Ancora numeri record per la bolla finanziaria del calciomercato

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La bolla finanziaria del pallone continua a crescere. E prima o poi esploderà. Ma molto probabilmente non faremo in tempo ad assistere alla sua deflagrazione, visto che il collasso climatico sembra assai più imminente. Intanto però il calcio continua appunto a macinare record su record. A leggere l’ultimo rapporto della Fifa, il calciomercato invernale 2025 ha visto il record del numero dei trasferimenti maschili (5.863) e di quelli femminili (455).

E ovviamente anche il record dei soldi spesi in un singolo mercato invernale: 2,35 miliardi di dollari per il calcio maschile e 5,8 milioni di dollari per quello femminile. Il tutto per la gioia dei fondi finanziari che sul calcio speculano. Dato che, come sempre, chi più ha speso non sembra averlo fatto per rinforzare la squadra. Ma per obbedire alle oscure logiche del capitale finanziario.

I numeri record del calciomercato invernale maschile 2025

Cominciamo dai maschietti. Per la prima volta il numero di trasferimenti durante il calciomercato invernale ha superato quota 5mila, arrivando a 5.863. Il Brasile è in testa per i calciatori in entrata (471), poi Argentina (265), Portogallo (207), Spagna (200) e Inghilterra (190). In uscita invece Argentina (255), Brasile (212), Inghilterra (211), Stati Uniti (188) e Portogallo (170). I 5.863 trasferimenti sono un +19,1% rispetto al gennaio 2024, quando furono 4.921. Ma leggere crescita esponenziale degli ultimi cinque anni fa ancora più impressione. Nel 2021 i trasferimenti invernali furono 2.760, meno della metà di oggi. Nel 2022, conclusa l’emergenza Covid, il primo grande balzo in avanti con 3.844. Ancora in crescita nel 2023 con 4.688, un piccolo assestamento nel 2024 con 4.921. E infine l’esplosione nel 2025.

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Ovviamente, sono aumentati in maniera esponenziale anche i soldi scambiati per queste operazioni. Le squadre di club maschili con 2,35 miliardi di dollari hanno speso quasi il doppio rispetto allo scorso calciomercato invernale. E ovviamente anche qui si assiste negli ultimi cinque anni a un aumento delle spese fuori scala e fuori da ogni immaginazione. A gennaio 2021 si spesero 594 milioni (sempre di dollari), un quinto di quanto speso oggi. Nel 2022 si sfonda il tetto delle dieci cifre, con 1,05 miliardi. Nel 2023 si arriva a 1,6 miliardi e nel 2024 di nuovo un assestamento a 1,49 miliardi. Fino al record odierno di 2,35 miliardi trainato dal calcio inglese con una spesa 621,6 milioni di dollari. Poi la Germania con 295,7 milioni, terza l’Italia con 223,8 milioni. A seguire Francia (209,7) e Arabia Saudita (202,1 milioni).

I numeri per squadra: chi più spende peggio va

La squadra che ha speso di più è il Manchester City di Guardiola con 218 milioni di euro, per giocatori come Marmoush (75 milioni), Nico Gonzalez (60) e Khusanov (40). È un spesa netta dato che il City non ha incassato un euro, i calciatori che se ne sono andati lo hanno fatto in prestito. Al secondo posto l’Al-Nassr con 77 milioni, spesi tutti per Duran. Ma i sauditi ne hanno incassati 20 con la vendita di Fofana. A seguire sul podio il sorprendete Rennes con 74,65 milioni spesi, tra cui 20 per Fofana proprio dall’Al-Nassr, 14 per Samba, 13 per Rouault e 12 per Furuhashi. La squadra francese ne ha incassati 29 grazie alle cessioni di Gouiri (19) e Jota (10).

Il ricchissimo Como è all’ottavo posto globale per spese sostenute con 49,2 milioni. Tra le entrate principali Caqueret (15) Douvikas (13) e Diao (12). Nessuna uscita per i lariani. Al decimo posto invece il Milan, con 48,5 mln spesi tra gli altri per Gimenez (32), Bondo (10) e Joao Felix (in prestito a 5,5). Investimenti mitigati, in minima parte, dalla cessione in prestito di Morata per 6 milioni. Altra italiana tra le prime venti al mondo la Juve con 25,2 milioni spesi per l’unico acquisto Costa (13,8). E per i tre prestiti Veiga (4), Kelly (3,8) e Kolo Muani (3,6).

Bene, Manchester City, Juventus e Milan stanno tutti facendo campionati disastrosi, con il rischio di restare fuori dalla Champions League. Il Como deve salvarsi, e si salverà, ma in quelle zone resta. L’Al-Nassr di Pioli e Ronaldo è terzo, il Rennes addirittura undicesimo. E i calciatori acquistati, nella maggior parte dei casi, non sembrano in grado di invertire rotte già segnate. Il calciomercato non obbedisce alle logiche del campo, sembra evidente.

Anche il calcio femminile sfonda ogni record

Ed eccoci al calcio femminile. I 5,77 milioni di dollari spesi per il mercato invernale – anche se sembrano e sono briciole infinitesimali rispetto ai 2,35 miliardi di dollari del calcio maschile – registrano un aumento del 180% rispetto al 2024, quando furono spesi 2,06 milioni di dollari. Anche il numero di calciatrici scambiate (455) segna un aumento del 22,6% rispetto al 2024. Anche qui, la crescita è esponenziale e vertiginosa. Nel 2021 il calciomercato invernale femminile ha movimentato 310mila dollari, nel 2022 siamo saliti 487mila e nel 2023 a 775mila. Nel 2024 la prima capriola, con lo sfondamento del milione (2,06 milioni) fino al triplice carpiato del 2025 con 5,77 milioni di dollari.

Protagonisti come sempre i club inglesi. Sia per i soldi investiti, con 2,3 milioni di dollari, sia per il numero di operazioni, con 39 trasferimenti in entrata. E proprio dall’Inghilterra arriva l’ennesimo record, con la prima calciatrice pagata più di un milione di dollari. Si tratta della stella americana Naomi Girma, passata dai San Diego Wave al Chelsea per 1,1 milioni di dollari. Sempre il Chelsea in questa sessione di mercato ha fatto il quarto acquisto più caro di sempre. Riportando in patria Keira Walsh, pagata 572 milioni al Barcellona. Se pensiamo che i due precedenti record erano della scorsa estate, con il passaggio delle zambiane Kundananji e Banda negli Stati Uniti, si capisce come anche il calcio femminile sia oramai entrato nella bolla finanziaria. Per adesso è ancora una bollicina, ma la traiettoria è segnata: si gonfierà fino a esplodere.

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