Il turismo è una risorsa preziosa per la cultura e l’economia, ma quando supera la capacità di un territorio, sovraccaricando infrastrutture e consumando risorse naturali, diventa insostenibile. Non si tratta di smettere di viaggiare, ma di farlo in modo responsabile, promuovendo un turismo sostenibile che rispetti i territori e valorizzi le risorse locali senza comprometterle.
Il ruolo del turismo nel cambiamento climatico
Per fare un esempio, va considerato che gli spostamenti globali di milioni di persone, favoriti dall’accessibilità dei voli internazionali, contribuiscono alle emissioni di gas serra. Il settore turistico ha contribuito prima della pandemia per circa 6 mila miliardi di dollari ogni anno all’economia mondiale, con una crescita costante per un decennio, secondo lo studio pubblicato su Nature Communications. Nonostante la battuta d’arresto causata dalla pandemia, la ripresa è stata rapida: nel 2024 si prevede che il turismo globale torni a superare i 20 miliardi di viaggi, riaffermando il suo ruolo cruciale nelle dinamiche economiche e ambientali globali.
Altri dati: secondo la Banca Mondiale il numero di turisti è passato dai 25 milioni del 1950 a quasi 1,5 miliardi nel 2019, con una previsione di crescita fino a 1,8 miliardi entro il 2030, mentre un rapporto del 2021 del World Travel and Tourism Council ha evidenziato come il settore turistico sia responsabile di una quota compresa tra l’8% e l’11% delle emissioni globali di gas serra e che quindi sia tra le principali cause del cambiamento climatico.
Gli effetti di questa crescita sono allarmanti e sono visibili anche a occhio nudo: ecosistemi fragili come barriere coralline, ghiacciai e arcipelaghi stanno subendo danni irreversibili. Ma anche le economie locali e le comunità che ospitano attrazioni naturali e architettoniche devono affrontare ripercussioni significative.
Tipo di Viaggio |
Emissioni di CO₂ |
Dettagli |
Volo a lungo raggio |
1.489-1.754 kgCO₂ |
Londra-Bangkok, andata e ritorno per passeggero. |
Crociera |
1.100-1.600 kgCO₂ |
Crociera di 6 giorni per passeggero. |
Volo a corto raggio |
244-288 kgCO₂ |
New York-Chicago, andata e ritorno per passeggero. |
Hotel |
168-342 kgCO₂ |
Soggiorno di 6 notti in hotel. |
Auto a benzina |
192-257 kgCO₂ |
Viaggio di 1.000 km. (Veicolo standard a benzina). |
Quando il turismo è insostenibile per città, comunità ed ecosistemi
Stiamo parlando dell’overtourism che si verifica quando l’afflusso di turisti supera la capacità ricettiva e gestionale di città e territori. Questo fenomeno consiste in una presenza costante e prolungata di molte più persone rispetto alla capacità ricettiva, questo genera un consumo eccessivo di risorse e un impatto ambientale e sociale tale da minacciare l’equilibrio complessivo di città e luoghi. Diventa, dunque, sempre più urgente applicare il principio della sostenibilità (“soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future”) anche alle località turistiche. La gestione sostenibile del turismo non è solo una necessità, ma una condizione essenziale per preservare il patrimonio culturale, ambientale e sociale delle mete turistiche.
Nei paesi in via di sviluppo, ad esempio, la pressione esercitata dai flussi turistici può portare ad un uso eccessivo delle risorse naturali, generando profonde disuguaglianze. Un caso emblematico è quello di Bali, dove la crescente domanda idrica per soddisfare le necessità dei visitatori, ha causato una grave crisi che ha privato molte comunità locali dell’accesso all’acqua potabile.
Turismo e clima: consumi ed emissioni fuori controllo entro il 2050
Uno studio delle Nazioni Unite ha evidenziato come il settore turistico consumi risorse essenziali, quali energia, acqua e suolo, contribuendo significativamente alla perdita di biomassa. Se il settore continuerà a seguire il modello attuale si stima che entro il 2050 il turismo possa registrare una crescita del 154% nel consumo di energia, del 131% nelle emissioni di gas serra, del 152% nell’uso di risorse idriche e del 251% nella produzione di rifiuti solidi. A confermare la gravità di questa traiettoria, Ya-Yen Sun, docente presso l’Università del Queensland, sottolinea che, senza interventi urgenti, le emissioni del settore turistico potrebbero crescere del 3-4% ogni anno, portando a un raddoppio in soli 20 anni. Un ritmo di crescita che contrasta radicalmente con gli obiettivi dell’accordo di Parigi, secondo il quale sarebbe necessario un calo del 10% annuo delle emissioni per limitare il riscaldamento globale.
Turismo e crisi climatica: un settore da ripensare
Ripensare il turismo significa affrontarne le contraddizioni e trasformarlo in un settore in grado di integrare crescita economica e sostenibilità, mantenendo il suo ruolo centrale nelle economie e nelle culture globali. Attraverso interventi mirati e una maggiore consapevolezza collettiva, si può rendere il turismo un alleato nella lotta al cambiamento climatico, invece di una fonte di ulteriore pressione sull’ambiente.
In questo contesto, organizzazioni come l’UNWTO (Organizzazione Mondiale del Turismo) stanno già promuovendo soluzioni innovative, come l’adozione di trasporti a basse emissioni e la transizione verso strutture ricettive alimentate da energie rinnovabili. Strumenti come le certificazioni ambientali, ad esempio Green Key, incoraggiano gli operatori a rispettare standard rigorosi per ridurre l’impatto ambientale. Tuttavia, affinché questi sforzi siano efficaci, è indispensabile un cambiamento culturale: i governi devono avere il coraggio di adottare misure impopolari, come limitare i voli per brevi soggiorni o introdurre tasse sul carbonio. Inoltre, il rafforzamento del turismo locale e l’accesso a mezzi di trasporto sostenibili sono strumenti concreti per ridurre le emissioni.
Nel 2023 Fondazione Finanza Etica e Fondazione con il Sud hanno dato vita, grazie all’erogazione liberale di Etica Sgr, al Bando per il sostegno al turismo sociale al Sud, uno strumento di sostegno economico a fondo perduto per supportare le imprese sociali che operano nel Sud Italia per la valorizzazione del territorio e fondono l’inclusione sociale con l’innovazione.
L’impatto ambientale di Etica Sgr
Scegliere fondi etici significa scegliere di investire in prodotti costruiti secondo rigorosi criteri ESG (ambientali, sociali e di governance), per individuare i Paesi più virtuosi dal punto di vista socio-ambientale e le aziende più attente alla sostenibilità e al benessere collettivo.
Uno strumento chiave in questa direzione è il Report di Impatto, che misura i risultati ottenuti in termini di sostenibilità dai fondi di Etica Sgr. In particolare, il report analizza sia l’impatto delle strategie di selezione dei titoli rispetto al mercato di riferimento, sia l’efficacia delle attività di stewardship, in particolare del dialogo diretto con le imprese in cui investono i fondi.
Per quanto riguarda il cambiamento climatico, i risultati dell’ultimo report evidenziano risultati significativi. Rispetto al mercato di riferimento:
- +40% la quota di investimento dei fondi di Etica Sgr in società che hanno definito obiettivi di riduzione delle emissioni climalteranti e approvati da Science-Based Targets initiative;
- +130% il contributo degli investimenti dei fondi nel mitigare il cambiamento climatico;
- -28% le emissioni di gas serra dirette e indirette (scope 1, 2 e 3).
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