14.08 – martedì 11 febbraio 2025
Question time in Consiglio provinciale
Proponiamo di seguito una sintesi del question time discusso questa mattina in emiciclo. I lavori riprenderanno alle 14.30 dalla trattazione delle proposte di mozione.
Claudio Cia (Gruppo Misto)
Direttore assistenziale sono stati aggiornati gli elenchi per gli idonei?
Il consigliere del Misto ha chiesto alla Giunta, facendo riferimento al proprio emendamento approvato dal Consiglio nel luglio 2023 nell’ambito dell’assestamento di bilancio di previsione della Provincia per gli esercizi 2023-2025, se sia stato effettivamente emesso lo scorso anno l’avviso per l’aggiornamento degli elenchi provinciali per gli idonei alla nomina di direttore assistenziale dell’Azienda sanitaria. In caso contrario quali sono i motivi.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha risposto che, ai sensi della legge provinciale 9 del 2023, la direzione assistenziale potrà essere nominata quando cesserà l’attuale incarico del direttore per l’integrazione socio-sanitaria (in scadenza il 30 aprile 2027, salvo dimissioni volontarie).
Quindi l’aggiornamento dell’elenco provinciale non riveste carattere di urgenza e sarà cura dell’amministrazione provinciale provvedere con le tempistiche ritenute necessarie e comunque in tempo utile rispetto alla cessazione dell’attuale incarico del direttore per l’integrazione socio-sanitaria, ha affermato Tonina.
La replica: Il consigliere ha ricordato che in un precedente question time l’assessore aveva dichiarato che entro il 2024 si sarebbe adempiuto agli aggiornamenti degli elenchi provinciali. Va bene che oggi si dica che non c’è urgenza e si ricordi la scadenza dell’aprile 2027, ha proseguito Cia, ma lo si dica subito. Ha affermato quindi di sapere che all’interno dell’Azienda sanitaria quella del direttore sanitario non è una figura vista con simpatia: si capisce che ci sono dei problemi, delle pressioni. Ha detto comunque di confidare nell’assessore e si è detto certo che grazie a lui la procedura sarà portata a termine.
Andrea de Bertolini (Pd)
Per chiarire le norme su sottotetti e sopraelevazioni la Giunta cosa fa?
Il consigliere Pd ha chiesto alla Giunta se e quando intende intervenire per dirimere la controversa normativa provinciale che riguarda i sottotetti e le sopraelevazioni degli edifici.
La risposta: L’assessore Mattia Gottardi ha detto che l’amministrazione provinciale sta predisponendo una proposta di modifica in materia di governo del territorio (alla lp 15 del 2015) che tenga conto in modo compiuto delle novità collegate al cosiddetto Salvacasa, sia per dirimere le criticità della controversia normativa sulle distanze nel rispetto dei vincoli igienico sanitari sottesi. Ha anticipato che a brevissimo sarà preadottato il testo dalla Giunta di cui partirà l’suo iter. Sul tema delle sopraelevazioni, ha affermato, verrà recepita la normativa nazionale, andando nella direzione per cui le sopraelevazioni su sedime esistente sostanzialmente non fanno distanza. Non appena sarà preadottato il testo sarà disponibile per tutti e sarà integrato con le sollecitazioni del Consiglio, con le audizioni e con iter classico del ddl.
La replica: de Bertolini ha ricordato la necessità di urgenza e ha detto di confidare che le rassicurazioni siano reali.
Eleonora Angeli (Lista Fugatti)
“Culle per la vita” individuati i luoghi dove installarle?
La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto alla Giunta se, ottemperando alla mozione approvata dal Consiglio nel giugno dello scorso anno, siano stati individuati i luoghi adatti per installare le “culle per la vita”. Moderne ruote degli esposti che permettono alle donne di fare la drammatica scelta dell’abbandono senza esporre a pericoli la vita dei neonati.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha ricordato che l’Azienda sanitaria è impegnata nella tutela della maternità e paternità e nella tutela della procreazione responsabile. Ha ricordato il progetto “Educhiamo” offerto in tutte le scuole secondarie di primo grado; la quasi totalità degli istituti scolastici partecipa anche al progetto “Conoscere il consultorio”, rivolto a studenti e studentesse delle classi seconde degli istituti secondari di secondo grado e degli istituti di formazione professionale con tra gli obiettivi quello di promuovere l’accesso diretto al consultorio da parte della popolazione giovane e far conoscere i principi di salute affettiva e riproduttiva e procreazione responsabile, diffondendo la cultura e i principi che promuovono la prevenzione della violenza di genere. Tra gli obiettivi del progetto Tonina ha ricordato la volontà di promuovere la conoscenza dei servizi offerti dai consultori alla fascia di utenti in età adolescenziale, facilitare i giovani utenti nell’accessibilità al servizio e promuovere un lavoro di rete e integrazione tra scuola e consultorio. I consultori, ha aggiunto l’assessore, sono presidi capillari sul territorio cui si rivolgono oltre il 93% delle donne con test di gravidanza positivo, sono luoghi sentiti come accoglienti e dove le donne trovano il coraggio di portare le loro fragilità.
Non a caso in Trentino non si sono verificati casi di abbandono di neonati. Rispetto alla capillarità e alla prossimità di luoghi a cui ogni donna in gravidanza possa rivolgersi in totale anonimato, è attiva da parte di Apss una approfondita analisi affinché l’accoglienza e l’ascolto sino al parto (garantito in tutti i punti nascita) – in totale sicurezza e in totale anonimato – possano essere prospettate a tutte le donne. Il parto in anonimato consente di evitare che le donne – partorendo senza assistenza qualificata per poi portare un neonato in una “culla per la vita” – mettano a rischio la loro salute e la loro vita e quella del neonato. Per questo, ha proseguito l’assessore, è necessario che Apss continui, forte dell’impegno assunto dalla Giunta con la mozione 23, a rafforzare tutte le misure di informazione e di presa in carico precoce nei consultori diffusi sul territorio, soprattutto presso quella fascia di popolazione più fragile e più esposta, affinché l’offerta di un parto in totale sicurezza per madre e neonato presso tutti i punti nascita con la possibilità di partorire nel pieno anonimato. L’impegno della Provincia di Trento e di Apss è quello dell’accoglienza e aiuto alle donne e alle coppie che vivono una situazione di difficoltà e fragilità relativamente alla gravidanza.
La replica: Angeli si è detta soddisfatta dell’evidente collaborazione tra gli assessorati all’Istruzione e alla Salute. Ma ha ricordato la deliberazione dell’Aula istitutiva della “culla della vita”, che ad oggi non è stata prevista. Ha anticipato la volontà di tornare alla carica.
Paola Demagri (Casa Autonomia)
Sanità in carcere: rispettate le norme di legge?
La consigliera di Casa Autonomia ha ricordato le proprie visite ispettive realizzate, da consigliera, al carcere di Spini di Gardolo e ha chiesto alla Giunta se l’Azienda sanitaria ha rispettato l’articolo 11 della legge sull’ordinamento penitenziario che delinea chiaramente le disposizioni in tema di salute dai detenuti e le competenze dei Direttori generali delle Aziende sanitarie che hanno il compito di agire anche in base alle segnalazioni dei carcerati e del personale.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha precisato che dall’1 aprile 2008 la salute delle persone detenute è divenuta formalmente una competenza del servizio sanitario nazionale e che pertanto l’assistenza sanitaria presso le strutture carcerarie italiane è svolta sotto la responsabilità delle Aziende sanitarie. Nella casa circondariale di Spini, ha raccontato, la presenza medica è garantita h24, 7 giorni su 7 e l’organizzazione aziendale prevede un medico responsabile della sanità penitenziaria che fa capo alla Direzione sanitaria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari. Ancora: l’attività di presidio igienico-sanitario è costantemente monitorata da Apss in collaborazione con l’Amministrazione penitenziaria attivando le procedure e i protocolli previsti per un’elevata attività di presidio igienico e sanitario.
