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Le Banche di Credito Cooperativo (BCC), insieme alle Casse Rurali e Casse Raiffeisen, rappresentano un punto di riferimento essenziale per il tessuto imprenditoriale italiano, in particolare per le piccole e medie imprese. Queste istituzioni, aderenti ai due Gruppi Bancari Cooperativi BCC Iccrea e Cassa Centrale e all’IPS Raiffeisen, svolgono un ruolo cruciale nell’erogazione di credito al settore produttivo. Un dato significativo è che ben 23 euro su 100 prestati alle imprese con meno di venti dipendenti provengono proprio dalle BCC.

BCC: un sostegno da 74 miliardi per le Pmi, con una quota di mercato del 23%

Questo si traduce in un sostegno concreto per le realtà imprenditoriali più piccole, che spesso faticano ad accedere ai finanziamenti attraverso i canali tradizionali. L’impegno delle BCC si concretizza in numeri importanti: 74 miliardi di euro di finanziamenti complessivi erogati al settore produttivo. Ma al di là della cifra globale, è interessante analizzare come questo sostegno si distribuisce nei diversi settori economici.

Le BCC detengono quote di mercato significative in diversi ambiti: oltre il 23% del credito alle imprese artigiane, con una percentuale che sale al 24,4% se consideriamo le sole microimprese; circa un quarto del credito erogato al settore turistico, con una particolare attenzione alle microimprese, per le quali la quota sale al 35,8%; quasi il 24% del credito destinato all’agricoltura, con una focalizzazione ancora maggiore sulle microimprese (28,1%); il 15% del credito alle costruzioni e al settore immobiliare, con una quota che supera il 24% per le microimprese; l’11% del credito al commercio, con una percentuale che sfiora il 19% per le imprese più piccole. Ma l’impegno delle BCC non si limita al mondo delle imprese.

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Queste istituzioni offrono un sostegno importante anche ad altri settori, come il Terzo Settore (con una quota del 15,6% del credito erogato alle istituzioni non profit) e le famiglie (con il 10% del credito totale). La solidità delle BCC è testimoniata anche dalla loro capacità di raccolta: la raccolta da clientela, comprensiva di obbligazioni, supera i 199 miliardi di euro, con una crescita annua del 5,1%, superiore a quella registrata dal sistema bancario nel suo complesso. La quota di mercato delle BCC nella raccolta sale così all’8,5%.

Sono alcune tra le principali evidenze al dicembre 2024 relative alla presenza e alle attività delle Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen rese note da Federcasse. Il numero dei soci delle BCC italiane – allo scorso dicembre – era prossimo alla soglia degli 1,5 milioni (circa il 3% della popolazione italiana con oltre 18 anni). Il Credito Cooperativo si conferma un settore dell’industria bancaria particolarmente solido. Il patrimonio complessivo delle BCC supera infatti i 26 miliardi di euro (il 96% del quale composto da capitale di qualità primaria).

Il Total Capital Ratio – dato al giugno ’24 – era al 27,6% (25,3% a dicembre 2023 rispetto al 22,6% nella media del sistema bancario) e il Tier1 Ratio al 26,7% (24,5% al dicembre 2023 e rispetto al 19,8% per il resto dell’industria bancaria). Il CET1 Ratio, infine, ha raggiunto il 26,6%, in crescita dal 24,3% di fine 2023 e superiore di 8,5 punti percentuali a quello registrato mediamente nell’industria bancaria. I dipendenti del Credito Cooperativo, compresi quelli delle Federazioni locali e delle società e degli enti del sistema, sono oltre 36 mila. Il numero è cresciuto del 35% negli ultimi 25 anni, nelle Regioni meridionali del 49%. La componente femminile è pari a settembre 2024 a 12.403 unità e incide per il 42,3% sul totale dei dipendenti delle BCC.

Questi risultatisecondo il Presidente di Federcasse, Augusto dell’Erba (in foto) – sono il prodotto dell’impegno consapevole nell’interpretare una funzione sociale costituzionalmente stabilita (art. 45) e di una strategia diretta a coniugare coerenza, efficienza ed efficacia. Coerenza con il modello imprenditoriale cooperativo e mutualistico di servizio ai soci e ai territori di insediamento; efficienza, con una qualità del credito sempre migliore (rapporto impieghi/sofferenze all’1,2%) e una redditività che consente di accrescere ulteriormente il patrimonio, condizione per continuare ad accrescere i finanziamenti per gli investimenti delle imprese impegnate nelle transizioni ambientali e digitali e nell’affrontare le incertezze degli scenari geo-politici e geo-economici; efficacia economica dell’operatività, che accumula e trasmette il capitale (finanziario, di conoscenza e di relazioni) alle generazioni future”.

Tutto ciò conferma la capacità di fare finanza per lo sviluppo, reinvestendo il risparmio raccolto in credito alle famiglie e alle imprese. Ciò contribuisce alla coesione sociale e alla riduzione delle disuguaglianze di reddito, come confermano vari studi e ricerche a livello nazionale e internazionale. Ciò grazie anche alla straordinaria capillarità della presenza nei territori e nelle comunità delle quali le BCC sono espressione in termini di proprietà e di governance: uno sportello bancario su cinque appartiene ad una BCC (era uno su dieci venti anni fa). Quella delle BCC è la rete bancaria più numerosa e capillare del Paese, con 4.090 sportelli, il 31% dei quali è collocato nelle Aree interne. In 776 Comuni, l’82,3% dei quali con meno di 5 mila abitanti e il 15,3% da popolazione tra i 5 mila e i 10 mila abitanti, l’unica presenza bancaria è assicurata da una BCC.



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