la Procura di Cosenza dispone la disattivazione di rilevatori in tutta Italia, anche a Cerignola

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 


Autovelox non omologati: la Procura di Cosenza dispone la disattivazione di rilevatori in tutta Italia, coinvolta anche Vicenza

La Procura di Cosenza ha ordinato la disattivazione di numerosi dispositivi di rilevamento della velocità installati in diverse città italiane, tra cui Vicenza. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli autovelox in questione sarebbero illegali, privi di omologazione e, in alcuni casi, persino differenti rispetto ai prototipi depositati presso il Ministero.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari su richiesta della Procura calabrese ed è entrato in vigore lunedì 10 febbraio 2025. L’inchiesta, coordinata dai magistrati di Cosenza, ha portato a una serie di verifiche sui dispositivi installati in diverse regioni, evidenziando irregolarità tecniche e amministrative che ne hanno determinato la rimozione o la sospensione.

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 

A Vicenza, il provvedimento ha riguardato in particolare il rilevatore di velocità installato in via Aldo Moro, una strada comunale molto trafficata dove, negli ultimi anni, sono state elevate oltre 30mila contravvenzioni. La disattivazione dell’autovelox ha scatenato diverse reazioni tra cittadini e automobilisti, molti dei quali si chiedono ora se le multe già pagate possano essere contestate o rimborsate.

Oltre a Vicenza, la Procura ha disposto la disattivazione dei dispositivi di rilevamento della velocità anche in altre città italiane, tra cui Venezia, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini e San Martino in Pensiliis. L’elenco dei comuni coinvolti potrebbe tuttavia allungarsi, poiché l’inchiesta è ancora in corso e potrebbero emergere ulteriori irregolarità.

L’indagine ha preso il via a seguito di numerose segnalazioni giunte alle autorità competenti, che hanno evidenziato la presenza di dispositivi non conformi alle normative vigenti. In particolare, alcuni autovelox sarebbero stati installati senza le necessarie certificazioni, mentre altri risulterebbero diversi dai modelli approvati dal Ministero. Questo solleva dubbi non solo sulla legittimità delle multe elevate, ma anche sulla sicurezza e sull’affidabilità delle misurazioni effettuate.

La vicenda ha acceso un acceso dibattito a livello nazionale, con molte associazioni di automobilisti che chiedono maggiore trasparenza e controlli più rigorosi sull’installazione e l’utilizzo degli autovelox. “Si tratta di un fatto gravissimo – ha dichiarato il portavoce di un’associazione per la tutela dei consumatori – perché in molti casi questi dispositivi sono stati utilizzati per anni, generando sanzioni che ora potrebbero essere considerate nulle. Chiediamo che venga fatta chiarezza e che si proceda con i rimborsi per chi ha già pagato multe basate su rilievi potenzialmente non validi”.

Anche alcuni esponenti politici hanno commentato la decisione della Procura di Cosenza. Alcuni amministratori locali hanno sottolineato l’importanza dei controlli di velocità per la sicurezza stradale, ma hanno anche ammesso la necessità di garantire che gli strumenti utilizzati siano conformi alle normative. “La sicurezza sulle strade è una priorità, ma deve essere garantita nel rispetto della legge – ha dichiarato un assessore comunale – e se sono stati commessi errori, questi vanno corretti nel più breve tempo possibile”.

Nel frattempo, si attende di capire quali saranno le conseguenze legali e amministrative del provvedimento. Se verrà accertato che gli autovelox disattivati non erano a norma, potrebbe aprirsi la strada per migliaia di ricorsi da parte degli automobilisti multati. Alcuni esperti di diritto stradale ipotizzano che, in determinati casi, le multe elevate dai dispositivi non omologati potrebbero essere annullate d’ufficio, senza necessità di un ricorso da parte dei singoli cittadini.

L’inchiesta della Procura di Cosenza potrebbe rappresentare un punto di svolta nel dibattito sull’uso degli autovelox in Italia. Se da un lato è indiscutibile la necessità di strumenti per contrastare l’eccesso di velocità e garantire la sicurezza stradale, dall’altro è altrettanto fondamentale che questi strumenti rispettino rigorosamente le normative vigenti per evitare abusi e ingiustizie a danno degli automobilisti.

Per ora, i dispositivi segnalati come irregolari resteranno disattivati in attesa di ulteriori verifiche e di eventuali sviluppi giudiziari. Nel frattempo, le autorità invitano gli automobilisti a rispettare comunque i limiti di velocità, sottolineando che la sicurezza sulle strade dipende prima di tutto dalla responsabilità di chi guida.

Carta di credito con fido

Procedura celere

 

Fonte: vicenzatoday.it.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link