È contestualmente promossa, ha aggiunto l’assessore, un’attività informativa e di sensibilizzazione dei detenuti anche in relazione ad alcune specifiche situazioni. Tonina ha parlato delle ‘attività di profilassi e screening e per le malattie infettive generiche (Hiv, epatite, tubercolosi, malattie a trasmissione sessuale) che sono garantite a tutti i detenuti sin dal momento del loro ingresso in carcere. In caso di positività è assicurata la procedura terapeutica da protocollo aziendale e nel caso di mancata copertura vaccinale si provvede alla profilassi e relativa copertura. La copertura vaccinale è garantita per tutte le più frequenti patologie (tetano, epatite, influenza, Covid), ha affermato Tonina. Nel caso di patologie a trasmissione aerea è garantito l’isolamento sanitario in luogo protetto. I protocolli in ambito sanitario, redatti dall’Azienda sanitaria, sono definiti in collaborazione tra le Unità operative competenti, in maniera multidisciplinare, ha concluso.
La replica: La consigliera Demagri ha detto di non aver ottenuto la risposta desiderata: l’assessore ha declinato i punti previsti all’articolo 11, la question chiedeva invece se nell’articolo 11, i punti 12 e 13 vengono soddisfatti attraverso visite da parte del direttore generale e relazioni da parte del direttore generale. Ha detto che probabilmente richiederà un accesso agli atti dell’Azienda sanitaria per verificare se queste verifiche e relazioni sono disponibili e, come viene richiesto dall’ordinamento penitenziario, vengono trasmesse a livello ministeriale perché è vero che la competenza sanitaria è dell’Apss ma una parte di competenza del carcere dipende anche dal Ministero della sicurezza.
Lucia Coppola (Avs)
Vanoi, quali saranno le “azioni forti” per dire no alla diga?
La consigliera di Avs ha chiesto alla Giunta quali saranno le “azioni forti” promesse per evitare lo sfregio ambientale che sarebbe rappresentato dalla diga sul Vanoi. Un progetto portato avanti dal Consorzio Brenta e che ha suscitato, anche nella maggioranza di governo, posizioni molto divergenti.
La risposta: L’assessora Giulia Zanotelli ha premesso che la Provincia autonoma di Trento in ogni sede pubblicamente ha dichiarato la sua contrarietà alla realizzazione dell’opera, così come si è proceduto con documenti formali. Rispetto alle dichiarazioni sentite in questi giorni, ha detto che va bene fare politica, ma ha ricordato che si è votato trasversalmente un documento di impegni dell’Aula. Rivangare il fatto che la Provincia deve fare di più non è in linea con quanto effettivamente portato avanti nella scorsa legislatura e in questa, ha affermato. Ha quindi ricordato che l’11 luglio 2024 la Pat ha inviato diffida al Consorzio di bonifica del Brenta dal compiere ulteriori attività volte alla progettazione e realizzazione di opere che interessano il territorio della Provincia autonoma di Trento in palese violazione delle disposizioni normative e degli strumenti di programmazione e pianificazione vigenti. Si rileva, ha aggiunto, che in difetto la Pat procederà suo malgrado alla tutela delle proprie ragioni di fronte a tutte le magistrature competenti affinché vengano accertate le responsabilità derivanti da comportamenti che si ritengono illegittimi e lesivi delle proprie prerogative e competenze costituzionalmente garantite. La contrarietà alla realizzazione di un invaso sul torrente Vanoi era già stata espressa in più occasioni, ha proseguito, la diffida era stata inviata in seguito della ricezione del 2 luglio 2024 di una comunicazione in cui il Consorzio di bonifica del Brenta avvisava dell’avvio delle procedure per il dibattito pubblico riguardanti la realizzazione del serbatoio del Vanoi.
L’assessora ha ricordato che è iniziata la fase preliminare del dibattito pubblico che ha visto la realizzazione di 5 incontri (2 online e 3 in presenza), oltre alla presentazione del documento in cui l’ente proponente raccoglieva le osservazioni. Anche la Pat ha inviato il 31 ottobre 2024 una serie di osservazioni tecniche e politiche contenute nel Documento unitario Posizione della Provincia di Trento che evidenzia le criticità, già espresse in più sedi e occasioni, con riferimento ad aspetti ambientali, geologici, idraulici, connessi alla disciplina dighe e relative anche alla fauna ittica. Nel documento conclusivo del dibattito pubblico emerge che tra le 4 alternative progettuali presentate il migliore è ottenuto dall’alternativa C, la realizzazione di una diga di 20 milioni di metri cubi, hard fill. Leggendo la stampa, ha aggiunto l’assessora, si nota che c’è una spaccatura nel Consorzio del Brenta sul progetto e che anche le dichiarazioni di Zaia delle ultime settimane sottolineano che i tecnici hanno rilevato diverse criticità nella realizzazione dell’opera. Ha concluso dicendo di sperare che dopo questa question ci sia un approccio più trasversale sul tema che ha visto voto congiunto di documento in aula.
La replica: La consigliera Coppola ha ringraziato per le precisazioni dicendo di non capire il tono polemico. Ha ricordato di non aver fatto dichiarazioni alla stampa, né polemiche, il preambolo non era necessario. Il tono usato era inadeguato all’inaugurazione fatta che non aveva nessuno scopo polemico di interferenza sul lavoro dell’assessora di cui la consigliera si è detta grata. Si è detta contenta di sentire che la posizione della Giunta è di fermezza.
Vanessa Masè (La Civica)
Tavolo sui Tso, a che punto siamo?
L’11 aprile scorso, ricorda la consigliera della Civica, il Consiglio ha approvato una mozione che impegnava la Giunta ad attivare un tavolo di confronto con l’obiettivo di arrivare a un protocollo d’intesa per la gestione dei trattamenti sanitari obbligatori e degli accertamenti sanitari obbligatori. Per questo Masè ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato dell’arte.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha confermato che L’Umse Disabilità ed integrazione socio sanitaria si è fatta carico del coordinamento degli impegni presi con la mozione 8. Il 5 novembre il dirigente dell’Umse ha partecipato al Comitato tecnico di polizia locale, per illustrare la mozione e chiedere la disponibilità ad individuare un referente. Con successive note, ha aggiunto, sono state raccolte le disponibilità da parte dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, delle Comunità di valle, del Consorzio dei Comuni trentini. Individuati i referenti per ognuno dei settori previsti dalla mozione, il 21 gennaio è stato convocato il tavolo di lavoro presso il Dipartimento salute e politiche sociali. A seguito del primo incontro sono stati condivisi in formato elettronico i materiali oggetto di approfondimento ed aggiornamento e la normativa di riferimento, oltre ad alcuni esempi di protocollo di altre Regioni. Nel tavolo sono emerse alcune criticità legate alla peculiarità del territorio trentino. A seguito della prima fase di analisi della documentazione, è previsto un allargamento del tavolo ad altri componenti coinvolti nelle fasi dei Tso o degli Aso (ad esempio Trentino emergenza per le operazioni di trasferimento delle persone). La prossima seduta del tavolo è convocata per il 12 febbraio.
