A Gangi il vecchio carcere in disuso si trasforma in un bioparco per le farfalle | Sicilia che cambia

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Palermo – In molti borghi italiani il tempo sembra essersi fermato, lasciando dietro di sé case abbandonate e strade sempre più vuote. Ma a Gangi, in provincia di Palermo, sta accadendo qualcosa di diverso. Tutto è partito dalla riqualificazione delle case disabitate per contrastare lo spopolamento, passando per la valorizzazione delle tradizioni locali, fino ad arrivare a un’idea che suona quasi come una favola: trasformare un ex carcere di massima sicurezza in un bioparco per le farfalle.

A Gangi, nel cuore delle Madonie, nel 2007 il sindaco Giuseppe Ferrarello ha cominciato una rivoluzione che oggi mostra i suoi frutti. Forte della sua professione in ambito turistico, sin da subito ha cercato di mettere in risalto le tante potenzialità di questo piccolo paesino nel cuore della Sicilia a partire dalla sua primaria vocazione: un borgo a prevalente economia agricola con 500 aziende agricole, presidi slow food e tante bontà tipiche locali. 

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Il comune di Gangi è nel cuore delle Madonie

«All’epoca si pensava, e in parte si continua a pensare, che il turismo si possa fare solo nei paesi lungo la costa, non in montagna. In un clima di diffuso scetticismo abbiamo iniziato a valorizzare le nostre risorse naturali, agricole, zootecniche e culturali destagionalizzando il turismo. Abbiamo creato anche un teatro in centro storico, potenziato i musei, aperti i palazzi nobiliari e nuovi percorsi culturali e turistici accessibili con tabelle braille e audioguide in tre lingue», commenta il sindaco che ha anche comprato un pianoforte per il Comune con il TFR a conclusione del primo ciclo legislativo.

Gangi è il centro idrogeografico della Sicilia, da qui passano il cammino francigeno, la via del grano, i cammini dei frati e mariani, senza contare le numerose zone archeologiche e una tradizione di festività a cui se ne sono aggiunte nel tempo anche altre più recenti.

Dalla sagra della spiga – la festa più antica in Sicilia dopo quella del mandorlo in fiore di Agrigento – un rito pagano e religioso come rievocazione del ringraziamento della dea Demetra per il raccolto, al presepe vivente tra i primi tre in Europa, sono solo alcuni degli appuntamenti di un fitto calendario annuale all’interno di un territorio attrezzato per accogliere i visitatori: dalle zone camper, a un’ospitalità di 600 posti letto – nel 2007 erano 30 – a una rete di ristoratori che puntano su una cucina a km0 grazie anche alla presenza di condotte Slow Food

Gangi
La sagra della spiga è una delle feste più antiche di Gangi
GANGI TRA SPOPOLAMENTO, CASE ABBANDONATE E CASE REGALATE

Come per molti paesi delle aree interne, anche Gangi nel tempo si è svuotata: negli anni ‘30 contava 16.000 abitanti, oggi 6.200. Il sindaco è stato uno dei promotori dell’iniziativa di vendere case a pochi euro in tempi non sospetti. Dopo aver trovato nell’archivio comunale delle carte degli anni ‘60 in cui i cittadini si rendevano disponibili a regalare al Comune alcune proprietà per fare in cambio dei parcheggi – lavori che per fortuna non sono mai stati realizzati – nel 2008 ha realizzato un censimento delle case abbandonate o disabitate.

Erano circa 586, proprietà considerate senza alcun valore per successioni mai fatte o per situazioni che rendevano complicata la vendita. Ha deciso così di scrivere una lettera ai suoi concittadini chiedendo loro di regalare queste case alla comunità. «In Sicilia abbiamo il problema della “roba”, del possesso, come scriveva Giovanni Verga. La mia richiesta non è stata ben accolta così ho deciso di mettere a disposizione una mia proprietà. Mi hanno preso in giro per anni, fino al 2011 quando un turista straniero in vacanza a Gangi decise di acquistare una casa. Sgarbi aveva già iniziato con la stessa iniziativa a Salemi, espropriando gli immobili per diventarne proprietario e in seguito regalarli».

Gangi è il centro idrogeografico della Sicilia, da qui passano il cammino francigeno, la via del grano, i cammini dei frati e mariani

«La legge italiana non consente che l’ente pubblico possa regalare proprietà pubblica. Io ero munito di un mandato ma nelle fasi conclusive mettevo insieme l’offerta e la domanda che si organizzavano con la spesa dell’atto e l’obbligo dell’acquirente di ristrutturare entro tre anni», continua il sindaco. 

Il prezzo di un euro è chiaramente simbolico, gli immobili infatti sono stati ceduti a pochissimo per incoraggiare le ristrutturazioni e limitare lo spopolamento. Oggi sono circa 200 le case vendute a poco prezzo o regalate per lo più a stranieri, ma anche italiani. È nato anche un coworking che permetterà a professionisti e giovani di usufruire di uno spazio lavorativo comune così da poter ammortizzare costi e condividere esperienze ma anche attrezzature e lavorare a distanza. 

Gangi
La struttura mai usata del carcere di Gangi verrà trasformata in un bioparco per le farfalle
IL CARCERE DI GANGI SARÀ UN BIOPARCO PER LE FARFALLE

Tra le “pensate” del sindaco c’è anche quella di trasformare un vecchio carcere di massima sicurezza, costruito negli anni ‘70 per i detenuti condannati per reati di mafia e mai utilizzato. Un ammasso di cemento vandalizzato e abbandonato subito dopo la fine dei lavori perché nel frattempo la pretura di Gangi era stata spostata.  Il Comune, dopo essere diventato proprietario, lo ha affidato ad associazioni del territorio che ne hanno fatto la propria sede e a breve cominceranno i lavori per cambiarne completamente volto. Sarà infatti un bioparco per le farfalle.

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«Ho visto un documentario su un museo delle farfalle in Cina realizzato dall’architetto Veronese, l’ho contattato per creare qualcosa di simile a Gangi. Tra le mura di cinta e la struttura verrà ricreato l’habitat per le farfalle mentre le celle saranno trasformate in stanze per ospitalità, foresteria, luoghi per le scolaresche. Lavoriamo molto come comunità, all’inizio non è stato semplice, ma dopo i primi risultati sempre più persone hanno cominciato a crederci. Durante i tanti eventi abbiamo una rete di 300-400 volontari che dedicano il loro tempo alla comunità. Siamo riusciti a far passare un messaggio culturale che oggi ci ripaga. Basta agire con amore per il territorio, buon senso e soprattutto tanta competenza», conclude il sindaco Giuseppe Ferrarello.



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