Imprese femminili, sorpresa per Rimini. Numeri in crescita, meglio di quelli regionali e nazionali

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Saldo e stralcio

 


Al 31 dicembre 2024, in provincia di Rimini, si contano 7.647 imprese femminili attive che costituiscono il 22,1% del totale delle imprese attive (21,4% in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2023 si riscontra una sostanziale stabilità delle imprese femminili (+0,2%), nonché un migliore piazzamento nel confronto sia con le rilevazioni regionali (-1%), sia nazionali (-1%). 

I dati, forniti da Infocamere Movimprese-Stock View, sono stati elaborati dall’Osservatorio economico e sociale della Camera di commercio della Romagna con riferimento alle province di Forlì-Cesena e Rimini. 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio

 

I principali settori economici risultano il commercio (28,1% delle imprese femminili), l’alloggio e ristorazione (17,5%), le altre attività di servizi, soprattutto servizi alle persone (11,4%), le attività immobiliari (9,8%), l’agricoltura (6,5%), il manifatturiero (5,3%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,6%) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (4,1%).

Rispetto al 31 dicembre 2023, in particolare, si registra un aumento in cinque di questi: +0,3% nell’alloggio e ristorazione, +0,9% nelle altre attività di servizi, +4,5% nell’immobiliare, +2,9% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +6,1% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. In calo, invece, il commercio (-2,7%), l’agricoltura (-5,7%) e il manifatturiero (-2,2)%.

I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: altre attività di servizi (57,5%), alloggio e ristorazione (28,3%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (27,8%), commercio (26%), agricoltura (21,7%), immobiliare (21,3%), attività professionali, scientifiche e tecniche (21%) e attività artistiche, sportive e di divertimento (20,2%).

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Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (62% del totale), seguite dalle società di capitale (18,9%) e società di persone (17,7%); in termini di variazione annua crescono le società di capitale (+3,6%), calano le società di persone (-2%) mentre rimangono sostanzialmente stabili le imprese individuali (-0,2%).

In un contesto di analisi territoriale, poi, si evidenzia come la maggioranza delle imprese femminili provinciali si trovi nel comune di Rimini (43,3%), classificato come “grande centro urbano”; presenza importante anche nei “comuni di cintura” (totale 28%), ovvero Riccione (13,1%), Bellaria-Igea Marina (6,8%), Santarcangelo di Romagna (5,8%) e Coriano (2,3%), e nell’area del “Basso Conca” (totale 13,4%), ossia a Cattolica (7,3%), Misano Adriatico (4,0%) e San Giovanni in Marignano (2,1%). A essi vanno aggiunti i comuni di Morciano di Romagna (2,2%), Verucchio (2,1%) e Novafeltria (2,1%).

Infine, i comuni con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive risultano essere, rispettivamente, Maiolo (32,9%), Novafeltria (27,4%), Cattolica (25,6%), San Leo (25,5%), Pennabilli (24,7%), Morciano di Romagna (24,1%), Casteldelci (24,1%), Sant’Agata Feltria (23,6%), Riccione (23,4%), Montefiore Conca (23,1%) e Bellaria-Igea Marina (23,0%).

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Imprese femminili: il focus romagnolo

Per quanto concerne il territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), al 31 dicembre 2024 si contano un totale di 14.992 imprese femminili attive, che costituiscono il 21,4% del totale delle imprese attive (21,4% anche in Emilia-Romagna e 22,7% in Italia). Nel confronto con il 31 dicembre 2023 si riscontra una sostanziale stabilità delle imprese femminili (-0,2%), diversamente dal calo sia regionale (-1%), sia nazionale (-1%).

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

I principali settori economici risultano, nell’ordine: commercio (26,1% delle imprese femminili), alloggio e ristorazione (14,4%), altre attività di servizi, soprattutto servizi alle persone (12,8%), agricoltura (11%), attività immobiliari (8,2%), manifatturiero (6,6%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (4,3%) e attività professionali, scientifiche e tecniche (4%). 

Inoltre, sempre in raffronto allo scorso anno, si registrano aumenti in quattro di questi settori: +1,3% nelle altre attività di servizi, +3,4% nell’immobiliare, +3,2% nel settore noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese e +3,6% nelle attività professionali, scientifiche e tecniche. I risultati delle variazioni negative sono invece i seguenti: -2,9% il commercio, -3,8% l’agricoltura e -3,6% il manifatturiero. Sostanzialmente stabili i servizi di alloggio e ristorazione (-0,1%).



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