La replica: La consigliera Masè ha ringraziato l’assessore per il riscontro: fa piacere perché è un tema molto importante perché ci sono criticità che mettono nelle condizioni gli operatori di intervenire in maniera serena. Fa piacere, ha detto, che si è verso il secondo incontro del Tavolo e sentire dell’allargamento ad altre parti coinvolte, importante per definire un piano d’azione che possa andare oltre ai confini territoriali rispetto alla localizzazione dei presidi sanitari.
Antonella Brunet (Lista Fugatti)
Come stanno andando i progetti RiUrb e RiVal?
La consigliera della Lista Fugatti ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato di avanzamento dei progetti, a favore del diritto alla casa, RiVal e RiUrb. La consigliera chiede poi i dati dei risultati ottenuti fino a oggi.
La risposta: L’assessore Simone Marchiori ha risposto che sul progetto RiVal è in corso di approfondimento un progetto di fattibilità per la costituzione di un Fondo immobiliare ad apporto pubblico che promuova la rigenerazione dei centri periferici del Trentino. Con tale progetto di carattere fortemente innovativo si punta alla rivitalizzazione, per mezzo di interventi sulla residenzialità delle aree del Trentino svantaggiate in quanto periferiche o ad alto sviluppo turistico e per questo soggette a depauperamento comunitario e a rischio di spopolamento. Pur considerando che la rigenerazione riguarda molti temi, è evidente che la disponibilità di alloggi a canone moderato e la presenza di servizi rientra tra gli elementi essenziali per favorire il mantenimento e l’incremento della popolazione residente. Le risorse del Fondo Ri-Val, ha detto Marchiori, serviranno a riqualificare gli immobili acquistati o conferiti da partecipanti pubblici al Fondo. Si suppone anche l’adesione di partecipanti istituzionali, quali fondazioni, fondi di previdenza, banche.
Ancora: gli alloggi ristrutturati, saranno locati a canone moderato e col tempo venduti. Potranno essere realizzati interventi sugli immobili anche per mantenere servizi. La dotazione del Fondo è stimata in 40/60 milioni di euro e la sua durata in 20 anni. Ad oggi sono state attuate la dati sul patrimonio immobiliare non utilizzato, la raccolta dati sulle esigenze del fabbisogno abitativo, la prima ipotesi di operatività di RiVal, l’individuazione delle prime fonti di finanziamento. Sulle tempistiche ha ricordato che è previsto entro metà marzo l’approntamento di uno studio di analisi elaborato da Cassa Depositi e Prestiti e Cassa del Trentino in collaborazione con la Provincia. Quindi: la verifica tecnica della Pat su immobili e aree per eventuali correzioni allo studio; un protocollo di intesa tra Pat, Cassa del Trentino, società e enti locali individuati dallo studio che intendono aderire al progetto per definire primi interventi e relativo cronoprogramma; le verifiche giuridiche e finanziarie dell’affidamento tramite gara o in house.
Il progetto Ri-Urb, ha detto invece, intende costituire un Fondo comune di investimento immobiliare chiuso, denominato Fondo RiUrb partendo dall’esperienza acquisita con il Fondo social housing trentino, istituito nel 2012, per la realizzazione di alloggi a canone moderato nei comuni ad alta densità abitativa. Il nuovo Fondo estenderà gli interventi agli anziani, ai lavoratori e agli studenti universitari per venire incontro alle esigenze abitative che si registrano principalmente nelle zone ad alta densità abitativa. Si tratta di introdurre un correttivo rispetto alla domanda abitativa che il libero mercato offre solo a prezzi non accessibili a queste tipologie di utenti. Verranno adottati criteri di sostenibilità e rigenerazione urbana prevedendo il recupero di edifici e/o aree dismesse senza consumo di suolo. L’intervento avviene in raccordo con le leggi di settore in materia di edilizia sociale, diritto allo studio e politiche socio-assistenziali. Il Fondo verrà gestito da una società di gestione risparmio da individuarsi attraverso gara pubblica. Nel corso della vigenza del Fondo e al suo termine, gli alloggi realizzati potranno essere alienati secondo apposita disciplina della Giunta provinciale. L’assessore ha parlato di una dotazione del Fondo stimata in 150 milioni di euro. Secondo una prima stima, ha affermato, si potrebbero realizzare 844 alloggi di cui 431 destinati al social housing, 333 per studenti e 80 nell’ambito del senior housing.
Le azioni attuate a oggi sono gli atti programmatici adottatti da Pat, Comuni di Trento e Rovereto, Trentino Sviluppo, Cassa del Trentino, Itea; l’approvazione della modifica della lp 15 del 05 con inserimento dell’articolo 4 bis “Promozione della costituzione di un fondo immobiliare per lo sviluppo dell’edilizia residenziale”, l’istituzione di capitoli di bilancio dedicati. Sulle tempistiche: per febbraio-luglio è prevista la selezione advisor legale (Cassa del Trentino) e assistenza; per febbraio-aprile la regolamentazione 3 S (interventi a favore di studenti, seniores e social); a marzo-maggio l’ottimizzazione iter urbanistici, individuazione ulteriori aree; a maggio-giugno la preparazione documentazione gara pubblica e a settembre-ottobre la delibera Pat per la promozione del Fondo e il bando selezione Società di Gestione Risparmio. Sugli interventi previsti da entrambi i Fondi sono stati consultati i sindacati e gli stakeholder economici. E sono in corso incontri con tutte le Comunità. Per quanto riguarda le altre misure adottate dalla Giunta, ha concluso Marchiori, esse mirano da un lato al recupero del patrimonio immobiliare Itea da ristrutturare e, dall’altro, ad incentivare l’accesso alla casa con misure e contributi che consentano una distribuzione armonica della popolazione sul territorio trentino con una conseguente riequilibrazione del costo medio di affitto o acquisto.
La replica: La consigliera Brunet ha detto di ritenere che il problema dell’abitare sia il più problematico in Trentino e si è detta contenta dell’attenzione che si sta prestando al tema. Ha chiesto che ci sia più informazione sul tema, magari anche con conferenze e incontri dedicati.
Michele Malfer (Campobase)
La Giunta cosa fa per contrastare l’inquinamento?
Il consigliere di Campobase ha chiesto quale sia la posizione della Giunta di fronte ai dati, diffusi da Legambiente, che dimostrano il cattivo stato di salute dell’aria nella nostra provincia. Basti pensare che Trento, per quanto riguarda il biossido d’azoto (prodotto dal traffico) risulta essere, con una media annua di 28,8 microgrammi per metro cubo d’aria, una delle 10 città più inquinate d’Italia.
La risposta: L’assessore Giulia Zanotelli ha risposto inquadrando il lavoro di Appa per la valutazione della qualità nella cornice del decreto legislativo 155 del 2010, che ha recepito la direttiva 2008/50/CE, recentemente sostituita dalla direttiva UE/2024/2881. In particolare, per il monitoraggio in continuo delle concentrazioni degli inquinanti presenti in atmosfera, ha detto, si avvale della rete provinciale attualmente composta da 8 stazioni di misura fisse, una stazione mobile e 8 campionatori portatili. La consistenza della rete, il posizionamento delle stazioni, la loro gestione e, più in generale, tutti gli aspetti tecnici che garantiscono la validità dei dati raccolti, sono stati definiti dal Programma di valutazione. I dati relativi a queste rilevazioni sono diffusi giornalmente sui siti e canali locali, inviati in tempo reale sui portali nazionali ed europei e annualmente validati e pubblicati in un rapporto che descrive le tendenze in atto anche rispetto ai valori soglia internazionalmente riconosciuti. Il Rapporto sulla qualità dell’aria relativo al 2023 è stato reso pubblico e pubblicato sul sito dell’Agenzia nel corso del mese di marzo 2024, ha aggiunto Zanotelli. Dal Rapporto 2023, in sintesi, emerge una situazione della qualità dell’aria complessivamente positiva e, in particolare, è confermato l’ulteriore consolidamento dei trend di miglioramento in atto nell’ultimo decennio.
