“Gli stipendi di gennaio saranno pagati interamente”

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Dilazione debiti

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BRINDISI – Lo stipendio di gennaio sarà versato per intero, anche in caso di rigetto della richiesta di accesso al Fondo di integrazione salariale (il Fis). Dal sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, giungono parole rassicuranti, nei confronti dei lavoratori della Brindisi Multiservizi. Il primo cittadino ha relazionato sulla situazione della società in house del Comune di Brindisi, nel corso della conferenza dei capigruppo, presieduta da Gabriele Antonino, che si è svolta stamattina (giovedì 13 febbraio). 

“Incomprensibile il provvedimento dell’Inps”

La partecipata, come noto, è sottoposta a procedura di composizione negoziata della crisi. Nei giorni scorsi è sorto un intoppo, quando l’Inps ha respinto la richiesta di attivazione del Fis, che comporterebbe una riduzione del 25percento delle ore lavorativa nei confronti di 126 dipendenti, su 148. L’amministratrice unica della partecipata, Rossana Palladino, ha subito inoltrato ricorso gerarchico. Nel frattempo il tribunale di Brindisi ha rinviato al prossimo 20 febbraio l’udienza, programmata inizialmente per la giornata di martedì (11 febbraio), sull’eventuale conferma delle misure di protezione chieste dalla partecipata nell’ambito del piano di risanamento triennale, che ha già incassato il parere favorevole dell’advisor nominato dalla Camera di commercio di Bari, il commercialista Sebastiano Zingaro. 

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Ma il sindaco è fiducioso sul pronunciamento in seconda istanza dell’istituto previdenziale. La questione sarà affrontata direttamente con il direttore dell’Inps di Bari, Giuseppe Aprile. “Ci vedremo – afferma Marchionna – fra lunedì e martedì della prossima settimana”. Il sindaco reputa “incomprensibile” il provvedimento dell’Inps. Prima di contattare telefonicamente Giuseppe Aprile, il sindaco ha avuto un’interlocuzione anche con il ministero del Lavoro.

“I debiti saranno pagati in toto”

Marchionna, ad ogni modo, anche in caso di diniego definitivo del Fis, non teme sulla tenuta delle misure protettive. Si intende, in sostanza, la tutela della partecipata da eventuali decreti ingiuntivi da parte dei creditori. Ma questa ipotesi in realtà non preoccupa il Comune, se si considera che la manager Palladino, come annunciato da Marchionna, “ha raggiunto l’accordo con tutti i creditori privati (da ricordare che il principale creditore della partecipata è il Comune di Brindisi, ndr) per soddisfare in toto le loro pendenze”. Quello che sta a cuore, semmai, sempre a proposito di misure di prevenzione, è la sospensione del Durc (documento unico di regolarità contributiva), che in questo momento è negativo. Ciò significa che la Bms non potrebbe compiere determinate operazioni. 

Le perplessità dell’opposizione

L’intesa raggiunta con i creditori, però, fa storcere il naso all’opposizione. Riccardo Rossi (Brindisi bene comune) e Diego Rachiero (Attiva Brindisi) hanno rimarcato come la decisione di saldare al 100 percento i debiti sia in contrasto con lo spirito iniziale del ricorso alla composizione negoziata, che era appunto quello di ridurre l’esposizione debitoria. “Così – afferma Rossi – viene meno tutta l’impalcatura della crisi di impresa”.

Perplessità sono state espresse anche in merito al versamento, da parte del Comune, di un acconto del 20 percento, pari a circa 400mila euro, del canone annuale. Rossi si chiede se tale iniezione di liquidità non possa comportare un aiuto indebito. Marchionna lo esclude.  Roberto Fusco (Movimento 5 stelle) ha invece chiesto un confronto diretto con l’amministratrice Palladino, sempre in sede di conferenza dei capigruppo. 

“Perdite in calo”

Lo stato di salute della Bms, ad ogni modo, sarebbe in miglioramento. Il trimestre a cavallo fra la fine del 2024 e gli inizi del 2025, come dichiarato da Marchionna, si è concluso con una riduzione delle perdite pari a 700mila euro. Ma per avere un quadro della situazione economica bisognerà attendere il bilancio del trimestre da gennaio a marzo 2025. La mensilità di gennaio, come accennato, sarà pagata interamente, indipendentemente dall’esito del ricorso contro il diniego del Fis. “In caso di non accoglimento – spiega Marchionna – faremmo un accordo sindacale”. 

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