L’installazione di schermature solari, come tende da sole, pergole bioclimatiche, avvolgibili o persiane, può beneficiare di due importanti incentivi fiscali: l’ecobonus e il bonus ristrutturazione. Entrambi consentono di ottenere significativi risparmi, ma presentano caratteristiche, limiti e requisiti differenti. Per scegliere l’agevolazione più adatta alle proprie esigenze, è essenziale conoscere non solo le finalità di ciascuno strumento, ma anche le normative di riferimento e le condizioni di applicazione.
Introduzione alle schermature solari e alle agevolazioni fiscali
Le schermature solari rappresentano una soluzione efficace per controllare l’ingresso della luce e del calore negli edifici, migliorando sia il comfort abitativo che l’efficienza energetica. Questo tipo di intervento è incentivato dallo Stato tramite due principali agevolazioni fiscali:
- Ecobonus, finalizzato all’efficientamento energetico e regolamentato dall’art. 14 del Decreto Legge n. 63/2013,
- Bonus ristrutturazione, previsto dall’art. 16-bis del TUIR, che incentiva il recupero del patrimonio edilizio.
Entrambe le agevolazioni consentono di applicare l’aliquota IVA agevolata al 10%, ma differiscono per limiti di spesa, requisiti tecnici e documentazione necessaria. Vediamo nel dettaglio come funzionano.
Ecobonus: incentivi per l’efficienza energetica
L’ecobonus è uno strumento progettato per incentivare interventi che migliorano l’efficienza energetica degli edifici. Nel caso specifico delle schermature solari, questa agevolazione si applica a sistemi oscuranti come tende da sole, veneziane, pergole bioclimatiche o chiusure tecniche mobili, a condizione che rispettino determinati requisiti tecnici.
Normativa di riferimento
Secondo quanto stabilito dall’art. 14 del D.L. n. 63/2013, e successivamente chiarito dalla circolare n. 17/E del 2023 dell’Agenzia delle Entrate, le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di schermature solari possono beneficiare della detrazione fiscale del 50%, fino a un massimo di 60.000 euro per unità immobiliare.
Gli interventi devono riguardare elementi con marcatura CE, come indicato nell’allegato M del D.Lgs. n. 311/2006, e devono contribuire al miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.
Documentazione necessaria
Per accedere all’ecobonus è essenziale produrre una serie di documenti, tra cui:
- La certificazione energetica che attesti il risparmio energetico ottenuto grazie all’intervento;
- La scheda informativa dell’intervento da trasmettere all’ENEA entro 90 giorni dalla fine dei lavori;
- Fatture e ricevute di pagamento effettuate tramite bonifico parlante.
Esempio pratico
Immaginiamo di voler installare tende da sole su un appartamento esposto a sud per ridurre il calore estivo e abbassare i costi di climatizzazione. Se le tende hanno marcatura CE e rispettano i requisiti tecnici richiesti, possiamo accedere all’ecobonus. Supponendo una spesa totale di 10.000 euro, la detrazione sarà pari al 50%, ovvero 5.000 euro, suddivisi in dieci rate annuali da 500 euro ciascuna.
Bonus ristrutturazione: incentivi per il recupero edilizio
Il bonus ristrutturazione, invece, è pensato per incentivare interventi di recupero e miglioramento funzionale degli edifici, inclusi quelli che comportano un risparmio energetico, anche se non strettamente legati all’efficienza energetica.
Normativa di riferimento
La detrazione è regolamentata dall’art. 16-bis del TUIR, che include tra gli interventi agevolabili quelli che consentono un risparmio energetico, come l’installazione di schermature solari. A differenza dell’ecobonus, non è necessario dimostrare il risparmio energetico ottenuto, salvo nei casi in cui l’intervento riguardi impianti basati su fonti rinnovabili.
L’importo massimo detraibile è pari al 50% delle spese sostenute, con un limite complessivo di 96.000 euro per unità immobiliare.
Documentazione necessaria
Per accedere al bonus ristrutturazione, è necessario conservare:
- Le fatture relative alle spese sostenute,
- Le ricevute di pagamento effettuate tramite bonifico parlante,
- La dichiarazione sostitutiva in cui si specifica che l’intervento rientra tra quelli agevolabili.
Esempio pratico
Supponiamo di installare persiane per migliorare la privacy e aggiungere un elemento decorativo alla facciata dell’edificio. Anche se l’intervento non comporta un miglioramento significativo dell’efficienza energetica, è possibile accedere al bonus ristrutturazione. Se la spesa totale è di 15.000 euro, la detrazione sarà pari al 50%, ovvero 7.500 euro, suddivisi in dieci rate annuali da 750 euro ciascuna.
Differenze principali tra ecobonus e bonus ristrutturazione
Per scegliere l’agevolazione più adatta, è importante considerare alcune differenze chiave:
- Finalità dell’intervento: l’ecobonus è specifico per interventi di efficientamento energetico, mentre il bonus ristrutturazione include anche interventi estetici o funzionali;
- Limiti di spesa: l’ecobonus prevede un tetto massimo di 60.000 euro, mentre il bonus ristrutturazione arriva fino a 96.000 euro;
- Documentazione richiesta: l’ecobonus richiede la certificazione energetica e l’invio della scheda informativa all’ENEA, passaggi non necessari per il bonus ristrutturazione.
Quale agevolazione conviene scegliere?
La scelta tra ecobonus e bonus ristrutturazione dipende dalla tipologia di intervento e dagli obiettivi che si vogliono raggiungere. Ecco alcune indicazioni generali:
- Se l’obiettivo è ridurre i consumi energetici e si è disposti a produrre la documentazione richiesta, l’ecobonus è la scelta migliore;
- Se si tratta di un intervento più semplice o mirato a migliorare l’estetica e la funzionalità dell’immobile, il bonus ristrutturazione offre maggiore flessibilità.
In ogni caso, è fondamentale rivolgersi a un tecnico abilitato o a un consulente fiscale per valutare la situazione specifica e scegliere l’incentivo più vantaggioso.
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