Nello specifico, con riferimento a quanto richiamato nell’interrogazione di cui si tratta, rispetto sia alle polveri sottili PM10, sia alle polveri fini PM2.5, i dati confermano, così come avviene ormai da molti anni, il pieno rispetto di tutti i valori limite attualmente adottati. Sul biossido di azoto ha detto che è confermato il trend di continuo miglioramento, registrando una riduzione rispetto agli anni precedenti e garantendo il rispetto di tutti i valori limite in tutte le stazioni della rete provinciale di monitoraggio. In particolare, per il quarto anno consecutivo, tale limite è rispettato anche nel sito di traffico di Trento-via Bolzano che ha evidenziato la più bassa concentrazione di sempre. Le tendenze al progressivo miglioramento, ha ricordato l’assessora, sono la risultante di molteplici fattori riconducibili, in buona parte, a dinamiche generali, quali, ad esempio, il progressivo abbassamento dei fattori di emissione dei nuovi veicoli che, nel corso degli anni, ha consentito di ridurre sensibilmente le concentrazioni degli inquinanti presenti nell’aria. A livello locale, la Provincia ha adottato il proprio Piano provinciale di tutela della qualità dell’aria (approvato con la delibera della Giunta 1387 del 2018), quale strumento principale per concorrere al progressivo miglioramento della qualità dell’aria. In particolare, il Piano ha definito una molteplicità di azioni e misure necessarie ed in grado di agire sulle principali sorgenti di emissione, con il duplice obiettivo di rispettare i valori limite stabiliti dalla normativa nei termini prescritti e di preservare la qualità dell’aria ove già buona.
Le principali strategie definite nel Ptqa, tradotte in conseguenti e concrete misure ed azioni, riguardano: il miglioramento delle prestazioni energetiche ed emissive degli edifici e degli impianti termici, la promozione delle fonti di energia rinnovabili, la riduzione dell’impatto sulla qualità dell’aria del trasporto privato su strada, la promozione di forme di mobilità sostenibile, l’ottimizzazione della gestione del trasporto merci, il miglioramento dei cicli produttivi attraverso la promozione e applicazione delle migliori tecnologie disponibili. Non meno importante e trasversale a tutte le strategie, il miglioramento della comunicazione pubblica fra amministrazione e cittadino sui temi legati alla qualità dell’aria, ivi compresa la formazione ed educazione all’adozione di buone pratiche ambientali. Ha infine aggiunto, non meno importante, il Piano energetico ambientale (Peap – deliberazione della Giunta 952 del 2021). Tra le azioni più significative previste dal Peap ha ricordato quelle sul fronte della mobilità, dell’edilizia e del potenziamento delle fonti da energia rinnovabile. In questo quadro di riferimento, ha affermato, l’amministrazione provinciale ha accompagnato e sta accompagnando gli indirizzi della pianificazione provinciale anche con incentivi mirati, tra i quali si ricordano, ad esempio e da ultimo, la messa a disposizione di 4,7 milioni di euro per la sostituzione delle vecchie e molto inquinanti stufe domestiche con apparecchi moderni anche ambientalmente molto performanti. I dati ed i trend di concentrazione dei vari inquinanti presenti in Trentino stanno a dimostrare che le azioni messe in campo negli anni hanno dato e stanno dando risultati molto concreti, con valori di concentrazione per tutti gli inquinanti monitorati ormai da tempo ben al di sotto di tutti limiti fissati dalla normativa sino ad ora di riferimento, ha concluso.
La replica: Il consigliere Malfer ha ricordato che è importante portare in Aula un tema così vasto e dalla portata così grande. Importante fare il punto della situazione, anche a fronte delle note riportate a mezzo stampa, per ribadire che l’attenzione non deve essere mai abbassata, anche in termini di prevenzione oltre alle scelte tecniche messe in campo dalla Pat.
Lucia Maestri (Pd)
Quali strumenti contro i dazi americani?
La consigliera del Pd ha chiesto alla Giunta quali strumenti tecnici stia predisponendo per mettere al riparo l’economia trentina dai dazi e dalle politiche protezionistiche che il presidente Trump ha annunciato.
La risposta: Dopo aver ricordato gli effetti che la politica americana dei dazi può generare sull’economia trentina, l’assessore Mario Tonina ha ricordato cosa sta cercando di fare la Provincia in questa situazione di incertezza. Ha ricordato che l’imposizione di dazi ha innescato una serie di sfide anche per il Trentino, per cui il mercato americano è il secondo mercato per esportazioni dal territorio, secondo solo a quello tedesco. Attraverso il Piano per l’internazionalizzazione, ha affermato l’assessore, si sta cercando di aiutare le imprese nella diversificazione dei mercati, nella ricerca di nuovi sbocchi commerciali per ridurre la dipendenza dal mercato americano. In tale direzione vanno anche gli aiuti all’economia per l’internazionalizzazione a supporto di fiere, missioni internazionali, consulenze per l’export, assicurazione ai crediti commerciali, nonché l’impegno di Trentino Sviluppo nell’offrire servizi e finanza alle imprese che vogliono espandersi sui mercati internazionali.
Attraverso gli investimenti promossi dalla lp 6 del 2023, nonché attraverso il finanziamento della ricerca pubblica nei settori emergenti, si sta puntando all’innovazione e alla ricerca e sviluppo per migliorare la qualità dei prodotti e renderli più competitivi, esplorando anche nuove nicchie di sviluppo legate all’intelligenza artificiale e alle attività di ricerca di Fbk e Unitn. Ancora, ha dichiarato, si sta incentivando la cooperazione territoriale per creare sinergie tra imprese, istituzioni e territorio e così affrontare le sfide comuni. È fondamentale, ha ricordato l’assessore, monitorare l’evoluzione del contesto internazionale e adottare politiche adeguate per mitigare i rischi e cogliere le opportunità. L’impatto dei dazi americani sull’economia trentina, una volta che la stessa si sarà effettivamente concretizzata, rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per rafforzare la resilienza del sistema economico locale, diversificare i mercati e investire in innovazione e qualità. In questo senso si sta monitorando l’evoluzione geopolitica e si stanno adeguando gli strumenti, forti di una lp di incentivazione dell’economia (la 6 del 2023) flessibile e velocemente adeguabile all’evolversi del contesto economico, ha concluso.
La replica: La consigliera Maestri ha ringraziato per la risposta e detto che certamente nella risposta c’è un blocco di iniziative studiate a prescindere dall’introduzione dei dazi, di strategia di governo. Ha detto di credere che quel tipo di strategie vadano aggiornate quando la questione dei dazi arriverà concreta sulla pelle del Trentino: non si sa quando e come, ma è necessario che la questione venga monitorata anche perché le aziende chiedono un surplus di sforzo rispetto a una crisi imprevista. Si prende dunque atto della risposta articolata che poteva fotografare solo lo status quo, ha concluso, ripromettendosi di presentare una analoga interrogazione tra qualche mese per capire che azioni straordinarie la Giunta sarà in grado di mettere in atto per far fronte alla questione dazi.
