Otto anni possono essere tanti o pochi a seconda delle persone e delle circostanze. E soprattutto possono valere molto di più di quanto dice un numero se li si riempie di progetti, idee, energia, voglia di aiutare e costruire relazioni. Proprio quello che dal 24 gennaio 2017, data ufficiale della sua fondazione, continua a fare 2NOVE9, l’associazione no profit che si occupa delle vittime di incidenti stradali.
La realtà brianzola, che dal 2019 è una A.P.S. (Associazione di Promozione Sociale) ed ora ha la sua sede legale a Milano dopo averla avuta a lungo a Camparada, ha festeggiato il suo ottavo compleanno con un apericena a Casatenovo. Un’occasione per fare un bilancio di quanto realizzato in otto anni sul fronte della prevenzione, della sicurezza delle infrastrutture stradali e dell’assistenza a tutto tondo alle famiglie vittime di incidenti stradali.
Ma anche un modo per guardare al presente e, soprattutto, al futuro prossimo di 2NOVE9, nata dalla tragica morte in strada, nel giro di un anno, di Matteo e Danilo, due componenti di un affiatato gruppo di amici motociclisti. Con la speranza che “le amministrazioni locali, a partire da quelle di Monza e Brianza, siano più recettive alle proposte riguardanti la sicurezza sulla strada – spiega Roberto Cancedda, presidente dell’associazione no profit nell’intervista ad MBNews – perché l’incidente stradale non deve uccidere due volte”.
Roberto Cancedda, il presidente dell’associazione 2NOVE9
L’INTERVISTA
Roberto, nei giorni scorsi avete festeggiato l’ottavo compleanno di 2NOVE9. Come è andata?
A Casatenovo abbiamo organizzato un apericena informale in un bar gestito da una persona che ha perso la gamba in un incidente stradale. Siamo rimasti sorpresi dalla affluenza che c’è stata. Abbiamo sentito l’affetto e la stima delle vittime della strada, familiari, rappresentanti delle istituzioni, provenienti anche da fuori Lombardia, Forze dell’Ordine e membri della Protezione civile.
Molto più utili delle mie parole, ci sono state tante testimonianze delle numerose cose realizzate nei nostri otto anni, sempre al servizio delle persone che hanno avuto bisogno di noi e ci hanno chiesto una mano.
Prima di scendere nello specifico delle attività dell’associazione, come potresti sintetizzare il bilancio questi otto anni?
Da quando siamo nati avevamo l’esigenza di aiutare il prima possibile e dare un segnale di forte fiducia alle persone in stato di necessità. Per questo abbiamo scelto casa mia a Camparada come sede di 2NOVE9 affinché le persone non trovassero una saracinesca o un ufficio chiuso, ma il calore di una famiglia ad accoglierli.
Oggi la maggior parte delle volte, le persone le incontriamo nelle case comunali, insieme ai primi cittadini virtuosi che non si trincerano dietro un post sui social per dimostrare la propria vicinanza, ma lo fanno concretamente. Oppure le persone ci chiedono di recarci a casa loro. Dipende molto dalla sensibilità dei singoli e dalla loro riservatezza.
LA STORIA
Veniamo alla nascita di 2NOVE9, che non tutti i nostri lettori conoscono. Come è avvenuta e cosa l’ha determinata?
L’atto ufficiale risale al 24 gennaio 2017. Io sono il presidente e uno dei tre fondatori dell’associazione. La sua origine è nella scelta che si è determinata nell’ambito del gruppo di motociclisti di cui facevo parte sin da ragazzo di fare qualcosa dopo la morte prima di Matteo, poi di Danilo, due nostri amici, proprio a bordo del loro mezzo. Due perdite molto dolorose che hanno fatto svanire l’idea di poter essere sempre tutti uniti e ci hanno fatto capire che l’incidente stradale è democratico.
Allora l’associazione, il cui nome, 2NOVE9, deriva dal limite di velocità della moto Kawasaki 2×10 e ha come logo la parte interna di un disco freno, ha preso forma con l’intento di rendere più sicure le infrastrutture stradali, la cui scarsa manutenzione è stata decisiva nella morte di Matteo, e mettere in campo una serie di attività di prevenzione. Così è stato creato il macro-progetto “Sesta marcia”, che contiene tutto quanto facciamo ed era anche il nome dell’officina di Danilo.
Da chi è composta oggi 2NOVE9?
Ci sono due tipologie di persone che fanno parte della nostra associazione. Da un lato quelli che hanno tutti gli arti e forse hanno pagato il prezzo più alto, dall’altro quelli che hanno delle disabilità. Attualmente il Consiglio Direttivo di 2NOVE9 ha 9 componenti, di cui 3 imputati.
