TIM: mercato in fermento per trimestrale, piano…

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Il 12 febbraio il consiglio di amministrazione di TIM TIT sarà chiamato ad analizzare e approvare i dati dell’ultimo trimestre dello scorso anno e il preconsuntivo del 2024, e a svelare il piano industriale 2025-27. Il giorno seguente il CEO del gruppo, Pietro Labriola, sarà protagonista di una call con gli analisti e con la stampa su questi fondamentali temi.

Vista la loro importanza, i due appuntamenti con TIM sono molto attesi dal mercato. Ma ad aumentare l’euforia degli investitori sono appena emerse nuove indiscrezioni su un possibile piano di consolidamento che starebbe portando avanti Iliad e su un ritorno di interesse da parte di fondi istituzionali per quote importanti nell’azionariato o per specifiche aree di business.

Queste ipotesi rilanciate da alcuni quotidiani nazionali hanno eccitato il mercato nella seduta di venerdì 7 febbraio, terminata con un rialzo del 5,49% per le azioni ordinarie.

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Sarà una trimestrale in crescita?

Nel complesso gli analisti convergono su previsioni che vedono una crescita dell’EBITDA, che potrebbe risultare anche leggermente superiore alla guidance fornita dal gruppo tlc, con anche ricavi in miglioramento grazie alla stabilizzazione del mercato domestico e alla buona performance di TIM Brasil.

Gli esperti di Barclays hanno di recente aggiornato le stime in vista dei conti del quarto trimestre anche per valorizzare gli ultimi movimenti dei cambi sui mercati valutari. Sono state lasciate invariate le previsioni sui numeri del 2024, mentre le attese sui ricavi salgono dell’1,8% sul 2025 e del 2,2% sul 2026. Hanno così alzato da 0,34 a 0,35 euro il prezzo obiettivo sulle azioni ordinarie e su quelle di risparmio TITR ribadendo la raccomandazione rispettivamente a “overweight” e a “equalweight”.

Anche Deutsche Bank ha migliorato il target price sulle azioni ordinarie e di risparmio di TIM da 0,32 a 0,34 euro, confermando per entrambe la raccomandazione “hold”. Gli analisti si aspettano che i conti 2024 del gruppo mostrino una crescita del margine operativo superiore alla guidance della società sull’anno.

Fino a dove possono risalire le azioni TIM?

A fine gennaio, Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione su TIM da “hold” a “buy” e il prezzo obiettivo da 0,26 a 0,35 euro, accompagnando la decisione con questo commento: “E’ chiaramente il tempo di dare un altro sguardo a questa azione trascurata, che scambia a uno dei multipli più bassi nel settore. Il corporate restructuring è sulla buona strada e i fondamentali domestici stanno migliorando, con l’unità Enterprise come gemma nascosta e il Brasile come ulteriore motore di crescita. Con una visibilità decisamente più alta, aumentiamo le nostre stime e siamo sostanzialmente allineati alla guidance”. Per gli esperti il titolo potrebbe potenzialmente anche raddoppiare di prezzo, citando come fattori “la probabile uscita di Vivendi” e un “virtuoso ciclo di riduzione del debito”, un upgrade all’investment grade, la “ripresa dei pagamenti del dividendo”, la “conversione delle risparmio” e il possibile impatto positivo di un consolidamento del mercato in Italia.

Da parte sua, Equita SIM ha di recente aumentato il prezzo obiettivo sui titoli ordinari a 0,36 euro, reiterando il rating “buy”, e a 0,44 euro per quelli risparmio. In particolare ha sottolineato il potenziale legato alla cessione di Sparkle entro il 2025, oltre a un progressivo miglioramento del cash flow operativo e all’impatto dell’andamento del cambio euro-real brasiliano.

L’attesa per il piano si infiamma con le voci su Iliad

Con un mercato già in tensione in vista dell’accensione dei riflettori sul piano di TIM, sono arrivate a surriscaldare il clima di attesa le indiscrezioni relative a un interesse di Iliad per una fusione con TIM. Secondo fonti di stampa, l’operatore francese avrebbe dato mandato a Boston Consulting Group per studiare le opzioni strategiche di un’aggregazione. Il Corriere della Sera riporta che rappresentanti di Iliad avrebbero avuto contatti con il Ministero dell’Economia per esplorare la fattibilità dell’operazione, mentre Lazard sarebbe stato scelto come advisor. Un consolidamento nel settore delle telecomunicazioni italiane è visto come potenziale opportunità per migliorare la redditività e la competitività del mercato. Oltre a Iliad, ci sarebbero altri soggetti interessati a TIM. Secondo quanto riferito da Reuters, Poste Italiane starebbe valutando un possibile investimento in Telecom Italia. Poste, che offre servizi di telefonia mobile attraverso Poste Mobile, starebbe valutando se una eventuale partnership commerciale possa essere rafforzata anche attraverso un investimento azionario.

Cosa ne pensano gli analisti delle voci su Iliad?

Nel valutare le indiscrezione su un interesse di Iliad, Mediobanca Research ha confermato la raccomandazione outperform su TIM, sottolineando che queste ipotesi evidenziano il potenziale di consolidamento del settore. Tuttavia, viene ricordato che ogni possibile operazione dovrà ottenere l’approvazione delle autorità antitrust, aspetto su cui gli analisti di Banca Akros hanno posto particolare attenzione. Nel frattempo, anche i fondi CVC e Apax sembra stiamo continuando a valutare opportunità legate a TIM, con un possibile focus sulla divisione Enterprise.

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Anche Javier Correonero, equity analyst di Morningstar, pone l’accento sulla necessità di un maggior consolidamento del settore, anche se evidenzia le difficoltà dell’operazione: “Guarderemmo con molto favore a una fusione con Iliad, che sarebbe positiva sia per TIM che per il mercato italiano nel suo complesso. Un’operazione di questo tipo sarà in grado di accrescere il valore solo se le autorità di regolamentazione la autorizzeranno senza condizioni, ma questa non è la mia ipotesi di base, visti i continui interventi della Commissione Europea in quasi tutte le proposte di fusione di telco degli ultimi dieci anni, che non permettono un vero consolidamento e favoriscono costantemente l’ingresso di nuovi operatori”.

Secondo Equita, l’interesse speculativo su TIM si basa su una valutazione compressa delle attività domestiche e su prospettive di crescita del cash flow con un debito sotto controllo. I suoi esperti sottolineano anche: “Su TIM ci sarebbe l’interesse anche di CVC con un progetto alternativo (focus su Enterprise) che potrebbe però convergere con quello di Iliad (potenzialmente interessata anche solo alla Consumer)”.

L’autore o gli autori non possiedono posizioni nei titoli menzionati in questo articolo. Leggi la policy editoriale di Morningstar.



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