Roberto Paccher (Lega)
Snellire le procedure per la scelta dei pediatri e dei medici
Il consigliere leghista ha chiesto all’assessore alla sanità se ci sia la possibilità di snellire le procedure per la procedura di scelta e di cambio del pediatra e del medico di base. Oggi i pazienti devono recarsi di persona all’ufficio anagrafe e si segnalano difficoltà e tempi lunghi per avere gli appuntamenti.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha affermato che, sentita l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, si comunica la disponibilità della medesima a verificare gli spazi di miglioramento per ottimizzare il servizio, compreso il servizio di sportello. Ha detto che le operazioni di cambio del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta in Provincia autonoma di Trento sono da anni effettuabili oltre che allo sportello anagrafe sanitaria del territorio di appartenenza, previo appuntamento con tempo di attesa medio contenuto, anche e soprattutto con strumenti telematici assicurati con le funzioni del sistema Trec+. Le procedure sono apprezzate dalla popolazione residente in ragione della possibilità di effettuare le operazioni con la massima autonomia ed in qualsiasi momento ed in maniera semplificata.
A livello aziendale in un anno vengono effettuate più di 40.000 operazioni anagrafiche attraverso Trec+ e, nel particolare caso di pensionamento del precedente medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, la procedura telematica in “self service” da parte dell’utente risulta essere quella prevalente. Vi sono comunque alcuni servizi che attualmente sono gestiti solo tramite sportello, in quanto devono essere verificate condizioni e raccolte specifiche dichiarazioni, ad esempio la prima iscrizione di neonato o adulto, la registrazione esenzione ticket per patologia e particolari casi di scelte in deroga al massimale dei medici o per medico fuori ambito. L’impegno quotidiano dei distretti sanitari è peraltro quello di garantire con appuntamenti rapidi le esigenze urgenti e di ridurre il più possibile, in ragione anche della limitatezza delle risorse di personale disponibili, i tempi per gli appuntamenti e nel contempo di semplificare ed agevolare le operazioni di tipo “self service”, in quanto utili sia all’amministrazione che alla popolazione.
La replica: Il consigliere Paccher ha ricordato che la richiesta nasceva dall’esperienza di cittadini con difficoltà a usare la Trec o i sistemi telematici, come da quella di chi deve prendere un appuntamento nel caso di scelta del pediatra o del cambio medico, pratica che comporta di dover prendere un appuntamento allo sportello. Evidente è che la presenza allo sportello anche per qualche giorno in settimana senza dover prendere appuntamento può rappresentare un servizio che potrebbe essere gradito ai cittadini, fa piacere la sentire la disponibilità a valutare a estendere il servizio per gli sportelli territoriali, ha concluso.
Paolo Zanella (Pd)
Perché le attese per i prelievi continuano?
Il consigliere del Pd ha chiesto all’assessore alla sanità il numero di prestazioni effettuate da novembre a gennaio e le ragioni dei persistenti tempi di attesa per ottenere gli appuntamenti per i prelievi del sangue.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha riepilogato il numero delle accettazioni accolte nei vari punti prelievo: a Pergine: 5.099 a novembre, 4.452 a dicembre e 4.669 a gennaio 2025; a Rovereto: 9.793 a novembre, 8.372 a dicembre e 9.000 a gennaio 2025; a Trento: 17.969 a novembre, 16.889 a dicembre e 17.259 a gennaio 2025. Come si evince dai dati, ha detto l’assessore, si è registrato un rallentamento a partire da fine dicembre a seguito dell’introduzione del nuovo nomenclatore delle prestazioni sanitarie che ha comportato tempi di accettazione più lunghi per ricodifiche e aggiustamenti informatici. Già a partire dal mese di gennaio, vi è stato un aumento dei prelievi effettuati nel territorio provinciale, tornati via via, a regime, da inizio febbraio. Attualmente i tempi di attesa a Trento e Rovereto sono di un giorno, a Pergine di circa 10 giorni. Si evidenzia che i prelievi con codice urgente sono stati sempre garantiti, ha concluso.
La replica: Il consigliere Paolo Zanella ha sottolineato come la situazione sollevata dall’interrogazione si sia risolta ieri dopo un mese e mezzo che il sistema non funzionava. Si è visto, ha dichiarato, che il rallentamento c’è stato e all’utenza non è stato comunicato nulla sulle ragioni di ciò. Il tema, ha proseguito, riguarda anche le visite specialistiche che da gennaio non si riuscivano a prenotare online. Zanella ha parlato di un tema politico oggettivo, quello delle risorse e della carenza di personale: se ci si aggiungono le incapacità e le difficoltà organizzative si chiede di presidiare meglio chi deve governare questi processi, ha detto rivolto all’assessore.
Luca Guglielmi (Lista Fassa)
Anche in Fassa e in val di Cembra incontri per l’ospedale
Il consigliere della Lista Fassa ha chiesto alla Giunta se intenda organizzare altri incontri con i cittadini per ascoltare le loro idee sul nuovo ospedale di Fiemme anche in valle di Fassa e Cembra.
La risposta: L’assessore Mattia Gottardi ha risposto che la Provincia, in collaborazione con la Comunità territoriale della valle di Fiemme, ha organizzato un processo partecipativo per la definizione di criteri idonei e funzionali alla localizzazione dell’ospedale delle valli di Fiemme, Fassa e Cembra come previsto dal combinato disposto dagli articoli 19 e 32 della lp 15 del 2015. Ha ricordato che l’iter di localizzazione prevede l’adozione di massima da parte della Giunta provinciale e la localizzazione definitiva da parte della Comunità territoriale della valle di Fiemme e che l’articolo 32 della lp 15 del 2015 prevede obbligatoriamente che ai fini dell’adozione del piano territoriale di Comunità sia fatto un processo partecipativo. Tenuto conto del quadro normativo e delle indicazioni contenute nella deliberazione della Giunta provinciale 1559 del 2023 si è proceduto alla progettazione e organizzazione del processo partecipativo, ha detto.
Processo partecipativo che è stato articolato in due fasi, la prima con il coinvolgimento di stakeholder individuati dalla Comunità territoriale della valle di Fiemme, soggetto competente per l’adozione del Ptc. I portatori d’interesse sono stati indicati nella maggior parte da associazioni di categoria di livello provinciale, ma non sono mancate realtà proprie delle singole valli, ha riportato. Nella seconda parte del processo partecipativo, ha previsto, saranno organizzate tre assemblee pubbliche: a Cavalese il 10 febbraio, l’11 febbraio a Predazzo e il 13 febbraio a Tesero. Alle assemblee sono stati invitati tutti i cittadini con più di 16 anni delle valli dell’Avisio senza distinzione. In particolare l’assemblea di Predazzo è stata pensata anche in funzione alla vicinanza alla valle di Fassa, ha detto l’assessore che ha ricordato inoltre che nel sito della Provincia è aperta una pagina web dedicata al processo partecipativo in cui sono postate informazioni, dati, documenti e report. Inoltre entro il 28 febbraio tutti i cittadini possono proporre le loro osservazioni in merito alla localizzazione dell’ospedale in valle di Fiemme. Infine l’assessore ha fatto presente che il 28 gennaio è stato promosso un incontro con gli amministratori delle amministrazioni che hanno sede nelle valli dell’Avisio e che nel corso dell’incontro è stato condiviso il piano per la partecipazione e sono state condivise le azioni predisposte per comunicare al meglio gli eventi in programma.
