Lo skills gap, o divario di competenze, rappresenta una sfida importante per le aziende che vogliono mantenere un vantaggio competitivo nell’attuale mercato del lavoro. La tecnologia e la digitalizzazione stanno cambiando le competenze richieste, spingendo i datori di lavoro ad aggiornare quelle del proprio personale.
Skill Gap Analysis: cos’è e perché è importante per i datori di lavoro
La skills gap analysis aiuta le aziende ad analizzare la differenza tra le competenze possedute dai dipendenti e quelle richieste per raggiungere gli obiettivi prefissati. Questa valutazione delle competenze consente di trovare le aree critiche in cui è necessario intervenire con programmi di sviluppo delle competenze. Le risorse umane giocano un ruolo chiave, guidando le attività di formazione e aggiornamento in modo che le aziende siano pronte ad affrontare le sfide future.
Le cause dello Skills Gap nel mercato del lavoro
Quali sono le principali cause che contribuiscono allo skills gap? Diversi sono i fattori strutturali e tecnologici che influenzano la crescita di questo divario, rendendo sempre più urgente intervenire con soluzioni mirate:
- Formazione insufficiente: la carenza di occasioni per sviluppare le competenze contribuisce ad allargare il divario tra le abilità richieste e quelle possedute.
- Evoluzione tecnologica: l’uso di nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale (AI), richiede competenze specifiche che molti dipendenti non hanno ancora, causando una discrepanza che può frenare l’innovazione.
- Invecchiamento della forza lavoro: i lavoratori più anziani possono incontrare difficoltà nell’adattarsi alle nuove tecnologie.
Questi elementi, se non affrontati con programmi di formazione e aggiornamento, possono rallentare la crescita aziendale e ridurre la competitività nel mercato.
Le conseguenze per i datori di lavoro
Le capacità dei dipendenti sono essenziali per determinare il successo di un’azienda. Quando però le competenze richieste non coincidono con quelle possedute dal personale, possono sorgere alcuni problemi:
- Aumento dei costi di formazione: le aziende devono investire risorse per colmare le lacune nelle competenze, soprattutto in settori ad alta specializzazione.
- Difficoltà nel reclutamento: la scarsità di lavoratori con le giuste competenze rende le assunzioni più difficili, sovraccarica il team HR e può rallentare il lavoro dell’azienda.
- Riduzione della produttività: la mancanza di competenze tecniche adeguate rallenta i processi aziendali e limita la capacità dell’impresa di rispondere rapidamente alle esigenze del mercato.
Perciò, riconoscere e affrontare lo skills gap diventa fondamentale per garantire il raggiungimento degli obiettivi, migliorare l’efficienza operativa e mantenere un vantaggio nel mercato del lavoro.
Come affrontare lo Skills Gap: strategie per un vantaggio competitivo
Per determinare il livello dello Skills Gap, è fondamentale condurre un’analisi approfondita che consideri i processi aziendali, le competenze del personale e le dinamiche del mercato del lavoro. Questo approccio consente di rilevare le aree in cui le abilità richieste non sono coperte, fornendo una base per sviluppare strategie di formazione e aggiornamento.
Ecco alcuni passaggi chiave per implementare una strategia efficace con cui colmare lo Skills Gap:
- Mappatura delle competenze: attraverso strumenti ad hoc è possibile valutare sistematicamente le skills possedute dal personale, identificando punti di forza e carenze in modo da allineare l’organizzazione agli standard richiesti dal mercato.
- Definizione di programmi di formazione continua: programmi di reskilling (conversione delle competenze da un ambito di lavoro a un altro) e upskilling (aggiornamento) sono essenziali per garantire la competitività dell’azienda in un contesto in continua evoluzione.
- Attivazione di partnership con università ed enti di formazione: collaborare con istituti attivi nell’ambito dell’educazione è fondamentale per formare nuovi talenti e sviluppare programmi con cui trasferire conoscenze e capacità.
- Investimenti in tecnologia: integrare nuovi strumenti tecnologici nell’operatività consente di innalzare il livello delle competenze possedute dal personale, automatizzando inoltre attività ripetitive e liberando così tempo e risorse per la partecipazione.
Adottare queste strategie aiuta a colmare il divario di competenze e favorisce una crescita aziendale sostenibile, preparando l’impresa ad adattarsi ai cambiamenti del mercato.
I settori italiani più colpiti dallo Skills Gap
In Italia, lo skills gap sta influenzando vari settori, alcuni dei quali particolarmente colpiti:
- ICT: nel settore informatico la carenza di competenze digitali sta ostacolando la capacità di adattarsi a cambiamenti epocali che saranno determinanti per la competitività.
- Settore manifatturiero: l’innovazione di processi e metodologie produttive implica la necessità di mantenere una forza lavoro altamente specializzata, con investimenti continui in tecnologie e attività di formazione.
- Healthcare & Life Sciences: si registra una carenza di personale qualificato con competenze chiave legate soprattutto alle applicazioni digitali utilizzate nell’ambito della ricerca e dell’assistenza sanitaria.
- Banking & Finance: cresce la domanda di professionisti con competenze avanzate in analisi dei dati e software fintech.
Situazione attuale e proiezioni future
Secondo la ricerca 2024 dell’Osservatorio HR Innovation Practice del Politecnico di Milano, in Italia il divario è dovuto alla carenza di competenze in due aree principali:
- Il 57% dei lavoratori non possiede le competenze tecniche richieste;
- Il 36% non ha le soft skills necessarie.
Il rapporto sul Decennio Digitale 2024 segnala che solo il 45,8% della popolazione italiana possiede competenze digitali di base, dato che pone il Paese sotto la media UE del 55,6%.
Come affrontare il cambiamento con l’Intelligenza Artificiale
Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, oltre il 40% delle competenze lavorative è destinato a cambiare entro il 2027, principalmente a causa dell’adozione di tecnologie avanzate come l’AI.
Inoltre, un’indagine condotta da IBM nel 2024 ha rivelato che il 34% dei dirigenti prevede che la propria forza lavoro necessiti di riqualificazione nei prossimi tre anni, a causa dell’implementazione di nuove tecnologie.
La riqualificazione deve essere vista come parte di un cambiamento organizzativo che coinvolge leader, manager e dipendenti, creando opportunità per ruoli più qualificati e meglio retribuiti.
In Italia, sempre secondo l’Osservatorio HR 2024:
- 54% delle aziende sta investendo su talenti in ambito AI, con un aumento del 25% rispetto al 2023;
- 62% delle aziende sta adottando soluzioni di AI per supportare le attività lavorative.
Tuttavia, solo il 12% delle aziende fornisce linee guida specifiche per un uso mirato di queste tecnologie.
Colmare il gap di competenze è la chiave per la crescita aziendale
Lo skills gap è una sfida cruciale per le aziende che vogliono restare competitive in un mercato in continuo cambiamento. La digitalizzazione, l’evoluzione tecnologica e la crescente specializzazione del lavoro stanno creando carenze nelle competenze, che se non colmate, possono ostacolare la crescita e l’efficienza aziendale.
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