A due anni dall’incendio di via Piacenza il Comune presenta il conto per vitto e alloggio agli sfollati: fino a quasi 11mila euro per famiglia

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Una lettera è stata recapitata in questi giorni all’amministratrice del palazzo in cui Tursi conferma la copertura dei primi tre giorni di spese dall’incendio del civico 17, il 14 febbraio 2023, ma fa sapere di dover «procedere a recuperare le spese sostenute per il restante periodo». E aggiunge «Qualora al saldo di tale debito non sia provveduto, in via diretta o indiretta, da parte di altri soggetti, il Comune di Genova si vedrà costretto a richiederne il pagamento» agli stessi sfollati. Ottanta famiglie ancora senza casa e un’attività commerciale chiusa. E l’assicurazione non ha ancora pagato

«Con delibera di Giunta Comunale n. 346/2010 l’Ente ha deliberato di tenere a proprio carico le suddette spese per i primi tre giorni di accoglienza, al fine di consentire il temporaneo superamento della prima emergenza, ma deve procedere a recuperare le spese sostenute per il restante periodo – recita la lettera -. Le chiediamo quindi di voler rappresentare l’esistenza di tale debito dei Suoi Assistiti verso il Comune di Genova nel corso delle trattative che ci risultano pendenti tra i danneggiati, il Condominio e il soggetto presumibilmente danneggiante e le rispettive Compagnie assicuratrici e comunque di tenerne conto prima della sottoscrizione da parte dei Suoi Assistiti di qualsivoglia accordo transattivo. Confidiamo in una piena collaborazione in tal senso, poiché, qualora al saldo di tale debito non sia provveduto, in via diretta o indiretta, da parte di altri soggetti, il Comune di Genova si vedrà costretto a richiederne il pagamento ai suoi clienti. Con l’occasione chiediamo anche cortesemente di voler comunicare i dati dell’amministrazione del Condominio e i riferimenti della polizza assicurativa condominiale, nonché ogni elemento a Sua conoscenza utile al fine di individuare i soggetti responsabili dell’evento, affinché questa Amministrazione possa assumere ogni ulteriore ed opportuna iniziativa».

In sostanza o paga direttamente l’assicurazione o devono essere i proprietari/inquilini delle case rimaste danneggiate, inagibili e solo da poco in parte riconsegnate alle famiglie, alcune delle quali hanno dovuto pagare il mutuo in corso e l’affitto di una casa dove abitare mentre va avanti il processo di accertamento delle responsabilità e il successivo pagamento dei danni da parte, appunto, dell’assicurazione. Danni causati dalle fiamme partite dal tetto, ma anche dall’acqua usata per spegnere il rogo e che ha danneggiato anche le case dei piani più bassi.

Le cifre richieste dal Comune variano a seconda del numero di giorni in cui gli sfollati sono stati ospitati in alberghi o altre strutture e a seconda dei componenti del nucleo familiare. Sono, ovviamente, esclusi i condomini che da subito hanno trovato autonoma sistemazione presso familiari o amici. Si va dai 640 euro chiesti a una donna ospitata dal 14 al 19 febbraio (5 giorni, di cui 3 a carico di Tursi, quindi 320 euro al giorno per due giorni) ai 10.800 euro a carico di una famiglia di 4 persone ospitata dal 15 febbraio al 1º aprile del 2023.

Intanto sono 80 le famiglie che ancora non sono potute rientrare nelle loro case. Il 3 novembre del 2023 è stata terminata la copertura del tetto (senza la quale l’acqua piovana penetrava nello stabile). «Poi più nulla» scrivono i condomini in un volantino in distribuzione in questi giorni.

«Alcune famiglie sono state ospitate presso il Novotel per circa 50 giorni – si legge, ancora nel volantino -. Dopo 1 primi 30 giorni il Comune di Genova ha proposto l’ostello della gioventù che però era in condizioni pessime e non idonee. Alcuni hanno trovato autonomamente una sistemazione pagando un canone di affitto cospicuo anche per riuscire a rimanere nella stessa zona, mentre altri, aiutati dagli assistenti sociali, hanno ottenuto l’assegnazione di “case popolari” in altre zone, pagando un canone adeguato. Il condominio ha ottenuto dal comune, con delibera dell’aprile 2024, l’esenzione dal pagamento dell’occupazione del suolo pubblico sino al 31/12/2024, per i ponteggi siti in via Piacenza. Era stata chiesta anche l’esenzione totale dal pagamento dell’imposta Imu (la legge stabilisce infatti che nella fattispecie l’imposta sia ridotta al 50%), ma non è stata concessa. Ancora oggi i condomini attendono delle risposte positive dalle assicurazioni sperando che possano iniziare finalmente i lavori di risanamento e ristrutturazione, al fine di rientrare quanto prima nelle proprie abitazioni».


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