La replica: Nonostante la relazione dettagliata, ha detto Guglielmi, va sottolineato che proprio anche negli spot e nelle pubblicità poste in essere per i tre incontri si parla di ospedale di Fiemme, Fassa e Cembra, e l’incontro si sarebbe potuto fare a Predazzo ma anche a Moena. Non ci vorrebbe molto ad ampliare la questione a livello di ascolto al di là del dettato normativo, ha aggiunto. Quasi il 50% degli accessi all’ospedale di Cavalese sono dei fassani e dei turisti della val di Fassa, ha ricordato, senza nulla togliere a Fiemme e Cembra. L’interrogazione, ha sottolineato Guglielmi, nasce da diverse sollecitazioni dalla val di Fassa: si è fatto 30, si poteva e si può ancora fare 31. Ha stimolato quindi gli assessori Gottardi e Tonina ad ampliare gli incontri: il tempo c’è per audire anche le altre parti per un ospedale che non è solo di Fiemme, ma che servirà una comunità più ampia e variegata anche dal punto di vista delle necessità.
Michela Calzà (Pd)
Cosa si è fatto per il corso Enaip per posatori?
La consigliera del Pd ha chiesto al governo provinciale cosa è stato fatto in questi mesi per attivare all’Enaip il corso di operatore delle lavorazioni e posa dei materiali lapidei.
La risposta: L’assessora Francesca Gerosa ha confermato che a seguito sono state avviate nel maggio scorso le interlocuzioni ed è stata contattata l’associazione categoria porfido per comprendere l’interesse reale all’ampliamento di questo percorso. Rispetto alla realizzazione del percorso non sono pervenute ad oggi dalle associazioni e da Enaip richieste e sollecitazioni: restiamo in attesa di un eventuale contatto per attivarci.
La replica: Una materia prima che rappresenta il Trentino in oltre quaranta paesi del mondo meriterebbe molta attenzione, ha ribadito la consigliera Clazà che si è detta sorpresa del fatto che la responsabilità di attivazione o meno di un percorso sia lasciata agli artigiani ed all’Enaip che dovrebbero essere i beneficiari di un corso con questi contenuti.
Francesca Parolari (Pd)
Code per un posto in Rsa, la Giunta cosa intende fare?
La consigliera del Pd ha chiesto alla Giunta se non ritenga opportuno, a fronte della incresciosa situazione che si è venuta a creare (le code notturne dei parenti per un posto per il sollievo estivo nelle Rsa) intervenire d’urgenza stabilendo una graduatoria in base alla gravità dell’anziano e ai bisogni delle famiglie.
La risposta: La modalità di accesso al posto di sollievo in RSA deve essere funzionale ed equa, ha premesso l’assessore Mario Tonina e la problematica è da tempo all’attenzione dell’assessorato, con APSS impegnata ad elaborare entro maggio 2025 una procedura specifica per la gestione dei posti di sollievo. In quest’ultimo anno l’impegno e l’investimento in questo settore è stato importante nella direzione del potenziamento dell’offerta di posti letto RSA, del rafforzamento dei parametri di personale, dell’aumento dei posti nei centri diurni e con l’introduzione di una nuova tipologia di residenzialità a minor fabbisogno assistenziale per rispondere al bisogno di un target di anziani fragili, oggi scoperto. A breve partirà un tavolo che ha l’obiettivo di approfondire le potenzialità delle RSA come risorsa aperta al territorio in collaborazione con Spazio Argento affinché queste strutture residenziali diventino anche un riferimento importante per le famiglie che assistono il proprio caro al domicilio, attingendo ad esperienze virtuose già presenti sul territorio. La settimana scorsa sono iniziati i lavori del sottocomitato “Welfare anziani”, che ha il mandato di avviare un percorso di approfondimento del quadro dei bisogni e dell’offerta di servizi e di definire possibili linee di intervento e di innovazione e qualificare le misure per favorire la permanenza della persona anziana presso il proprio domicilio, anche sostenendo le funzioni di cura familiare e favorendo lo sviluppo di interventi territoriali integrati.
La replica: Parolari ha auspicato che non si debba più assistere a fatti come quelli dei giorni scorsi: c’è bisogno di una procedura chiara e trasparente nella valutazione delle domande nell’assegnazione dei posti.
Walter Kaswalder (Patt)
Asfalto rovinato sulla Valsugana, la Pat interviene?
Il consigliere del Patt, segnalando problemi al manto stradale della statale della Valsugana tra Tezze e il confine con il Veneto, ha chiesto alla Giunta se intenda intervenire per garantire la sicurezza degli automobilisti.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha informato che al momento è in corso la procedura di gara per l’affidamento di un appalto relativo alla manutenzione straordinaria della pavimentazione bituminosa della S.S. 47 nella tratta compresa tra Borgo Valsugana ed il confine con la Regione Veneto, all’interno del quale sono previsti alcuni interventi per il risanamento del manto bituminoso di alcune tratte nel comune di Grigno. L’esecuzione dei lavori è prevista nel corso della primavera prossima.
L’assessore ha inoltre segnalato che è in corso la progettazione dei lavori per il completamento del rinnovo dei giunti e dell’impermeabilizzazione del viadotto Martincelli lungo la medesima SS 47 e nell’ambito di tali interventi è previsto il rifacimento della pavimentazione bituminosa, con esecuzione dei lavori in programma nel corso del 2026. Ulteriori interventi per il rinnovo della pavimentazione lungo la SS 47 tra Tezze e Grigno, potranno essere programmati nel secondo semestre del 2025.
La replica: Risposta pienamente soddisfacente, Kaswalder ha ringraziato.
Mariachiara Franzoia (Pd)
Nuovi bus elettrici avanzati ma hanno già problemi
La consigliera del Pd ha chiesto alla Giunta i motivi dei problemi (il segnale del numero del mezzo rotto e sostituito da un cartello di carta; fuori uso anche il sistema di controllo del biglietto) che gli utenti hanno riscontrato a bordo dei nuovissimi bus elettrici, dotati delle più moderne tecnologie, che coprono Trento – Lavis – Zambana.
La risposta: L’assessore Mattia Gottardi ha informato che i nuovi autobus elettrici, recentemente acquistati da Trentino Trasporti spa, sono mezzi dotati di un elevato livello di tecnologia a bordo che allo stato attuale presenta delle difficoltà di interconnessione con i vetusti sistemi di segnalazione e controllo in corso di aggiornamento mediante l’affidamento di un nuovo appalto di fornitura. Poiché a breve sarà assegnata la gara per l’installazione dei nuovi software di controllo reperibilità dei pezzi di ricambio, nel frattempo la società è costretta ad interventi provvisori per mantenere attivi i vecchi sistemi di segnalazione e controllo che saranno destinati alla dismissione. Per tale motivo, in alcune occasioni e con particolare riferimento ai mezzi nuovi dotati di tecnologia più avanzata, si possono presentare delle problematiche di carattere tecnico come quelle segnalate, relative alla scomparsa del numero identificativo o al fuori servizio del dispositivo di controllo e lettura del biglietto o della tessera.
La replica: Franzoia ha chiesto di sollecitare e vigilare perché il servizio è importantissimo.
Chiara Maule (Campobase)
L’economia frena. La Giunta pensa ad un piano?
La consigliera di Campobase ha chiesto alla Giunta se, a fronte dei dati non brillanti dell’economia trentina (crescita allo 0,5% del Pil; cassa integrazione su di 1,33% punti) non intenda mettere in campo un piano di sviluppo del comparto produttivo, in particolare di quello manifatturiero.
