La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato, nella tarda serata di mercoledì, l’emendamento riformulato al decreto milleproroghe che riapre la rottamazione quater solo per chi, non avendo pagato o avendo pagato in ritardo una rata, è decaduto dal beneficio. L’emendamento non contiene invece, come previsto dall’accordo di massima raggiunto in commissione, la proroga del concordato biennale, che era invece contenuta nell’emendamento dei relatori poi ritirato.
L’incasso derivante dal condono “rottamazione quater”, introdotta con la legge di bilancio per il 2023 e relativa alle cartelle esattoriali dal gennaio 2000 al 30 giungo 2022, ammonta a circa 11 miliardi di euro. La sanatoria consente al contribuente di estinguere i debiti versando unicamente le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso spese per le procedure esecutive e per i diritti di notifica, escludendo interessi iscritti a ruolo, sanzioni, interessi di mora e aggio.
Le domande presentate dai contribuenti sono state complessivamente circa 3,8 milioni, che fanno riferimento ad una platea di 3,05 milioni di contribuenti (ciascun contribuente poteva infatti presentare più di una richiesta), per un importo complessivo di 100 miliardi, comprese sanzioni e interessi, e un tasso di adempimento del 50%. Il pagamento dei debiti poteva essere effettuato in un’unica soluzione, entro il 31 ottobre 2023 oppure, in un numero massimo di 18 rate (5 anni) consecutive. Il pagamento rateizzato prevede l’applicazione degli interessi al tasso del 2% annuo. Per oltre l’86% delle richieste i contribuenti hanno optato per il pagamento rateale, mentre nel 15% dei casi hanno optato per il pagamento in rata unica.
Prorogata la quater, si discute della quinquies, chiesta dalla Lega. “Non smentisco”, ha risposto mercoledì il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti al termine del consiglio federale della Lega a chi gli ha chiesto se sia d’accordo con la proposta del suo partito di una nuova rottamazione delle cartelle. “Non posso dire nulla sulla rottamazione perché attualmente c’è un emendamento in Parlamento e vediamo se va avanti e poi adesso vediamo quali saranno le considerazioni che verranno fatte”, ha detto ieri il viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
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