“112 Day”, la Giornata del numero unico di emergenza da 18 milioni di chiamate, quante quelle a Monza e Brianza

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Poco più di 7 secondi: tanto, anzi, pochissimo occorre agli operatori del Numero unico di emergenza 112 a rispondere alle chiamate di emergenza che giungono a ogni ora del giorno, tutti i 365 giorni dell’anno. Oggi, 11 febbraio, ricorre la “Giornata Europea celebrativa del Numero Unico di Emergenza europeo – 112”, giornata istituita nel 2009 dalle istituzioni europee per incrementare la conoscenza del servizio e i suoi vantaggi. In Italia il servizio “NUE -112” è stato inaugurato il 21 gennaio 2010 a Varese, con l’attivazione del primo call-center poi esteso alla provincia di Monza e della Brianza il 1° ottobre 2012. Nel 2024, il Numero Unico Europeo delle Emergenze è diventato operativo anche in Abruzzo, in Puglia e in Emilia Romagna.

“112 Day”, la Giornata del numero unico di emergenza: le chiamate

In Lombardia (dati aggiornati a febbraio 2025) si contano 56.737.385 di chiamate gestite dalla inaugurazione del servizio, nel 2010, mediamente 5 milioni di chiamate all’anno, 14mila al giorno con un tempo medio di risposta di 5 secondi. Nel 2024 le Centrali uniche di risposta di Varese, Brescia e Milano hanno ricevuto 4.916.450 chiamate. Di queste ne sono state inoltrate agli Enti di competenza 2.348.262. In particolare oltre 770 mila ai carabinieri, 346mila alla polizia di Stato, 147mila ai vigili del fuoco, oltre 1 milione per emergenza sanitaria, 12.500 alla Polizia locale. Per Monza e Brianza sono state gestite quasi 286mila chiamate.

Si tratta di un servizio, ricorda la Prefettura di Monza e Brianza in una nota: “che permette oggi a 48 milioni di cittadini, gratuitamente e attraverso un solo numero, con la garanzia di un accesso multilingue, di chiedere ogni tipo di soccorso, sanitario, forze di polizia, vigili del fuoco e soccorso in mare, digitando il 112 da rete fissa o mobile”. La chiamata, raccolta dalla Centrale Unica di Risposta, svolte le opportune verifiche la inoltra, con i dati di localizzazione del chiamante e del tipo di soccorso, alla sala operativa più idonea per gestire l’intervento immediato. Una verifica doverosa se si pensa che quasi la metà delle chiamate sono improprie, non di emergenza.

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“112 Day”, la Giornata del numero unico emergenza: improprio il 49% delle chiamate

Tutte le chiamate al Numero Unico sono localizzate (dal 2022 anche per smartphone) così da rendere precisi e tempestivi i soccorsi. Nel caso in cui il contatto con la centrale non avvenga per qualsivoglia ragione, l’utente viene immediatamente richiamato. Nel 2024 le Centrali Uniche di Risposta operanti sul territorio hanno gestito oltre 18 milioni di telefonate, assicurando la ricezione anche delle chiamate di emergenza generate direttamente dalle autovetture in caso di incidente automobilistico grazie al sistema e-call. Sempre nel 2024 le segnalazioni gestite con tale modalità sono state oltre 173 mila, con l’inoltro di oltre 20 mila chiamate per interventi riconosciuti dalla Centrale unica di risposta come effettivamente necessari.

“112 Day”, la Giornata del numero unico di emergenza: c’è anche il “112Sordi”

Dal 2021 è tra l’altro attivo il servizio “112Sordi”, erogato su tutto il territorio nazionale tramite un sistema completamente gratuito, che consente l’utilizzo di una chat testuale in tempo reale, la condivisione della posizione geografica, la possibilità di ricevere immagini utili in attesa dei soccorsi e di rispondere a domande interattive estremamente semplici e veloci. Lo scorso anno, 592 persone non udenti sono state soccorse grazie a questo speciale sistema.

Il modello di Numero Unico di Emergenza Europeo sviluppato in Italia, vanta anche una forte collaborazione istituzionale con la regia integrata da parte di Stato e Regioni. Espressione operativa di questo modello è la Commissione consultiva del Ministero dell’Interno, nella quale sono rappresentate tutte le componenti del NUE-112 (Ministero dell’Interno, Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Ministero della Difesa, Ministero dell’Economia e Finanze, Dipartimento delle Politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Ministero della Salute e Conferenza Stato Regioni). A livello territoriale sono, invece, le Prefetture Capoluogo di Regione a coordinare i Gruppi di monitoraggio.



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