I guai giudiziari per Gianni Alemanno potrebbero proseguire. Dopo la decisione dei giudici di lasciarlo in carcere per aver violato le prescrizioni imposte per scontare la pena agli arresti domiciliari, un altro passo falso potrebbe costare caro all’ex sindaco di Roma ed ex ministro che deve scontare una condanna definitiva a 1 anno e 10 mesi di reclusione per traffico di influenze illecite nell’ambito dell’inchiesta “Mondo di Mezzo”. Alemanno si trova a Rebibbia ma un messaggio è stato postato su Facebook – come riporta la Repubblica – rivolto in maniera agli inquirenti, che hanno chiesto il suo arresti, e ai giudici che avevano revocato gli arresti domiciliari: “Non mi avete fatto niente”.
L’ex primo cittadino della capitale, ripetendo il ritornello preso in prestito dalla canzone di Ermal Meta e Fabrizio Moro, vincitrice a Sanremo 2018, aggiunge: “Recluso o in libertà, a testa alta”. Il messaggio inizialmente postato il 5 febbraio, è stato modificato il 7 febbraio, probabilmente per evitare possibili ripercussioni giudiziarie: la formula in prima persona è stata sostituita dalla terza, passando da “Non mi avete fatto niente” a “Non gli avete fatto niente”. Tale modifica risulta consultabile nella cronologia del post, che ha raccolto circa 2300 “mi piace”. Tra i like c’è anche quello di Salvatore Buzzi, ex responsabile della cooperativa 29 giugno, condannato in via definitiva per lo stesso processo e la Repubblica segnala anche quello di un sedicente Massimo Carminati.
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