La risposta: L’assessore Mario Tonina che ha risposto in luogo dell’assessore competente Achille Spinelli, ha premesso fornendo il quadro economico d’insieme: l’economia nazionale e di riflesso quella trentina stanno sentendo gli effetti di un contesto geopolitico estremamente incerto: una pluralità di conflitti bellici in corso, un nuovo corso della politica statunitense che imporrà pesanti dazi agli scambi internazionali verso gli Stati Uniti, un’Europa con numerosi Paesi in un contesto di instabilità politica, tassi di interesse ancora alti che frenano gli investimenti, una transizione energetica avviata in modo pesante e ora in fase di rallentamento che ha messo in ginocchio il settore dell’automotive europeo.
Tutto questo dopo un biennio produttivo “drogato” dal post Covid, in cui le aziende hanno cambiato i propri asset, hanno creato magazzini, in cui gli scambi internazionali erano limitati e quindi si sono registrati livelli di produzione nettamente superiori rispetto alla media dell’ultimo decennio. Non stupisce quindi il rallentamento nell’economia e la riduzione degli ordini che spinge le aziende ad attivare la cassa integrazione. Chiaro che il contesto geopolitico sta generando preoccupazioni. Come stiamo intervenendo? Il faro è quello della produttività, accompagnato dall’attenzione alla sostenibilità. Stiamo attivando le leve che possono consentire alle nostre aziende di rimanere distintive e competitive sul mercato interno e anche su quello internazionale. Dobbiamo spingere sull’innovazione e quindi su ricerca e sviluppo e sulle energie rinnovabili. In questa direzione vanno anche gli investimenti nel Polo di Scienze della Vita e nel Polo dell’Idrogeno.
L’altro tema è la diversificazione dei mercati. Con il piano dell’internazionalizzazione si vogliono portare avanti azioni di sistema per creare condizioni di contesto più favorevoli in mercati non semplici. Infine non va dimenticato lo sforzo sulla finanza: si sta creando un sistema sinergico tra Confidi, Trentino Sviluppo e sistema bancario locale. A breve verrà approvato un nuovo protocollo banche per sostenere i processi di aggregazione aziendale e passaggio generazionale, nonché gli investimenti per la transizione energetica. Questo è il piano di interventi che si stanno portando avanti, ha concluso Tonina, e che era stato già illustrato in commissione durante la manovra di bilancio. Vi saranno poi misure “sartoriali”, ha aggiunto, per bisogni particolari di aziende di più grandi dimensioni che vorranno intervenire con riconversioni produttive.
La replica: La consigliera Maule ha sottolineato l’attualità del tema sul quale però, ha osservato, pare che la Giunta non si voglia mettere in discussione.
Christian Girardi (FdI)
Si farà uno studio per mettere in sicurezza la strada del Maset?
Il consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto al governo provinciale se intenda produrre uno studio di fattibilità per mettere in sicurezza il versante che sovrasta la ex strada provinciale “del Maset” nei pressi della Rocchetta.
La risposta: L’assessore Mario Tonina (intervenendo a nome dell’assessore Spinelli), ha informato che è già stato commissionato dalla PAT nel 2002 uno studio volto alla valutazione della pericolosità della ex SP29 e delle opere necessarie alla sua messa in sicurezza. Lo studio individuava le tratte in corrispondenza delle quali risultava indispensabile la realizzazione di strutture di protezione come valli-tomo e le tratte dove appariva opportuna la realizzazione di gallerie artificiali. L’imponenza delle opere necessarie, sia dal punto di vista del loro impatto paesaggistico ed ambientale che dal punto di vista economico, avevano sconsigliato di proseguire nella valutazione di tale tracciato come possibile alternativa al transito sulla SS 43 della Val di Non. Ad oggi non vi sono elementi di novità, ma sarà cura delle strutture provinciali riprendere e aggiornare lo studio anche al fine di attualizzare la previsione di spesa, in considerazione dell’aumento significativo dei costi delle opere negli anni trascorsi, per effettuare una nuova valutazione in merito alla finanziabilità degli interventi nelle prossime manovre di bilancio, anche con riferimento ad un eventuale collegamento ciclabile tra la Rotaliana e la bassa Valle di Non.
La replica: Il consigliere si è detto parzialmente soddisfatto. Comprensibile che le cose siano cambiate, ha detto: ci aspettiamo che venga realizzato lo studio citato, che solleciteremo e sul quale vigileremo. Qualora non si realizzasse, ha concluso, presenteremo un dispositivo di mozione apposito.
Daniele Biada (FdI)
Corsia preferenziale per i malati gravi per le visite legali
Il consigliere di Fratelli d’Italia ha chiesto alla Giunta se sia possibile creare una corsia preferenziale per i cittadini – perlomeno per quelli affetti da gravi patologie o anziani che hanno bisogno di assistenza giornaliera – che fanno richiesta di visite legali per la concessione dello stato di invalidità.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha informato che nel corso del 2025 saranno individuate le modalità di attuazione di quanto previsto dal decreto legislativo 62/2024, recante “definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”.
Il decreto, prevede una rivisitazione delle modalità e dei tempi della valutazione di base. Con decreto, previsto entro novembre 2025, saranno definiti, tra l’altro, le situazioni per le quali è prevista l’analisi solo documentale, le situazioni per le quali è riconosciuta la non autosufficienza, le tabelle che portano a individuare le percentuali di riduzione del funzionamento e le situazioni in cui i certificati non hanno durata illimitata nel tempo. L’attuazione delle disposizioni di cui al citato decreto consentiranno di lavorare in maniera organica sull’impianto normativo della valutazione della disabilità e dell’invalidità civile.
La replica: Il consigliere Biada si è detto soddisfatto, più che per la parte economica, sopratutto per la parte morale di assistenza ai famigliari. L’auspicio è che il provvedimento sia approvato a breve.
Maria Bosin (Patt)
A che punto siamo con il fondo per il paesaggio?
La consigliera del Patt ha chiesto di sapere quali risorse la Pat pensa di mettere in campo per ottemperare agli impegni contenuti nell’odg approvato all’unanimità dal Consiglio e che prevede un fondo permanente per la riqualificazione del paesaggio e degli insediamenti storici. Infine Maria Bosin ha chiesto i tempi dell’emanazione dei prossimi bandi e se sarà prevista la possibilità di finanziare progetti già avviati nella precedente finestra di presentazione delle domande.
La risposta: Dopo un approfondimento tecnico e giuridico sul fondo, l’assessore Mattia Gottardi ha chiarito che il percorso si è avviato nel corso del 2024 e con deliberazione della Giunta provinciale sono stati sospesi, a partire dal 1 gennaio 2025, i termini per la raccolta delle domande di sussidio. Al fine di procedere complessivamente sulla misura, ha aggiunto, risulta opportuno un approfondimento tecnico e giuridico che tenga conto, anche dei cosiddetti “aiuti di stato”, oltre che di tutte le discipline più operative direttamente collegate all’intervento di ripristino, Le risorse disponibili sul fondo per la riqualificazione del paesaggio di iniziative effettuate da soggetti privati e collegate a politiche di incentivazione di sistemazione del territorio per il 2025 sono complessivamente di un milione e mezzo di euro; la politica che sarà avviata potrà tener conto, oltre che della tipologia e delle condizioni, anche della tempistica nella realizzazione degli interventi.
La replica: La consigliera Bosin si è dichiarata soddisfatta sia per la relazione che per l’entità delle risorse.
Filippo Degasperi (Onda)
Trento nord, quanti sono i pozzi per controllare gli inquinanti?
Il consigliere di Onda ha chiesto alla Giunta quanti sono i pozzi di estrazione sull’area inquinata di Trento Nord, chi ha gestito il processo di depurazione con quali costi, volumetrie e destinazioni finali. E infine se non si ritenga di adottare un sistema di misurazione continua degli inquinanti.