I SERVIZI
L’associazione 2NOVE9 fornisce assistenza legale e psicologica alle vittime di incidenti stradali ed è molto attiva sul fronte dell’educazione stradale. Come si svolge concretamente la vostra attività su questi fronti?
In Italia siamo l’unica associazione rivolta alle vittime di incidenti stradali che riesce ad accogliere le persone coinvolte e le famiglie dal momento successivo all’incidente fino al reinserimento sociale e, a volte, lavorativo. Per fare questo, grazie ad una rete di collaborazioni e alla consulenza gratuita, ad esempio, di alcuni dei migliori legali d’Italia, offriamo servizi di eccellente qualità professionale, ma con prezzi a buon mercato.
Ci puoi fare qualche esempio concreto?
Il nostro obiettivo generale è di essere accanto alle famiglie colpite da un incidente stradale, capire come aiutarle ed evitare che diventino vittime, come a volte succede, anche di uno sciacallaggio disumano, ad esempio, della speculazione assicurativa, che finisce per comportare costi salati.
Per questo ci facciamo carico del dolore delle famiglie vittime di incidente stradale e forniamo loro, tra le altre cose, assistenza legale e psicologica specifica, assistenza protesica avanzata, gestione della terapia del dolore, perizie medico-legale e un orientamento verso 120 discipline paraolimpiche. Unici in Italia, diamo supporto psicologico, sia in presenza che a distanza, anche agli operatori delle Forze dell’Ordine che intervengono sul luogo di un incidente stradale.
L’ASSISTENZA
L’altro filone principale delle attività dell’associazione 2NOVE9 è quello di sviluppare una cultura della sicurezza sulle infrastrutture stradali fornendo alle amministrazioni locali in primis assistenza per creare un know-how condiviso. Cosa fate su questo fronte?
Cerchiamo di agire su ogni singolo fattore che può provocare un incidente stradale e le infrastrutture pericolose sono una concausa nel 30% dei casi. Per questi motivi da un lato abbiamo un’offerta formativa che parte dall’infanzia ed arriva all’utenza adulta e si basa su una didattica emotiva ed emozionale per spiegare le norme, come avviene con il Progetto Icaro della Polizia Stradale.
Dall’altro lato, inoltre, svolgiamo un’attività di prevenzione facendo segnalazioni alle amministrazioni locali sulla sicurezza delle infrastrutture stradali per cercare soluzioni complementari attraverso l’utilizzo prima di tutto di risorse interne agli enti.
IL BILANCIO
Negli otto anni di attività, quante persone avete assistito? Quali episodi sono stati più significativi?
In otto anni abbiamo assistito in tutta Italia, Monza e Brianza compresa, migliaia di famiglie e i sinistri con pedoni coinvolti di cui ci siamo occupati sono stati quasi 700. Tra i tanti episodi accaduti da quando è nata 2NOVE9 posso citare la messa in sicurezza della Statale 32 Ticinese all’altezza di Borgo Ticinese oppure lo sblocco dei finanziamenti per intervenire su una rotatoria a Langhirano dove erano morti tre ragazzi in un incidente.
Mi piace ricordare anche il progetto sul trasposto di bambini in auto nato dalla tragica morte nel 2017 a Monza di un neonato di soli 12 giorni, Thomas Liam, che era con i suoi genitori in auto ed è andato a sbattere contro i cuspidi di un guard rail la cui capacità d’urto non era stata attenzionata.
LE PROSPETTIVE
Il 2025 è iniziato da poco. Quali novità e progetti ci sono in programma per 2NOVE9?
Vorremmo concretizzare il progetto dell’assistenza negli ospedali per trasformare la degenza in un’occasione di aiuto e prevenzione attraverso l’aumento dell’offerta di servizi gratuiti. Inoltre abbiamo in mente progetti innovativi per la sicurezza dei motociclisti, un rafforzamento dell’educazione stradale nelle scuole elementari e un incremento dei veicoli nucleo-adattivi per i percorsi di chirurgia pediatrica ed ematologica anche in Brianza.
Inoltre proporremo al Prefetto di Monza un progetto per la sicurezza stradale che punti sull’incremento della prevenzione. La nostra mano verso le istituzioni è sempre tesa alla collaborazione, ma purtroppo proprio nel nostro territorio più che in altri, compresa la vicina Milano, troppo spesso riscontriamo una scarsa risposta ed attenzione da parte di chi si occupa di sicurezza stradale.
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