Report Istat su agriturismo. Stabili gli agri-ristoranti, in aumento le strutture con attività di degustazione

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ROMA –  Le aziende agrituristiche che svolgono attività di ristorazione sono poco più di 13mila (circa il 50% del totale) e, rispetto al 2022, sono in lieve aumento (+0,8%). La crescita maggiore di queste aziende si registra nel Centro (+2,3%).

I dati emergono dall’ultimo report Istat sulle aziende agrituristiche in Italia.

Circa il 29% degli agri-ristoranti si localizzano nelle regioni del Centro, il 24,2% in quelle del Nord-est, il 19,7% nel Sud, il 18,1% nel Nord-ovest e l’8,9% nelle Isole.

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La Regione con la maggior dotazione di aziende agrituristiche con agri-ristoranti è la Toscana (16,5%) seguita dalla Lombardia (8,4%) e dal Piemonte (7,2%).

Tra le aziende agrituristiche che offrono ristorazione, il 13,9% svolge solo ristorazione (erano 14,2% lo scorso anno). Di esse il 58,1% si trova nel Nord-est, il 19,5% nel Nord ovest, il 10,5% nel Centro, il 6,5% nel Sud e il 5,4% nelle Isole. Di contro, il 72,7% delle aziende con ristorazione combina questa attività anche con l’offerta di all’alloggio. Queste strutture sono pressoché equamente ripartite tra il Nord, il Centro e il Mezzogiorno.

A livello regionale, delle circa 9.500 strutture che offrono alloggio e ristorazione, oltre il 19,6% si trova in Toscana; seguono, ma a maggiore distanza, Puglia, Campania e Piemonte, con valori compresi tra il 6,5% e il 6,3%.

Tra le tre attività di alloggio, ristorazione e degustazione, quest’ultima registra la crescita maggiore (+3,8%); un dato che sembra confermare la connessione tra il settore agrituristico e quello del vasto e variegato “mondo” dei prodotti di qualità: due settori, questi, che contribuiscono al prestigio a livello nazionale e internazionale del made in Italy.

Le aziende con il servizio di degustazione sono oltre 6.500. Il 44,6% si localizza nelle regioni del Centro, dove spicca la Toscana (28,3%), il 17,7% nel Sud, con la Puglia al primo posto (6,7%), il 17,3% nel Nord-ovest con il Piemonte che conferma la propria importanza (12,1%), l’11,3% nelle Isole con il forte contributo della Sicilia (9,4%) e, infine, con il 9,1% il Nord-est, con il Trentino-Alto Adige/Südtirol che ospita il 6,6% di queste strutture.

Nel Sud e nel Centro prevale la pensione completa, nel Nord-est il solo alloggio

Le aziende con alloggio sono poco più di 21.100 (81% del totale), di queste il 40% si trova nel Centro, il 26,6% nel Nord-est, il 13,4% nel Sud, il 12,6% nel Nord-ovest e il 7,4% nelle Isole.

Rispetto al 2022 le aziende agrituristiche che offrono alloggio aumentano dello 0,9%. La crescita maggiore si registra nel Centro (+1,6%) e nelle Isole (+1,4%); nel Nord-est la quota è pressoché invariata (+0,4%) mentre l’unico calo, seppur lieve, è nel Nord-ovest (-0,4%).

Come nel 2022, la Toscana è la Regione con la maggior dotazione di agriturismi con alloggio (24,6%), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (13,7%) e dall’Umbria (6%). Per tutte le altre regioni la quota di queste aziende varia tra il 5,3% del Veneto e lo 0,2% della Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste.

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Le aziende agrituristiche che offrono solo alloggio sono 6.739 (il 31,8% delle strutture autorizzate a svolgere anche attività di alloggio). Di queste il 43,6% è nel Centro, il 49,5% nel Nord e il 6,9% nel Mezzogiorno. Infine, sono quasi 4.600 le aziende che offrono pensione completa. Di queste quasi il 50% si colloca nel Mezzogiorno, il 25% sia nel Nord che nel Centro.

