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Con la riforma della riscossione è stata riformulata la disciplina della dilazione dei pagamenti; in particolare la novità più rilevante è l’introduzione di un allungamento della durata massima dei piani di rientro, che, per le domande presentate nel 2025, è di 84 rate mensili, se non si dimostra lo stato di difficoltà finanziaria, e di 120 rate mensili, se invece si documenta la situazione di illiquidità.
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che, in ipotesi di carichi affidati maggiori di 120.000 euro, se il contribuente non riesce a soddisfare i criteri tassativamente stabiliti nel DM del 27 dicembre scorso per dimostrare lo stato di difficoltà finanziaria, non può accedere ai piani di rateazione.

Riforma della riscossione: nuove regole e chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate

rateazione telefisco 2025Con il decreto legislativo 29 luglio 2024, n. 110, recante «Disposizioni in materia di riordino del sistema nazionale della riscossione» il legislatore interviene in modo organico al fine di assicurare al sistema maggiore efficacia, imparzialità ed efficienza, in un appropriato bilanciamento con i diritti dei contribuenti. Il Ministero dell’economia e delle finanze – Decreto ministeriale 27 dicembre 2024 – recante “Disciplina delle modalità di applicazione e documentazione dei parametri per la richiesta di dilazione dei pagamenti”, ha fornito le prime indicazioni sulla riforma introdotta dal legislatore.

Durante l’incontro con la stampa specializzata del 5 febbraio 2025, cd. Telefisco 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito due interessanti chiarimenti che di seguito analizziamo.

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Nuove regole per il discarico automatico e la rateazione dei debiti nel 2025

A seguito della riforma (D.Lgs. 110/2024) introdotta dal legislatore per l’Agenzia delle Entrate-Riscossione (AdER) è prevista una pianificazione annuale volta ad assicurare la salvaguardia dei crediti tributari affidati dai vari Enti mediante il tempestivo tentativo di notifica della cartella di pagamento e degli atti interruttivi della prescrizione e la conseguente tempestiva gestione delle attività di recupero.

A far data dal 2025, si introduce l’istituto del “discarico automatico” dei ruoli affidati ad AdER decorsi 5 anni dal loro affidamento, ad eccezione di quelli i cui crediti sono oggetto di procedure esecutive, concorsuali o di accordi di ristrutturazione del debito ai sensi del Codice della crisi d’impresa.

Il discarico non comporta automaticamente l’estinzione del debito, pertanto l’Ente creditore può provvedere autonomamente alla riscossione del credito non prescritto o, in presenza di “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali del debitore”, riaffidarlo ad AdER. Sull’azione di recupero dei crediti affidati ad AdER e su quella di discarico automatico è previsto sia il controllo del Ministero dell’Economia e delle Finanze che quello dell’Ente creditore, che può contestare all’Agente della riscossione l’intervenuta decadenza o prescrizione del diritto di credito.

L’Agente può definire la contestazione in via agevolata, pagando una somma pari ad un ottavo dell’importo del credito affidato oltre interessi (di un terzo in caso di mancata definizione agevolata o in assenza di ricorso alla Corte dei Conti). La responsabilità amministrativa e contabile dell’Agente della riscossione è limitata ai casi di dolo, nonché ai casi di colpa grave nelle ipotesi di decadenza o prescrizione del diritto di credito.

Si prevede la progressiva estensione del numero massimo di rate per la rateizzazione ordinaria dei debiti fiscali dalle attuali 72 a 120. In caso di comprovato peggioramento della situazione economica del debitore, il periodo può essere prorogato di una sola volta per un periodo di pari durata.

Infine, si estendono le ipotesi di concentrazione della riscossione nell’accertamento e si semplificano le procedure amministrative e gli adempimenti connessi all’erogazione dei rimborsi fiscali di competenza dell’Agenzia delle Entrate in presenza di debiti iscritti a ruolo a carico dei beneficiari.

Il Decreto è composto di 17 articoli:

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  • gli articoli da 1 a 10 ridisegnano la disciplina relativa all’inesigibilità dei carichi affidati all’Agenzia delle entrate-Riscossione
  • gli articoli da 11 a 15 contengono disposizioni complementari a quelle dei precedenti articoli volti a definire profili organizzativi e funzionali connessi alla riforma della riscossione
  • infine, l’articolo 16 contiene le disposizioni finanziarie e l’articolo 17 disciplina l’entrata in vigore.

Vediamo le novità, in sinte



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