato.

Con i mercati vicini ai loro massimi storici o di periodo, investire in certificati, anziché nei titoli sottostanti, permette di generare un flusso cedolare, e quindi un rendimento positivo, anche in caso di lateralità o moderata discesa dei listini azionari.

DURATA E POSSIBILE SCADENZA ANTICIPATA
La scadenza naturale del certificato è prevista per il 4 agosto 2026, con una durata di un anno e mezzo, ma già da marzo 2025 sarà prevista la possibilità di richiamo anticipato da parte dell’emittente. Dall’osservazione cedolare del 4 marzo, qualora tutti e quattro i titoli si trovino al di sopra del loro valore iniziale, il prezzo di strike, il certificato scade anticipatamente rimborsando il valore nominale di 100€ e pagando la cedola mensile del 1,48%. Dato l’acquisto ad oggi sotto la pari, il rendimento in caso di richiamo alla prima osservazione sarebbe di oltre il 2% in meno di un mese. Qualora anche solo uno dei titoli fosse sotto al livello iniziale, lo stesso meccanismo si ripeterà all’osservazione mensile successiva, con il livello di autocall che scende del 1% al mese fino ad un minimo del 84% alla penultima osservazione.

SCENARI A SCADENZA
Qualora non avvenisse l’autocall prima della naturale scadenza, ad agosto 2026 si avranno due scenari:
– il rimborso al nominale di 100€ a certificato qualora nessuno dei sottostanti si trovi in quel momento in ribasso di oltre il 40% dai prezzi iniziali. In questo caso il rendimento sarà pari alla somma delle 18 cedole mensili del 1,48% incassate durante la vita del prodotto, per un totale del 26,64%, cui aggiungere lo 0,70% dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Va sempre ricordato che i certificati generano redditi diversi e in caso di minusvalenze presenti in portafoglio queste cedole permetterebbero di andarle a compensare, ottenendo quindi l’esenzione dal pagamento del capital gain fino alla completa copertura delle minus pregresse.
– rimborso in misura proporzionale rispetto alla performance negativa del worst of qualora almeno uno dei quattro titoli si trovi sotto alla barriera di protezione. Se ad esempio Leonardo dovesse scendere del 44% rispetto ai prezzi di strike, il certificato rimborserebbe 56€ su un nominale di 100€, anche se a tale valore andrebbero comunque sommate le cedole incassate nel corso della vita del prodotto (in questo caso tutte le 18 cedole essendo il worst of al di sopra del livello barriera cedola prevista al 55% all’ultima osservazione).

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RIEPILOGO
Personalmente credo che il certificato appena analizzato, il DE000VG4G4K8 abbia tre caratteristiche molto interessanti:
– Corposa cedola mensile: a condizione che nessuno dei titoli perda oltre il 45% dai valori attuali, il certificato eroga una cedola mensile del 1,48% per un flusso cedolare annuo del 17,76%; tale livello vale solo per la scadenza ma la prima osservazione al -20% lascia già ampio margine e tale livello decresce poi di trimestre in trimestre;
– Barriera di protezione: in questo caso la protezione sul rimborso a scadenza è pari al -40% dai valori attuali; considerando il trend in cui sono Leonardo, MPS e BPM e la fortissima discesa che ha già colpito Stellantis, dovrebbe esserci un margine sufficiente di protezione;
– Fast autocall: la possibilità di richiamo anticipato già dalla prima osservazione con tutti i sottostanti in positivo e osservazioni poi decrescenti, possono contribuire a mantenere alto il prezzo anche in caso di discesa dei titoli.

Va infine specificato che investire in certificati espone al rischio di fallimento dell’emittente e al rischio di azzeramento del sottostante, casi che possono provocare la perdita dell’intero investimento. In questo caso l’emittente è Vontoble che presenta un rating A2 (Standard & Poor’s). Il basket è composto da quattro delle principali aziende del FTSE MIB, motivo per cui il rischio azzeramento del sottostante è limitato.

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“La presente pubblicazione è stata preparata da RunCapitalPartners Srl, con sede legale in Corso Italia 3 – 20122 Milano, in completa autonomia e riflette quindi esclusivamente le opinioni e le valutazioni dell’Editore. Le informazioni e le opinioni contenute nella presente pubblicazione sono state ottenute o estrapolate da fonti ritenute affidabili dall’Editore; tuttavia, l’Editore non rilascia alcuna dichiarazione o garanzia in merito alla loro accuratezza, adeguatezza o completezza. Gli emittenti e le società ad essi collegate non si assumono alcuna responsabilità per il relativo contenuto. Gli scenari, le valutazioni, i dati e le performance passate, i prezzi stimati, gli esempi dei potenziali ricavi hanno valore meramente illustrativo/informativo, senza alcuna garanzia che tali scenari o ricavi potenziali possano verificarsi o essere conseguiti. In ogni caso, l’Editore non è responsabile per qualsiasi perdita o danno, diretto o indiretto, che possa derivare dall’utilizzo dei contenuti della presente pubblicazione.”





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