Roma, minacciano la maestra: braccialetto elettronico ai genitori

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Cessione crediti fiscali

procedure celeri

 


«Scappa, scappa, hai paura tanto ti prendo», le disse un giorno inseguendola per strada armata di un bastone la madre di uno dei suoi alunni. Per due anni lei, una donna del 1976 nata in Brasile e il marito di quattro anni più piccolo, romeno, hanno vessato, offeso, molestato e ridotto in uno stato di ansia e angoscia una giovane insegnante nel piccolo Comune di Segni, in provincia di Roma.

Nei giorni in cui il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara si confronta con il responsabile della Giustizia per valutare la possibilità di estendere la misura dell’arresto in flagranza di reato alle aggressioni nei confronti del personale scolastico, i carabinieri eseguono una misura cautelare ai domiciliari per due genitori che dal gennaio 2022 al dicembre 2024 hanno riversato la propria violenza nei confronti di una docente della scuola primaria Falasca. “Colpevole” a loro dire di non comportarsi bene con il figlioletto, un alunno fra i tanti in una scuola di provincia. Le angherie e le vessazioni non si sono risparmiate neanche di fronte all’evidenza che l’alunno in questione, ovvero il figlio della coppia, non seguisse le lezioni e non avesse dei risultati sufficienti. E da qui non le misure per sostenere il ragazzino ma la violenza da riversare contro la docente. Una fra le tante, perché poi a detta del corpo scolastico, non sono mancati episodi contro altri insegnanti ma la vittima “prescelta” ha poi varcato la soglia dei carabinieri sporgendo denuncia.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

LA DENUNCIA

Dopo due anni la donna il venti dicembre scorso ha formalizzato le accuse e gli atti persecutori che è stata costretta a vivere, a tal punto da dover perfino cambiare le proprie abitudini di vita nella paura che un giorno o l’altro quelle violenze, verbali, potessero concretizzarsi in violenze fisiche. Per diverso tempo alcune sue colleghe l’hanno accompagnata a casa al termine delle lezioni e la donna ormai non usciva più da sola per paura di trovarsi la coppia ad aspettarla. Del resto, era anche già capitato.

Più volte la docente è stata attesa all’uscita dell’istituto scolastico dai due genitori che le urlavano «sei un’incompetente», «sei una bugiarda» e «negligente» poiché il figlio ancora non sapeva né leggere né scrivere in maniera decente. In un’occasione la madre dell’alunno era riuscita ad entrare a scuola, incontrare l’insegnante e l’aveva minacciata: «Stai attenta». E poi ancora: «non fai bere l’acqua a mio figlio e non ti devi sedere vicino al suo banco per aiutarlo». Il giorno in cui la madre del bambino la inseguì armata di bastone, l’insegnante riuscì a scappare ma lei dietro le urlò: «tanto prima o poi ti trovo e vedrai».

«Entrambi gli indagati – scrive il gip del tribunale di Velletri Gisberto Muscolo – hanno con il proprio comportamento cagionato alla parte offesa un turbamento ed un perdurante stato di ansia e paura per la propria incolumità fisica e morale, costringendola altresì a mutare le proprie abitudini di vita». Le condotte «minacciose e moleste degli indagati – si legge ancora nella misura – risultano reiterate e connotate da una particolare aggressività e incisività». Motivo per cui, in prima battuta, era stato notificato il divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dall’insegnante nonché il divieto di avvicinarsi alla stessa dovendo mantenere una distanza di almeno 500 metri con l’uso del braccialetto elettronico. Poi però le disposizioni da parte della coppia sono state violate e per questo sono scattati gli arresti domiciliari. Una vicenda che arriva dopo tante altre vessazioni subite da insegnanti, presidi e personale scolastico.

I PRECEDENTI

Lo scorso dicembre, un’altra docente dell’istituto Amendola, a Roma, visitato nel maggio dello scorso anno dal ministro Valditara perché già un’insegnante era stata aggredita da una appartenente alla famiglia Spada, è stata minacciata da una mamma. Il motivo? L’insegnante aveva chiamato i genitori per comunicargli l’avvio di un piano personalizzato di studi nei confronti della figlia minorenne, già ripetente, al fine di evitare una nuova bocciatura considerate anche le molteplici assenze ingiustificate che avrebbero richiesto l’attivazione dei servizi sociali a garanzia del “diritto allo studio”. La madre della ragazzina rispose aggredendo la docente: «se vengono gli assistenti sociali faccio un macello» e «metto una bomba sotto la tua auto e quella della preside».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 





Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Sconto crediti fiscali

Finanziamenti e contributi

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link