Europa e startup, primo incontro della task force dedicata

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Europa, startup e scaleup: qualcosa comincia a muoversi. A meno di tre mesi dall’insediamento della nuova Commissione Europea, Ekaterina Zaharieva avvia il percorso per arrivare a una strategia europea per startup e scaleup: lunedì 17 febbraio si riunisce per la prima volta a Bruxelles la task force creata a supporto di un percorso che dovrebbe sfociare prima delle vacanze estive a un primo provvedimento sul cosiddetto 28° regime (qui puoi leggere il parere del Comitato Economico e Sociale su tema)

L’incontro segna un passo importante nella strategia dell’Unione Europea volta a definire una politica comune a sostegno delle startup e scaleup. Innovazione, startup e scaleup sono una priorità indicata dalla presidente e Zaharieva, prima commissaria ad avere questo focus, lancia adesso lo European Startup and Scaleup Forum: un Think tank di 50 esperti, tra cui cinque italiani: Danila de Stefano, founder dei Unobravo, Luigi Amati, presidente Alberto Onetti, presidente di Mind the bridge, Jacopo Losso e Enrico Noseda.

L’obiettivo principale di questo incontro su Europa e startup è raccogliere spunti e proposte concrete per informare la Commissione nella preparazione della EU Startup and Scaleup Strategy, prevista per quest’anno.

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Startup e scaleup in Europa: i dati e le criticità

L’ecosistema europeo delle startup e scaleup ha mostrato una crescita notevole negli ultimi anni, affermandosi come un attore significativo nel panorama tecnologico globale.

Dal 2015, le aziende tecnologiche europee hanno attratto circa 426 miliardi di dollari in venture capital, segnando un aumento di dieci volte rispetto al decennio precedente. Nel solo 2024, si prevede che i livelli di investimento raggiungano i 45 miliardi di dollari, sottolineando la fiducia degli investitori nelle iniziative innovative della regione.

Questa espansione si riflette anche nel bacino di talenti, con la forza lavoro tecnologica europea che ha raggiunto i 3,5 milioni di persone, con un tasso di crescita annuale del 24%, paragonabile a quello degli Stati Uniti. L’Europa ospita ora più startup in fase iniziale di qualsiasi altra regione a livello globale, con oltre 35.000 aziende, riflettendo un vivace spirito imprenditoriale.

Le startup europee hanno dimostrato particolare forza in settori come fintech, intelligenza artificiale (AI) e tecnologie incentrate sulla sostenibilità.

Il divario di finanziamenti fra Europa e Stati Uniti

Nonostante questi successi, persistono delle sfide. Il divario di finanziamento tra l’Europa e gli Stati Uniti rimane notevole, in particolare per quanto riguarda il passaggio delle aziende alle fasi di investimento successive.

Le aziende dell’UE spendono circa la metà in ricerca e innovazione rispetto al PIL rispetto alle aziende statunitensi (dati al 2021), un divario determinato da tassi di investimento molto più elevati nel settore tecnologico statunitense. La situazione non è tanto diversa sul fronte del venture capital: il rapporto fra EU e USA è mediamente di 1 a 5.

Di conseguenza, circa il 60% di tutte le scaleup globali ha sede in Nord America, mentre solo l’8% si trova nell’UE. Inoltre, mentre il numero di startup è aumentato, l’ecosistema deve affrontare ostacoli in settori quali la frammentazione normativa e l’accesso a capitali su larga scala, che sono essenziali per coltivare la prossima generazione di giganti tecnologici.

La consultazione per arrivare a una strategia europea

La consultazione avviata con la task force mira a raccogliere informazioni dettagliate sulle sfide e le esigenze delle startup e scaleup europee. I partecipanti sono invitati a condividere le proprie opinioni su temi cruciali quali l’accesso ai finanziamenti, l’accesso ai talenti, l’accesso ai mercati, i quadri normativi e la frammentazione.

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In particolare, le discussioni preliminari si concentreranno su come l’UE e le istituzioni pubbliche nazionali possono incoraggiare gli investimenti da parte di fondi di Venture Capital europei in startup o scaleup.

Un altro punto chiave è capire cosa può incentivare le startup e le scaleup a scegliere di quotarsi sui mercati azionari europei. Si discuterà anche di come attrarre più investitori istituzionali, come assicurazioni e fondi pensione, come Limited Partners nei fondi di VC. Inoltre, si affronterà il tema della carenza di competenze e di come trovare e reclutare i talenti giusti, sia in Europa che al di fuori.

Un aspetto importante sarà anche valutare in che modo l’uso delle stock option per i dipendenti potrebbe facilitare l’assunzione e la fidelizzazione dei talenti e quali sono gli ostacoli al loro uso. Infine, si analizzerà se esiste un divario di genere all’interno delle aziende e dei settori e come si potrebbe affrontare questo problema.

Le aspettative di startup e scaleup

Le startup e scaleup europee si aspettano che la nuova strategia dell’UE affronti in modo efficace le sfide esistenti e crei un ambiente più favorevole alla crescita e all’innovazione.

In particolare, si auspica una riduzione degli oneri burocratici, un miglior accesso ai finanziamenti e una maggiore armonizzazione normativa a livello europeo. Le startup e scaleup si aspettano che la Commissione proponga misure concrete per superare gli ostacoli amministrativi, normativi o fiscali che ne ostacolano l’espansione in altri Stati membri dell’UE.

L’iniziativa di creare uno “status di società innovativa” europeo (o “28° regime”) è vista come un passo positivo per semplificare le procedure e ridurre i costi per le aziende che operano a livello transfrontaliero.

Inoltre, le startup e scaleup si aspettano un maggiore sostegno alla collaborazione con le grandi aziende, anche attraverso appalti privati e joint venture. Infine, si auspica un aumento della partecipazione delle startup e scaleup negli appalti pubblici, al fine di favorire l’innovazione e la competitività.

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