La risposta: L’assessora Giulia Zanotelli ha chiarito che la barriera preleva l’acqua da un pozzo a sud, gestita in diversi momenti dai proprietari del sito e da Adec, poi di nuovo dai proprietari. I volumi di acqua estratta ammontano a 3 litri al secondo moltiplicati per 24 anni di funzionamento, con destinazione il rio Lavisotto. L’amministrazione non è in possesso dei costi di gestione dell’impianto dei proprietari, ma quando la gestione era di Adec, il costo ammontava a 70/80.000 euro all’anno. Non si ravvede la necessità di adottare misurazione continua degli inquinanti.
La replica: Degasperi si è dichiarato non soddisfatto della risposta nel merito, anche perché, ha detto, ora scopriamo che c’è un unico pozzo attivo, si pensava almeno tre. Non è nemmeno rassicurante, ha aggiunto, sapere che non si senta l’esigenza di conoscere i costi sostenuti dai privati per l’impianto, dal momento che sono loro a gestirlo.
Stefania Segnana (Lega)
Quali tempi per l’ampliamento della Banca del sangue?
La consigliera della Lega ha chiesto all’assessore alla sanità quali sono i tempi per realizzare i lavori di ampliamento della sede della Banca del sangue di via Malta a Trento.
La risposta: L’assessore Mario Tonina ha ricordato che la progettazione dell’ampliamento della Banca del Sangue di Via Malta è stata avviata tempestivamente e si trova attualmente nella fase conclusiva, con la chiusura del progetto esecutivo. Nel corso del mese di febbraio verranno effettuate le verifiche e la validazione del progetto, come previsto dal Codice dei Contratti Pubblici. Successivamente, si procederà con l’iter di affidamento dei lavori, il cui avvio è previsto tra la metà e la fine di aprile. Il processo ha richiesto una serie di passaggi complessi, tra cui la ricollocazione di alcune funzioni preesistenti per liberare gli spazi necessari per l’ampliamento, l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni in materia di sicurezza e un approfondito monitoraggio delle condizioni ambientali nei locali interessati alla raccolta e lavorazione del sangue.
I lavori saranno svolti in tre fasi successive per garantire la continuità dell’attività di donazione e avranno una durata complessiva di circa quattro mesi. Inoltre è importante evidenziare che alcuni locali aggiuntivi, già resi disponibili a seguito degli interventi preliminari, sono attualmente in uso dalla struttura stessa.
Francesco Valduga (Campobase)
Sul bando A22 la Giunta faccia chiarezza
Il consigliere di Campobase – ripercorrendo la recente vicenda del bando per la concessione dell’A22 (incertezza sulla prelazione, ricorsi, dubbi sollevati sulla tenuta legale della finanza di progetto), ha chiesto alla Giunta quale sia la verità sulle azioni che si stanno portando avanti per assicurare la concessione a Autobrennero spa.
La risposta: L’assessore Tonina (intervenuto a nome di Spinelli) ha premesso che la fase amministrativa di una procedura di gara determina la necessità di porre estrema cautela all’interno di un dibattito pubblico. Tuttavia, ferma restando tale necessità, appare opportuno rammentare che l’azione politica dei soci pubblici è stata rivolta- come più volte illustrato in questa sede – a svolgere le proprie funzioni istituzionali nelle sede opportuni e nei momenti legittimi: in primo luogo, ha contribuito alla emanazione della normativa nel 2021 che oggi rappresenta la fonte di rango primario secondo cui il bando è stato potuto pubblicare; in secondo luogo, ha fornito precise linee di indirizzo alla società in ordine al progetto da presentare al ministero concedente, ed in particolare sugli investimenti territoriali ivi contemplati. Sotto quest’ultimo profilo, infatti, attraverso il progetto presentato, in virtù delle linee politiche impartite dai soci pubblici, si è riusciti a presentare al ministero dei Trasporti un impegnativo piano economico e finanziario, incentrato sugli interessi collettivi e territoriali, nonché sugli investimenti pubblici cui trarranno diretto beneficio i nostri territori.
Tali investimenti sono una diretta conseguenza dell’azione politica svolta nel momento in cui si è deciso di perseguire la strada giuridica della finanza di progetto: senza la finanza di progetto, e il relativo decreto di fattibilità effettuato dal concedente, questi progetti non avrebbero avuto riconoscimento. In definitiva, la politica ha svolto la sua funzione di gestione e salvaguardia degli interessi collettivi nelle fasi in cui l’ordinamento consente il suo operato. Ora, in questa fase amministrativa di procedura competitiva, le azioni possono continuare ad essere dirette a salvaguardare gli interessi territoriali e tutelare gli interessi della società promotrice, che coincidono con quelli di continuare con la procedura in essere unitamente alle garanzie previste ancora oggi dall’ordinamento nazionale.
La replica: Il consigliere Valduga ha ammesso che il dibattito avrebbe avuto più senso in presenza del Presidente Fugatti. La politica ha fatto il suo corso, ha aggiunto, anche se non ha esercitato fino in fondo le sue prerogative, perché il percorso in house poteva essere a suo avviso percorribile. Non sono soddisfatto rispetto alle garanzie che si sono nel tempo costruite, ha detto, che si chiudono dietro ad una generica necessità di riservatezza, con il susseguirsi di informazioni e smentite. Pare comunque di capire che ricorsi non ce ne saranno, vedremo e terremo alta l’attenzione, ha concluso.
Roberto Stanchina (Campobase)
Ritardi al Catasto. La Giunta cosa intende fare?
Il consigliere di Campobase ha chiesto al governo provinciale cosa intenda fare per evitare i ritardi (segnalati da cittadini e imprenditori) nell’espletamento delle pratiche dell’Ufficio del catasto. E se non ritenga di potenziare gli organici, anche con assunzioni a tempo determinato, per fare fronte all’emergenza.
La risposta: L’assessore Mattia Gottardi ha riferito che la Giunta provinciale è perfettamente consapevole delle problematiche segnalate, che derivano da una serie di fattori contingenti, tra cui il pensionamento del direttore dell’ufficio, l’elevato numero di pratiche presentate nel corso dell’anno 2024, e la carenza di personale. Questi fattori, uniti a eventi esogeni alla Provincia, hanno contribuito al rallentamento delle operazioni e alla difficoltà di rispettare i tempi stabiliti dalla normativa, in particolare per quanto riguarda l’aggiornamento planimetrico. L’aumento delle pratiche, legato in particolare al superbonus e all’obbligo di conformità catastale, ha determinato un carico di lavoro senza precedenti nell’ultimo mese del 2024. In questo contesto, seppur l’assunzione di nuovo personale rappresenti una delle opzioni, va sottolineato che potrebbe non essere la risposta. La Giunta, ha proseguito Gottardi, è già impegnata in un progetto di informatizzazione progressiva del sistema catastale trentino, come soluzione a lungo termine, che sta cercando di affrontare la situazione in modo strutturato, con l’obiettivo di semplificare i processi e migliorare i tempi di evasione delle pratiche. Per quanto riguarda l’introduzione di un nuovo accatastamento per gli edifici che hanno usufruito del Bonus 110%, si sta monitorando attentamente la situazione e i possibili impatti che tale normativa potrà avere sull’Ufficio Catasto.
La replica: Il consigliere Stanchina si è detto parzialmente soddisfatto perché seppure si stiano cercando soluzioni a lungo termine, la situazione è urgente e va presa in mano dando soluzioni in tempi rapidi e nel breve termine. Attenzione, ha detto, alla ricerca di soluzioni informatiche perché l’accumulo di lavoro potrebbe diventare un problema.
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