Aumentano le strutture dove è possibile praticare l’escursionismo

Nel 2023 sono poco meno di 12.973 (49,6% del totale) le aziende agrituristiche con almeno un servizio aggiuntivo (equitazione, escursionismo, osservazione naturalistica, trekking, mountain bike, fattorie didattiche, corsi vari, attività sportive e servizi vari, vedi glossario).  Il 37,5% delle strutture che offrono almeno uno tra questi servizi si localizza nel Centro, il 37,1% nel Nord e il 25,4% nel Mezzogiorno.

Più nel dettaglio, rispetto al totale delle aziende che consentono di usufruire di almeno uno di questi servizi, vi è una maggiore incidenza di strutture che offrono servizi vari (73,2%), escursioni (24,6%) attività sportive (24,5%) e, a seguire, quelle con fattorie didattiche (16,1%), corsi vari (14,4%), osservazioni naturalistiche (12,5%), mountain bike (12,2%),
trekking (12,1%) ed equitazione (10,2%).

Sempre più numerose le aziende che offrono corsi

Sempre rispetto al 2022, sono aumentate le aziende con corsi vari (+3,7%), servizi vari (+2,2%) e mountain bike (+1%), mentre sono diminuite le strutture che offrono la possibilità di praticare equitazione (-4%), osservazioni naturalistiche (-2,7%) e quelle con fattorie didattiche (-2,2%).

Anche nel 2023 si conferma la diversificazione territoriale dell’offerta dei servizi. Nel Nord rimane più significativa la presenza di aziende con fattorie didattiche e quelle attrezzate per attività sportive (con quote pari, rispetto al totale nazionale, del 52,6% e del 39,5%), nel Centro prevalgono i servizi di mountain bike (33,8%) e i corsi vari (31,4%) e nel Mezzogiorno sono più numerose le aziende che organizzano osservazioni naturalistiche (53,4%), il trekking (43,1%), le escursioni (42%) e l’equitazione (41,4%).

Le aziende con fattorie didattiche sono presenti in numero maggiore in Toscana, Piemonte e
Lombardia con valori di poco superiori al 13%. Le strutture dove prevale l’attività di mountain bike si localizzano soprattutto in Piemonte (17,4%) e Toscana (15,3%), Regione in cui è anche significativa la presenza di aziende che organizzano corsi vari (15,5%) e servizi vari (29,5%). Le aziende campane si caratterizzano invece per servizi di osservazione naturalistica (35,3%) e trekking (25,5%) e, infine, la Sicilia per escursioni (19,7%), equitazione (16,7%) e sport (22,4%).

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Le aziende agrituristiche che offrono servizi di fattoria didattica

Nel 2023, le aziende agrituristiche con fattoria didattica sono 2.085, circa l’8% del totale delle strutture e poco più del 16% delle aziende che offrono almeno uno dei nove servizi.

L’importanza socio-pedagogica di questa tipologia di strutture è oramai un dato riconosciuto e non risulta ridimensionata dalla flessione del 2,2% registrata nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Tra il 2010 e il 2023, le strutture con servizi di fattoria didattica sono cresciute ad un tasso medio annuo del 7,8%, mentre le aziende agrituristiche nel loro complesso, nello stesso arco temporale, crescono ad un tasso medio annuo del 2,3%.

Poco meno del 52,7% delle aziende agrituristiche con fattoria didattica si localizzano nel Nord (29,3% nel Nord-ovest e 23,4% nel Nord-est), il 23,8% nel Centro e il 23,5% nel Mezzogiorno (14,4% nel Sud e 9,2% nelle Isole).

Un aspetto che merita di essere evidenziato riguarda la diffusione territoriale delle aziende
agrituristiche con fattoria didattiche. Nel 2010 i Comuni che ospitavano queste strutture erano 1.513 su 8.093 (poco più del 18%). Nel 2023 i Comuni in cui sono presenti questo tipo di aziende salgono a 2.085 (pari al 26,4% dei 7.903 Comuni).

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Tra le altre peculiarità delle aziende agrituristiche con servizi di fattoria didattica, va segnalata quella relativa alle caratteristiche demografiche del conduttore. Tra queste, quelle con conduttore donna sono il 39% (5 punti in più rispetto al totale degli agriturismi gestiti da donne). La percentuale di agriturismi che svolge anche attività di fattoria didattica è del 7,4% se il conduttore è di genere maschile e del 9,2% se di genere femminile.

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